Creato da: DonneViDetesto il 30/06/2006
Per resistere all'ipocrisia e alla Grande Bugia femminista
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ìmpari opportunità
Post n°23 pubblicato il 25 Agosto 2006 da DonneViDetesto
Parità ìmpari... è il nome che ho scelto per questo blog. Pubblico ora un post che, a mio avviso, è quanto mai attinente al tema proposto da tale nome. Voglio trattare di una delle istituzioni più ipocrite che il femminismo abbia mai inventato: l'ISTITUZIONE DELLE "PARI" OPPORTUNITA' .... e vedrete che le virgolette sono quanto mai d'obbligo! Ho trovato un interessantissimo articolo in rete e lo voglio riproporre qui. l'indirizzo per visionarlo è il seguente: http://www.landriscina.it/wiki/doku.php?id=qm:kafkiane_pari_opportunita Faccio un banalissimo copia/incolla, limitandomi a evidenziare le parti importanti per una più agevole lettura. Questo perché l'articolo è una banale foto della realtà italiana, quindi NIENTE ALTRO CHE LA PURA VERITA' molto facilmente documentabile da tutti!!! Ecco il testo Una delle grandi prese in giro dei nostri tempi è la tutela delle cosiddette pari opportunità, dove è obbligo usare il termine “cosiddette” in quanto tale tutela è un paradosso mostruoso. La costituzione italiana sancisce (art. 3, art. 37 e art. 51) che non dovrebbero esserci discriminazioni di alcun tipo in base al sesso. Pertanto sulla base di tale norma è sorta un’autentica burocrazia, pachidermica, costosissima e capillare che va da un ministero apposito fino a comitati regionali, provinciali, comunali, locali, scolastici, distrettuali, universitari, accademici. Non finisce più: ogni struttura pubblica deve avere un’apposita commissione interna per vigilare e tutelare queste importantissime pari opportunità. La spesa di denaro pubblico per questa attività è assolutamente gigantesca, vista la capillarità che contraddistingue questo genere di servizio. La cosa sarebbe molto nobile se tutelasse tutte le pari opportunità, magari non solo quelle legate al sesso, ma, comunque, anche se il campo è rigorosamente ristretto alla tutela dalla discriminazione sessuale, se questa venisse effettivamente svolta senza pregiudizi, già si tratterebbe di un compito altamente meritorio. Ma le cose non stanno affatto così! Le infinite commissioni pari opportunità sono composte unicamente da donne. Una svista? Un disimpegno dei maschi? No: per statuto. Se andiamo a leggere gli statuti delle commissioni regionali pari opportunità vediamo: Toscana: 20 donne Si tratta solo di un piccolo esempio. Anche perché la stessa legge nazionale prevede la sola presenza di donne. Quindi gli stessi statuti di tali commissioni regionali discriminano in base al sesso. La situazione è assolutamente paradossale: le commissioni che dovrebbero combattere la discriminazione in base al sesso sono costituite sulla discriminazione in base al sesso. Non occorre essere degli indovini per intuire che, anche nelle realtà dove non esistano divieti formali di accesso agli uomini, questi sono completamente assenti da questo tipo di commissioni. Praticamente il loro compito è solo di sanzionare gli uomini, basta! Se le prevaricazioni sono di donne su uomini loro tacciono, insabbiano, si dichiarano non competenti oppure dichiarano che il fatto non sussiste. A priori. Infatti non risulta si sia mai verificato il fatto che abbiano tutelato persone di sesso maschile. C’è in Cina una barbara usanza: i parenti dei condannati a morte debbono pagare allo stato il costo della pallottola che uccide il loro congiunto. In Italia, invece, i maschi pagano le tasse sapendo che una parte di queste serve a mantenere faraoniche strutture che hanno come unico scopo la discriminazione nei loro confronti in base al sesso. Entusiasmante, vero? Se, infatti, queste commissioni si occupassero veramente di tutelare le pari opportunità dei cittadini italiani in base al sesso, avrebbero un bel daffare per tutelare anche i diritti dei maschi. [...]. Per esempio, basta leggere degli annunci lavorativi, anche di amministrazioni pubbliche e vediamo che si cercano segretarie, maestre, impiegate, hostess, musiciste, disegnatrici, tutte con la desinenza rigorosamente declinata al femminile. E, debbo dire, queste stesse persone, che si suppone siano dotate in qualche modo di qualche forma di intelligenza, non si rendono conto che il loro compito è paradossale? Non hanno una qualche forma di dignità, autocoscienza, sensibilità? Se anche una sola di queste avesse una delle qualità sopra descritte avrebbe il compito di fare il proprio dovere. Quello vero, però ... Bello, vero?? Se qualche uomo avesse voglia di vomitare... prego... ne ha tutti i diritti! Quanta ipocrisia! Fa piacere notare che sempre più siti si occupino della questione maschile! Vuol dire che sta crescendo il numero di uomini sensibili al problema e che, detto problema, ESISTE!! Care signore... ESISTE E DOVETE PRENDERNE ATTO. http://qm.ottone.org/test/Siti/U3000/SITO/img_Content/2006/02/presti_a_le_iene.wmv Sentito??? SI TRATTA DI DISCRIMINAZIONI POSITIVE!!!! MA QUANTO DOVRA' ANCORA PASSARE PERCHE' GLI UOMINI, UNA BUONA VOLTA, SI DESTINO DAL LORO TORPORE DI ORIGINE "VAGINALE"??
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Inviato da: DonneViDetesto
il 24/09/2006 alle 01:02
Inviato da: roberta.83
il 22/09/2006 alle 15:25
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il 22/09/2006 alle 00:22
Inviato da: DonneViDetesto
il 22/09/2006 alle 00:18
Inviato da: registrami2
il 21/09/2006 alle 21:17