Post n°1823 pubblicato il
02 Settembre 2020 da
donmichelangelotondo
Lc 4,38-44
...ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva
La gente è assetata di miracoli, è calamitata dal prodigioso, ieri come oggi. Pur di illuderci, disperati, di risolvere magicamente le nostre e altrui sventure, pur di alleggerire i nostri sensi di colpa, pur di colmare vuoti per natura incolmabili, rinunciamo al bene più prezioso che Gesù stesso ci ha insegnato nel superare le seduzioni: la libertà. "Non volesti asservire l'uomo con il miracolo, e avevi sete di fede libera, non fondata sul prodigio. Avevi sete di un amore libero, e non dei servili entusiasmi dello schiavo davanti alla potenza che l'ha per sempre riempito di terrore". Gesù suscita la fiducia nelle persone e tale fiducia fa fiorire da sé la vita, Gesù infonde coraggio e rafforza l'autostima dei disprezzati e offre loro l'occasione propizia e la forza per rialzarsi dai loro lettucci. Gesù non è una risposta al nostro imperante "tutto e subito" e sfugge a chi vuole trattenerlo per sé come un corno portafortuna: annunciare il regno di Dio all'umanità intera è la sua sete, sete di libertà che libera.
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il 19/05/2024 alle 19:54
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il 30/08/2023 alle 07:31