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8 marzo 2022, 2

Post n°2866 pubblicato il 08 Marzo 2022 da donmichelangelotondo

Le parole astratte

Anna ha scritto opere teatrali e un romanzo "Arazzo familiare"

Anna ha scritto opere teatrali e un romanzo "Arazzo familiare"

Anna Cantagallo, 70 anni, medico in pensione, vive a Roma

Vorrei aggiungere un mio pensiero sul concetto di ruolo anche in relazione al suo articolo "La trave e la pagliuzza".  Libertà, fraternità e uguaglianza sono principi utopici che cozzano se non trovano un giusto indirizzo. Se si vuole espandere la propria libertà a dismisura, si lede quella altrui. Il diritto all’uguaglianza di ogni individuo, sovente condizionato dalle condizioni ambientali (religione, sesso, stato sociale), potrebbe essere meglio rispettato e aiutato. La fratellanza, abitualmente riferita a uno specifico contesto (religione, etnia, provenienza geografica, affinità linguistica), troverebbe una concreta espressione anche attraverso affinità comuni (la cura del pianeta, ad esempio).

Quello che permette ai cittadini di convivere in equilibrio con questi principi è l’educazione, ricevuta dai genitori e dai soggetti che hanno uno specifico ruolo sociale. Tale processo educativo (lungo e difficile per i continui cambiamenti della società) prevede la capacità di coinvolgimento degli educatori e il rispetto da parte degli educandi.

Rispetto, onore, dovere sembrano ormai parole astratte. Forse le cancelleranno dal vocabolario!
I giovani mal sopportano il ruolo dei genitori, degli educatori e di quelle altre figure che concorrono al loro benessere psichico e fisico.

Queste figure non sono i loro fratelli, amici o sodali di avventure di gruppo. Da loro ci si aspetta una capacità di coinvolgimento per far permeare nelle menti e nello spirito quei comportamenti sociali che comprendono anche delle regole, necessarie a formare il cittadino di oggi e quello di domani.
Tento un’interpretazione che sembra un fuori tema. I giovani insofferenti forse si rendono conto di essere “solo” dei giovani, senza un loro ruolo con cui indentificarsi tranne quello, appunto della gioventù che è transitoria. Che sia l’invidia (sociale, generazionale) il sentimento che li anima?

 
 
 
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