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Messaggi del 08/03/2022

8 marzo 2022, 6

Post n°2870 pubblicato il 08 Marzo 2022 da donmichelangelotondo

I giornalisti, i robot e la guerra
(ansa)
Il conflitto sottolinea il ruolo fondamentale degli inviati sul campo
08 Marzo 2022 aggiornato alle 19:41 1 minuti di lettura

Lo sciopero dei giornalisti di Repubblica e dell’Espresso è forse l’occasione perfetta per sottolineare il ruolo fondamentale dei giornalisti in questa guerra. Non era scontato. Dieci anni fa erano di moda saggi sulla fine del giornalismo, sorpassato dal dilagare dei blog e degli smartphone che per la prima volta consentirono a chiunque di improvvisarsi giornalista, ovvero dare notizie: era il momento dei citizen journalist.

Poi i miglioramenti dell'intelligenza artificiale ci hanno provato a convincere che non sarebbero stati i blogger e i citizen journalist a prendere il posto dei giornalisti, ma i software, in grado di scrivere articoli a raffica a partire da un testo, oppure da una serie di numeri, come l’andamento di borsa di un titolo o il tabellino di una partita di calcio. Era il momento del robo-journalism, il giornalismo fatto dalle macchine. In tutto ciò il giornalismo è sprofondato, anche per sue colpe, nelle classifiche sulla fiducia ed è diventata una moda sui social trattare i giornalisti, tutti, da pennivendoli in via di estinzione.

Poi è arrivata la guerra in Ucraina e giornalisti, fotografi e video operatori di tutto il mondo sono andati al fronte dove rischiano la vita per raccontarci quello che accade. E lo fanno quasi sempre da dio. A volte si fanno aiutare da quello che gli ucraini e i russi postano sui social, certo; altre volte l’intelligenza artificiale consente loro di tradurre al volo un messaggio in cirillico o ucraino; Insomma, la tecnologia li aiuta a lavorare meglio, ma non li sostituisce. Il loro lavoro resta quello di sempre. Pericoloso, appassionante, indispensabile. Senza i giornalisti in Ucraina e in Russia, saremmo al buio. Non sapremmo delle vittime e i carnefici avrebbero già vinto.

 
 
 

8 marzo 2022, 5

Post n°2869 pubblicato il 08 Marzo 2022 da donmichelangelotondo

https://www.odysseo.it/genetisti-di-casa-sollievo-della-sofferenza-scoprono-una-nuova-malattia-rara/#

 
 
 

8 marzo 2022, 4

Post n°2868 pubblicato il 08 Marzo 2022 da donmichelangelotondo

https://www.odysseo.it/8-marzo-tutti-i-giorni/

 
 
 

8 marzo 2022, 3

Post n°2867 pubblicato il 08 Marzo 2022 da donmichelangelotondo

Un grado in meno per l'Ucraina e per noi
(reuters)
07 Marzo 2022 aggiornato 07 Marzo 2022 alle 12:07 1 minuti di lettura

Non riesco a pensare ad altro. Alla guerra in Ucraina. Su Twitter mi sono messo l’alert sui messaggi di Zelensky e di due giornali di Kiev. Ma resto senza parole davanti ai video postati in qualche modo da utenti russi dove si vedono giovani manifestanti arrestati mentre cantano l’inno ucraino a Mosca e San Pietroburgo.

La sfida di Wikipedia a Putin 03 Marzo 2022

Oppure Bella Ciao in ucraino. Dire no alla guerra in quelle piazze è diverso che da noi. Ne ho ripostato uno e un utente russo, che nella bio dice di essere un bibliotecario, mi ha ringraziato e mi ha detto: potresti anche fare una donazione a questa associazione che copre le spese legali degli arrestati? Si fa quel che si può per aiutare. Diversi amici hanno prenotato appartamenti a Kiev la settimana prossima non per andarci, ovviamente, ma per donare soldi direttamente alle famiglie.

 

Perché l'Ucraina chiede aiuto ad Apple e Google 02 Marzo 2022
La verità è che vorremmo tutti poter fare di più, ma cosa? Il capo dell’Agenzia mondiale dell’energia ci ha dato un'idea: basterebbe abbassare di un grado i nostri termosifoni per ridurre le importazioni di gas russo (e in estate fare il contrario con l’aria condizionata). Un grado, soltanto un grado. Nessuno morirebbe di freddo. Non siamo accampati al confine ucraiano in una tenda. Consumare meno energia, non sprecarla, in attesa che inizi davvero l’era delle rinnovabili, dovrebbe essere un imperativo per salvare il pianeta, e adesso lo è anche per salvarci dalla dipendenza russa. Un grado in meno? Ne saremo capaci? Uno pensa: ma certo. Risposta ufficiale: i sindaci ci stanno pensando. Vorremmo tutti fare di più per mostrare la nostra partecipazione a chi soffre, ma intanto ci stiamo pensando.

 
 
 

8 marzo 2022, 2

Post n°2866 pubblicato il 08 Marzo 2022 da donmichelangelotondo

Le parole astratte

Anna ha scritto opere teatrali e un romanzo "Arazzo familiare"

Anna ha scritto opere teatrali e un romanzo "Arazzo familiare"

Anna Cantagallo, 70 anni, medico in pensione, vive a Roma

Vorrei aggiungere un mio pensiero sul concetto di ruolo anche in relazione al suo articolo "La trave e la pagliuzza".  Libertà, fraternità e uguaglianza sono principi utopici che cozzano se non trovano un giusto indirizzo. Se si vuole espandere la propria libertà a dismisura, si lede quella altrui. Il diritto all’uguaglianza di ogni individuo, sovente condizionato dalle condizioni ambientali (religione, sesso, stato sociale), potrebbe essere meglio rispettato e aiutato. La fratellanza, abitualmente riferita a uno specifico contesto (religione, etnia, provenienza geografica, affinità linguistica), troverebbe una concreta espressione anche attraverso affinità comuni (la cura del pianeta, ad esempio).

Quello che permette ai cittadini di convivere in equilibrio con questi principi è l’educazione, ricevuta dai genitori e dai soggetti che hanno uno specifico ruolo sociale. Tale processo educativo (lungo e difficile per i continui cambiamenti della società) prevede la capacità di coinvolgimento degli educatori e il rispetto da parte degli educandi.

Rispetto, onore, dovere sembrano ormai parole astratte. Forse le cancelleranno dal vocabolario!
I giovani mal sopportano il ruolo dei genitori, degli educatori e di quelle altre figure che concorrono al loro benessere psichico e fisico.

Queste figure non sono i loro fratelli, amici o sodali di avventure di gruppo. Da loro ci si aspetta una capacità di coinvolgimento per far permeare nelle menti e nello spirito quei comportamenti sociali che comprendono anche delle regole, necessarie a formare il cittadino di oggi e quello di domani.
Tento un’interpretazione che sembra un fuori tema. I giovani insofferenti forse si rendono conto di essere “solo” dei giovani, senza un loro ruolo con cui indentificarsi tranne quello, appunto della gioventù che è transitoria. Che sia l’invidia (sociale, generazionale) il sentimento che li anima?

 
 
 

8 marzo 2022

Post n°2865 pubblicato il 08 Marzo 2022 da donmichelangelotondo

(Leggo) Matteo 6,7-15

<<Non sprecate parole...>>

Gli innamorati non hanno bisogno di molte prole: silenzio, sguardi, tenersi la mano possono dire il TI AMO urlato. così con Dio...dalle tante parole alla preghiera del cuore che non è un parlarsi addosso ma sperimentare il Dio della misericordia.

(Prego)

La luce ormai nel suo apparire
ridesta il cuore dei credenti
e il canto unanime del mondo
dà nuova forza a chi è in cammino.

(Agisco)

Stare cuore a cuore con Dio nel silenzio e senza tante parole...se non ricordare alcune parole dette proprio da Gesù (Amatevi l'un l'altro, va' la tua fede ti ha salvato...).

 
 
 

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