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Messaggi del 17/06/2022

17 giugno 2022, 6

Post n°3266 pubblicato il 17 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

La forza per fare
Di
Myriam Acca Massarelli -
17 Giugno 2022
«Ciascuno di noi è completamente isolato in sé stesso, anche se tra noi il legame è strettissimo. La vita intera non è altro che un tentativo ininterrotto di ritrovarci»
(Thomas Bernhard)

È molto strano, le hanno parlato della forza degli eventi e del loro essere inspiegabilmente legati gli uni agli altri, anche nel corso di lunghissimi anni, durante i quali il disegno non si vede.

Anno domini 2004, sua madre scopre di essere ammalata, qualcuno le chiede di cosa e lei risponde: Non farmelo dire. È figlia e nipote unica, ha un padre solo ed esclusivamente sulla carta, poco più di vent'anni, nessun tempo per capire, giusto quello per agire. Lo fa. Senza sapere come, ogni giorno, sempre e senza mai tralasciare nessun dettaglio. La forza fisica non viene mai meno, la capacità di imparare a muoversi in modo funzionale diventa sempre più fluida ed evidente, il problem solving immediato diventa pane quotidiano, Viviana verrà proclamata "santa" perché la prende per il culo costantemente, la fa ridere e, nel frattempo, si occupa delle cose quotidiane: la sostituisce in ufficio, le porta il lavoro in clinica, prepara da mangiare per sua mamma e per lei, passa da casa e fa le pulizie. In più entra ed esce insieme a lei anche dai tubi del gas dell'ospedale, se è necessario, quando è vietato farlo nei modi regolari: la mamma ha mal di testa, non arriva il paracetamolo, è notte... loro lo comprano e si infiltrano. Non ci prenderanno mai... si dicono, e la mamma, intanto, le guarda dal suo letto numerato, può muoversi poco, si dà manate sulla fronte e ridendo dice loro che sono totalmente pazze. Però il paracetamolo lo apprezza.

Nel mentre lei fa amicizia con tanti nuovi termini medici, li impara, li capisce, li vede addirittura agire come avessero vita propria e passa moltissimo tempo fuori ad un posto che di nome fa Medicina e di cognome Nucleare.

Lì no, non la fanno entrare: non lo farebbero in ogni caso, ma vista la giovanissima età, niente... quando è indispensabile perché lei è assolutamente l'unico interlocutore possibile, la coprono con cose molto simili ad armature, per proteggerla dalle radiazioni che se la spassano lì dentro.

Questo solo uno sfondo... passati anni in questo modo, tutto regolare, anche così si diventa grandi: per esempio iniziando a pagare l'IMU.

Anno domini 2016: è addirittura lei la mamma adesso, come Viviana. E desidera un cane... anche qui, una serie di eventi mai meglio spiegati, che appaiono solo figli del Caso, la portano dal suo peloso di fiducia e necessariamente dalle persone che glielo cedono e concedono. Con quelle persone, che sono due, si crea una specie di legame autonomo, che in qualche modo si nutre senza essere necessariamente nutrito; almeno non come canonicamente si intendono queste cose. Negli ultimi sei anni si sono visti pochissimo, ma questo non ha mai significato granché rispetto a quel legame: lei ha sempre provato un affetto molto profondo per quelle persone ed il suo cane ha fatto lo stesso. Lui è la sua ombra, ma, quando vede quelle persone, letteralmente impazzisce e finisce in brodo. Il suo cane vuol loro decisamente molto bene e, nel suo mondo, questa è la massima garanzia di eccellenza.

Anno domini 2022: la nostra amica è con un altro cane, che è fratello biologico del suo. Fratello vero, non per dire. Ed è anche con un terzo cane, padre dei primi due. Anche qui, padre vero, non per dire. Ha sentito al telefono un figlio unico come lo è lei, che è uno dei loro umani di fiducia (padrone, diciamo noi bipedi, ma il termine a me non piace). Nel corso della telefonata ha fatto una domanda a quel figlio unico, che le ha risposto: Non farmelo dire. Non poteva pescare parole più casuali, giustamente.

Sì, è anche con lui, oltreché con suoi cani e lo guarda essere perfettamente funzionale rispetto a quanto ha da fare: il fatto è che sa perfettamente cosa lui stia facendo e come lo stia facendo. Quindi le viene naturale fare come Viviana: loro due stanno ridendo, va bene così, ed in un certo tempo di stasi accade che lei sia una panchina, il cane del figlio unico seduto sui suoi piedi e ancora casualmente, mentre il suo padrone è in tutt'altro posto, direi reparto ospedaliero, con la sua di mamma, lei alza lo sguardo e sempre per le coincidenze che non esistono legge un cartello.

Nome: Medicina.

Cognome: Nucleare.

Come a dire: punto e a capo... non sei tu, ma in definitiva è come se lo fossi ed è qui che dovevi arrivare a stare. In questo legame non c'è mai stato niente di davvero casuale. C'è sempre stato un motivo, forse è questo, forse no, ma di certo ora puoi iniziare a fartene una ragione.

È proprio vero: siamo tutti esseri umani legati inscindibilmente gli uni agli altri e per ragioni che non possiamo capire.

Di fatto è assolutamente necessario che ci prendiamo cura gli uni degli altri, come possiamo ed al massimo del nostro possibile. Perché sì, c'è sempre una ragione se qualcuno o qualcosa capita nelle nostre esistenze: e le esistenze cambiano, dalla sera alla mattina, senza poterlo prevedere e non necessariamente in modo da facilitare le cose.

Andrà tutto bene, in un modo che lei non sa, ma con un colore molto, molto diverso da quello degli arcobaleni che spesso diventano troppo ed inutilmente scialbi... piuttosto con il sapore di tutto quanto sa di avere da imparare da certe persone: "Non ho più espressioni per la sofferenza in dieci giorni, ma di fatto esiste un momento in cui l'unica scelta che hai è trovare forza per fare: e forte diventi. Forte sei. Grazie perché ci sei, ti sei seduta qui accanto e finalmente mi sono rilassato. Posso sbadigliare. Dunque sbadiglio."

Niente, sono delicatissimi schiaffi morali.

 

 
 
 

17 giugno 2022, 5

Post n°3265 pubblicato il 17 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

Niente sesso?
Di
Elia Ercolino -
17 Giugno 2022
In merito alla nota del Dicastero per i laici

Ho letto, forse in maniera un po' frettolosa, il documento Itinerari catecumenali per la vita matrimo- niale, del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, soffermandomi su ciò che, dal punto di vista dei social, sta costituendo un tam tam continuo ...segno che il problema è avvertito profondamente.

Mi preme premettere che

personalmente, provengo da una formazione di "Ricerca Biblica" e non di teologia morale;
l'argomento, qualora degenerasse in polemica tra ragioni e torti, rischia di essere falsato;
I confronti sono sempre arricchenti, qualora risultino pacati e liberi, senza cercare di difendere, per partito preso, bandiere di chicchessia.

La sessualità, prima di essere considerata oggetto di proibizionismi, è una grandissima forza-valore che condiziona positivamente o negativamente la vita di una persona. Qui si incentra il lavoro prezioso dell'educatore chepotremmo paragonare alla gestione di una grande quantità d'acqua contenuta in un invaso che ha bisogno di essere canalizzata affinché, irrigando la terra dia frutti. Quando però a quest'acqua viene meno la canalizzazione...allora avvengono le inondazioni, e quella stessa quantità di acqua produce grossi danni.

In proposito, le culture ancestrali sono state sempre rigide nel trattare la sessualità intesa come origine della vita. Iltimore era non ridurre l'origine della vita a un gioco estemporaneo. Ma oggi, con l'avvento della psicologia come scienza, molte cose sono cambiate: la gestione della propria sessualità non è soltanto in funzione della vita, ma faparte del benessere e dell'equilibrio della persona.

Purtroppo, in tempi non molto distanti da noi, nei seminari, l'insegnante di teologia morale, spesso, era lo stesso di diritto canonico. Questo dato cambia l'ottica di lettura della sessualità. Si aggiunga anche che, nella vecchiadistinzione tra peccato mortale e peccato veniale, i "peccati" contro la sessualità erano considerati tutti mortali ...non c'erano peccati veniali.

Credo che bisogna convenire che la sessualità è parte integrante dell'affettività. Questa è oggetto di uno sviluppo educativo che varia da persona a persona e ogni forma di proibizionismo è antieducativa, così come la distribuzione tout court di preservativi.

Attenzione al proibizionismo: che non sia una scappatoia per evitare impegni e responsabilità educative che hanno bisogno di tempi lunghi e di metodologie
Purtroppo abbiamo bisogno del "lanternino di Diogene" per cercare educatori pazienti, premurosi e amorevoli che ci sono, ma sono sempre pochi e con poco tempo a propria
La scoperta e la gestione della propria sessualità fa parte della conoscenza di se stessi: non farla, o sottovalutarla, soprattutto nell'età adolescenziale, significa trascinarsi, negli anni, dei blocchi pericolosi, perché in natura non ci sono
L'autocontrollo (anche se soggetto a molte varianti e condizionamenti), inteso come maturità psico-fisica, rimane l'obiettivo di ogni processo educativo, più che un intransigente diktat.
Se davanti all'altare si presentano degli sposi che emotivamente non hanno mai sperimentato emozioni forti da"pelle d'oca" nello stare assieme ...credo che si stia celebrando un matrimonio nullo, perché non si è a conoscenza di ciò che si va a

In merito al documento del Dicastero, occorre evidenziare, per dovere di cronaca, che Papa Francesco ha preparato una prefazione (4 pagine più un paragrafo) in cui non c'è nessun riferimento al sesso prima del matrimonio. Si tratta dell'unico scritto all'interno del documento che può essere attribuito direttamente al Papa: in calce alla prefazione c'è la firma pontificia. Il resto del volume, invece, è stato predisposto dal Dicastero.

All'interno del documento, il termine "castità" viene utilizzato in 5 pagine. La prima volta (pagina 34) si parla dell'importanza dell'ascolto delle testimonianze dei coniugi da parte dei giovani che intendono sposarsi. Si evidenzia come sia utile ascoltare la testimonianza «anche di coloro che hanno compiuto la scelta della castitàprima del matrimonio». A pagina 53, la parola "castità" viene indicata come «vera alleata dell'amore, che la chiesa non deve aver paura di proporre». Si tratta del virgolettato che, sui quotidiani, è stato attribuito al Papa. Non sono sueparole, ma del Dicastero, e, quindi, non impongono nessun obbligo, ma semplici indicazioni, di castità pre-matrimoniale. In queste pagine (continua a pag. 54, a pag. 55 e 71) si riprende il concetto di "castità" che il Catechismo della chiesa cattolica ha sempre evidenziato.

 

 
 
 

17 giugno 2022, 4

Post n°3264 pubblicato il 17 Giugno 2022 da donmichelangelotondo


La banda larga dei detenuti e dei migranti
di Riccardo Luna
La banda larga dei detenuti e dei migranti
15 Giugno 2022 alle 16:50
1 minuti di lettura

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Fino a qualche anno fa, la banda larga era la nostra terra promessa e il digital divide, il divario digitale fra chi è connesso e chi no, ci appariva come il primo problema del Paese.

Oggi i problemi principali sembrano molto più complessi anche perché portare Internet ad alta velocità in tutta Italia è diventato un obiettivo improvvisamente raggiungibile. Un po' dipende dai fondi del Pnrr e un po' dal fatto che i rapporti fra TIM e Open Fiber, dopo una rivalità distruttiva, sono entrati in una fase di collaborazione. Insomma già adesso nelle grandi città è abituale vedere persone che guardano una partita in diretta sul telefonino; entro il 2025 potremo farlo anche nelle località balneari o nei tantissimi minuscoli comuni di cui è fatta l'Italia.

L'unico ostacolo sulla strada dell'Italia digitale pare essere la mancanza di manodopera. Qualche giorno fa l'amministratore delegato di Open Fiber ha annunciato oltre 1000 assunzioni di operai per i cantieri, ma ha aggiunto che non ci sono. Nonostante la disoccupazione in Italia sia sempre a livelli record rispetto all'Europa e agli Stati Uniti, Open Fiber fatica a trovare 1000 operai da assumere. E per questo sta valutando due contromosse: la prima, includere la qualifica di operaio di telecomunicazioni nel decreto flussi che regola l'immigrazione; la seconda, rivolgersi ai detenuti.

Questa cosa ha incuriosito tutti quelli che non sanno che ormai da moltissimi anni in diverse carceri è in corso un progetto di Cisco per formare i detenuti all'informatica. Di fatto sono corsi che consentono alla fine della pena di trovarsi un lavoro. Ed è uno dei progetti di alfabetizzazione più belli del nostro paese: parte dal concetto che lo scopo della detenzione non si esaurisca nella pena, ma debba prevedere la crescita e il reinserimento di chi ha sbagliato. In assenza di iniziative analoghe, l'esperienza del carcere diventa soltanto la prima di una lunga serie. Per questo l'idea di Open Fiber va sostenuta.

 

 
 
 

17 giugno 2022, 3

Post n°3263 pubblicato il 17 Giugno 2022 da donmichelangelotondo


Saturi, esausti e anche un po' tristi

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La sede del Reuters Institute for the Study of Journalism a Oxford

La sede del Reuters Institute for the Study of Journalism a Oxford

Parlavo con un vecchio amico, ieri sera, e quando dopo la rassegna di aggiornamento sulle vite private siamo passati al mondo fuori - "hai letto questo, hai visto questo" - mi ha detto: "Sai, un tempo mi appassionavo tanto alle cause altrui, agli snodi, ai retroscena misteriosi. Adesso vedo che non ce la faccio. Sono saturo, esausto. Magari più avanti andrà meglio". Sospetto che sia un sentimento diffuso. C'entrano la guerra, certamente, la pandemia, il bombardamento di notizie, la violenza sommaria con cui il dibattito si svolge.

Ma è anche possibile che ci sia uno spazio dato, dentro di noi e per ciascuno diverso, oltre il quale la complessità dell'esistenza diventa insostenibile ed è meglio escluderla, dunque: silenziarla, amputarla. Concentrarsi sul proprio perimetro, pazienza per gli altri. "Saturi" ed "esausti" sono aggettivi che ricorrono nella relazione annuale del Reuters Institute di Oxford sull'informazione nel mondo, un'analisi su quarantasei paesi che mostra quanto e come abbiamo desiderio di sapere. Si registra ovunque una fuga dalle notizie: il 38 per cento della popolazione le evita consapevolmente. Il 43 per cento lamenta un sovraccarico, saturazione, il 36 si sente triste, il 29 esausto.

Una larga maggioranza non riesce a stabilire la credibilità delle notizie, non si fida. Avere troppo a disposizione equivale a non avere niente, se non hai un filtro per selezionare. E' come quando una ricerca su Google ti dà due milioni di risultati. O sai esattamente cosa cerchi (in biblioteca si andava a cercare un testo, quello) o sei perduto. Alla fine si torna sempre lì: la capacità di "contenere" dipende da quello che sai, da quello che sei. Non da quello che ti si para di fronte.

 

 
 
 

17 giugno 2022, 2

Post n°3262 pubblicato il 17 Giugno 2022 da donmichelangelotondo


L'uomo e l'ananas
di Gabriele Romagnoli
L'uomo e l'ananas
17 Giugno 2022
Aggiornato alle 00:45 1 minuti di lettura

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La prima cosa bella di venerdì 17 giugno 2022 è una piantina di ananas capace di diventare una piccola storia del mondo, raccontata in 5 anni, percorrendo migliaia di chilometri.

Succede che un giorno una donna decide di lasciare il suo fidanzato, un giornalista freelance olandese con un nome da fiction sugli avvocati: Lex Boon. Il suo ultimo regalo è questa piantina di ananas comprata all'Ikea. Per 7,99 euro, scoprirà lui, puntuto, controllando sul sito. Essendo stato piantato, gli resta quella piantina e inizia una storia con lei.

Nel senso che dedica i successivi anni a ricostruire l'avventurosa storia dell'ananas tra guerre, commerciali e non, proteste, esperimenti culinari. Lascia Amsterdam per la Thailandia, poi la Scozia, la Florida, Costa Rica e finirà alle Hawaii. Non essendoci ancora arrivato non so dire se gli indigeni sappiano della pizza Hawaii, con prosciutto e ananas, e cosa ne pensino.

So che Lex mi ha già preso, perché invece di ruminare pagine sul suo amor finito e darcele in pasto è andato nel mondo, a inseguire storie, che sbocciano ovunque, anche da un vasetto con un piccolo frutto da 7,99, che cresce, cresce e riconquista la vita.

 

 
 
 

17 giugno 2022

Post n°3261 pubblicato il 17 Giugno 2022 da donmichelangelotondo

(Leggo)
«Non accumulate per voi tesori sulla terra» Mt 6,19-23.

 

Noi tutti conosciamo uomini e donne che non possedevano nulla, ma ci hanno lasciato un'eredità spirituale estremamente arricchente. Penso a san Francesco d'Assisi, così invaghito di madonna povertà, a santa Teresa, a san Francesco di Sales, e tanti altri che trascinano tante persone a dedicarsi a Dio e al proprio prossimo. Questi poveri hanno saputo scoprire il vero tesoro, imperituro, inestimabile, che hanno diviso e continuano a dividere con tutti coloro che ripongono la propria fiducia e la propria ricchezza in Dio.

 

(Prego)

Padre santo, custodiscili nel tuo nome,
perché siano, come noi, una cosa sola. (Gv 17,11)

 

(Agisco)

Apprezzare ogni bene terreno come provvidenza di Dio.

 

 
 
 

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