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auguri papà

Post n°155 pubblicato il 04 Agosto 2008 da manser11
 

Una decina di anni fa circa, come regalo di compleanno gli scrissi il racconto che segue. Oggi che il mio vecchio di anni ne compie 64, gli faccio gli auguri mettendo on line quello stesso racconto che mi dicono (io ero in ferie all'epoca e glielo feci consegnare da mia sorella) lo fece emozionare molto. La squadra che si cela dietro il nome di U.S. Borgo è ovviamente la Lazio dei primi anni Settanta. Buona lettura se ne avrete voglia.

LA MITICA U.S. BORGO DEL '73

Non dimenticherò mai il 1973, l’anno antecedente quello della mia nascita. Com’è possibile?, vi chiederete. Ebbene, a quell’epoca facevo parte della redazione sportiva del Corriere dell’Eden, il quotidiano con la più alta tiratura di tutto Aldilà e dintorni. Ero uno spirito (in tutti i sensi) libero e svolgevo la mia attività di giornalista con passione e impegno.

    Fu appunto in quell’anno che rimasi colpito, affezionandomi in maniera indissolubile, dalle imprese calcistiche di una squadra estrosa e pazza che militava nel massimo campionato terrestre di calcio: l’Unione Sportiva Borgo. Scrivevo articoli ricchi di enfasi e di trasporto e di un romanticismo che oggi non ha più ragione di esistere nel moderno mondo pallonaro; ed è certo come il fatto che lo sto scrivendo che la cavalcata della U.S. Borgo di quell’anno ha segnato, come vedrete, la mia venuta al mondo nel novembre del 1974.

    Partiamo dall’inizio e tralasciamo per un momento la mia essenza presenza. Campionato di serie A 1972/73. L’U.S. Borgo non era sicuramente tra le pretendenti accreditate per la corsa allo scudetto, essendo per giunta una neopromossa; non godeva dei favori del pronostico alla vigilia ma man mano  che trascorrevano le giornate, il team allenato da Tommasone Mistrelli scalava il vertice della classifica in modo impressionante. I giocatori simbolo di quel gruppo storico erano Gigiulone Canaglia, capitan Williams, Luciano Recconi, Mario Frustapi, Renzo Garlaschi, il portierone Felix Pulce. Ad essi vanno aggiunti i vari Facci, Oddo, Martino, Nannini, Petrillo, Polenta, Mazzoli, De Rosa; e poi c’era lui, l’uomo che il ventuno aprile del 1973 mi fece prendere la Grande Decisione, Pietro Paolo Manser.

    Quel dì, allo stadio Olimpionico di Borgo si disputava la sfida tra i primi della classe, il Real Milàn, e l’U.S. Borgo. Se questi ultimi avessero vinto si sarebbero ritrovati a condividere il vertice della classifica insieme all’undici ambrosiano, senza contare che il campionato stava entrando nella fase conclusiva. C’era però una grossa incognita per Mister Mistrelli: bisognava scegliere il giocatore da mettere in marcatura sul grande fuoriclasse del Real Milàn, Gianni Riviera. Non so spiegare quali arcane alchimie siano state elaborate dal cervello del Tommasone, fatto sta che a sorpresa in campo a marcare Riviera si vide Manser. Fino a quel punto del campionato non era certo stato il mio giocatore preferito, anche perché le cose che risaltavano maggiormente alla vista e nella fantasia degli spettatori erano i gol di Canaglia e Garlaschi o i tocchi vellutati e gli assist di Frustapi e non il lavoro di fatica – da vero e proprio polmone della squadra – che svolgeva con diligente costanza e inesauribile energia il nostro eroe, su e giù per la fascia sinistra del campo, coprendo in difesa e proiettandosi subito in attacco per servire agli avanti borghesi palloni da insaccare.

    Quel giorno quindi, mi accorsi della grandezza di Manser, un calciatore umile, grintoso e instancabile, forse poco appariscente ma indispensabile nelle geometrie di gioco della squadra. In quel match oscurò letteralmente il golden man Riviera, guadagnandosi una volta tanto gli elogi e l’unanime apprezzamento dell’intransigente stampa borghese e nazionale. Anche qui ad Aldilà ebbe un certo risalto giornalistico quella partita (terminò due a uno per i padroni di casa e l’aggancio alla vetta fu cosa fatta), tanto che io rimasi talmente innamorato di quella sfida da paragonare l’evento allo storico quattro a tre rifilato dall’Italia alla Germania nei mondiali in Messico di qualche anno prima.

    In un articolo “terreno” dell’epoca si leggeva: Partita magica, Borgo mitica, Manser leggendario. L’incontro dell’Olimpionico tra l’U.S. e la capolista Real termina con la vittoria dei borghesi (rete di Canaglia e autorete di Schnellemburg a favore dei locali e gol di Riviera per il Milàn) […]. Con un Manser così ispirato, capace di annientare Riviera, i sogni tricolore diventano una meravigliosa realtà […]. Riviera riesce a segnare, pur non lasciando traccia alcuna della sua presenza sul campo, eclissato da un Manser in stato di grazia […].

    L’U.S. Borgo però non riuscì a rimanere in testa sino alla fine e terminò quel campionato al terzo posto con 43 punti, alle spalle della scudettata Iuventude (45 punti) e del Real di Riviera (44 punti).             Due punti in meno! Due punti che perse in una convulsa ultima giornata, giornata che fece segnare alcuni risultati clamorosi sui campi della serie A. Due maledetti punti gettati al vento a causa della sconfitta contro la Virus Napule, proprio la squadra dalle cui fila proveniva Pietro Paolo (Virus Napule – U.S. Borgo 1 a 0, rete di Damiano) che sarebbero valsi per lo meno lo spareggio con la Iuventude. Voci di spogliatoio dell’epoca raccontano un curioso episodio: se non fosse stato per la strafottenza e la perfidia mostrata da capitan Williams nei confronti degli avversari nella gara di andata, vinta 3 a 0 all’Olimpionico dai padroni di casa, gli ex compagni di Manser non avrebbero sputato sangue per vendicare l’affronto cercando con ostinazione di mettere il bastone tra le ruote alla speranzosa U.S., ma gli sgarri si sa, nel calcio come nella vita si pagano cari.

    Ad ogni modo una cavalcata entusiasmante e una città lo stesso grata a undici campioni (compreso anche il resto della rosa) capaci per la prima volta nella storia della società borghese di arrivare così vicini alla conquista del tricolore. Purtroppo per il nostro eroe però, il destino, beffardo più che mai era in agguato dietro l’angolo. Già, colui che si era dimostrato una pedina fondamentale nello schieramento di Mistrelli verrà irriso dagli eventi in modo alquanto indigesto. L’annata seguente infatti, Manser si infortunò leggermente ad inizio campionato cosicché per colpa di un lieve stiramento muscolare dovette saltare le prime partite; venne sostituito da un talentuoso giovane proveniente dalla Primavera borghese, Vincenzino D’Amato, il quale si distinse subito per la gran classe dimostrandosi in tal maniera un erede più che degno del veterano (già trentenne) Pietro Paolo.

    Nonostante la serietà e l’abnegazione, il Manser non riuscì più a riconquistarsi un posto da titolare, svolgendo il ruolo di comprimario per tutto il prosieguo del campionato. Accadde così che lo scudetto 1973/74 venne cucito sulle meritorie maglie della U.S. Borgo (primo tricolore nella storia della società) davanti ai campioni uscenti della Iuventude per due punti – 43 contro 41 – gli stessi punti del terzo posto dell’anno prima!

    Dopo quella stagione, la carriera calcistica del nostro eroe non ebbe più grandi sussulti; finì di giocare gli ultimi anni da professionista nello Sporting Limona senza mai vincere qualcosa di veramente importante, a parte quel trionfo tricolore vissuto come un qualcosa appartenuto ad altri e ben poco a lui. Il destino (se vogliamo chiamarlo così) gli ha fatto questo scherzo, ma come sapeva bene anche Pietro Paolo, la vita prosegue…

 

Torniamo a me. Fu all’inizio del ’74 che venne il mio turno. Sì, toccò a me ottenere il pass che da Aldilà mi avrebbe portato a nascere nella dimensione umana terrestre (prima o poi lo ricevono tutti lassù). Quando gli impiegati celesti mi diedero da compilare il modulo d’accettazione per la nuova destinazione, nello spazio in cui mi veniva chiesto se avevo preferenze, se desideravo cioè diventare il figlio di questo o di quell’altro, io scrissi: Pietro Paolo Manser, il MIO eroe. Gli impiegati inoltrarono la richiesta al Grande Capo e…

 

Nel novembre del 1974 sono nato, figlio del mio eroe. Non so se la mia nascita abbia in qualche modo compensato il Grande Sogno infranto, l’aver accarezzato per un attimo il MASSIMO per esserselo poi visto sfuggire; non lo so davvero, però è certo che lui è arrivato a sentirne il profumo del MASSIMO, mentre la stragrande maggioranza dei mortali neppure sa cosa sia, o sapendolo, non lo intravede neanche all’orizzonte; o peggio ancora, lo intravede e pur avendo le capacità per ottenerlo (il MASSIMO) fa poco o nulla per arrivare ad esso.

    Forse se avesse vinto quel campionato le cose non starebbero come ora. A volte bastano due punti per cambiare un’intera esistenza. Forse il Grande Capo non avrebbe accettato la mia domanda se il destino del mio eroe fosse stato più magnanimo in precedenza. Chissà! In tutti i casi io adesso sono qui, nel mondo reale, per rendere onore al mio eroe assegnandogli lo scudetto, il mio scudetto, quello che porta alla vittoria finale. E senza bisogno di due miseri, inutili punti in classifica.

 

 

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Commenti al Post:
artmusiclub
artmusiclub il 04/08/08 alle 17:11 via WEB
AUGUUUUUUUUURI!!!!! Certo che dietro si ritrova il diario di Anne Frank!!!
(Rispondi)
 
manser11
manser11 il 04/08/08 alle 20:38 via WEB
Infatti lo scrissi nel lager di San Giorgio, quando quei nazisti del Comune mi facevano lavorare sette - otto ore al giorno per un tozzo di pane e qualche lira. Ci vediamo art!
(Rispondi)
Perlaconstile
Perlaconstile il 04/08/08 alle 18:17 via WEB
Lo letto tutto d'un fiato, mi piace come scrivi, sono in vacanza ma uno sguardo al tuo blog sempre, prima ho poi mi farai avere un tuo libro.....Ciao Un bacio
(Rispondi)
 
manser11
manser11 il 04/08/08 alle 20:43 via WEB
Approfitti degli ultimi giorni prima della nuova avventura lavorativa eh?! brava. Leggimi presto, e come disse Colui: "Divulga il verbo!"...
(Rispondi)
 
 
Perlaconstile
Perlaconstile il 04/08/08 alle 21:01 via WEB
Si aprofitto, chissa se all'inaugurazione potro magari vedere quasto scrittore, io l'invito lo mando.....ciao ciao
(Rispondi)
 
 
 
manser11
manser11 il 05/08/08 alle 13:08 via WEB
Chissà, se sono libero un salto lo faccio volentieri, magari accompagnato da un amico cantante... :-)
(Rispondi)
lunetta_08
lunetta_08 il 04/08/08 alle 20:06 via WEB
Davvero emozionante il racconto, dev'essere stata una sorpresa graditissima per tuo padre, sia perchè gli avrai fatto tornare in mente dei ricordi stupendi, sia perchè gli hai dimostrato quanto sei orgoglioso di lui. Scommetto che a voce ti saresti imbarazzato... io non riesco a manifestare nulla ai miei, se non con la scrittura. Poi, il 1973 è stato un anno speciale, l'ho sempre detto e non perchè sia nata io... quella è una strana coincidenza ;-) Fai tantissimi auguri al tuo babbo e mandami una fetta di torta!
(Rispondi)
 
manser11
manser11 il 04/08/08 alle 20:51 via WEB
Eh sì, non credo che sarei riuscito a leggerglielo o a dirgli "certe cose"; anch'io non riesco a manifestare emozioni ai miei, e mi dispiace da matti, anche se comunque i miei sentimenti per loro sono palesi. Ti ho appena spedito una busta imbottita con una fetta di torta: non so cosa ti arriverà, ma l'importante è il pensiero, no?!
(Rispondi)
 
 
lunetta_08
lunetta_08 il 05/08/08 alle 11:55 via WEB
Solo se il pensiero è commestibile e farcito di un consistente strato di cioccolato fondente! Sennò te lo rimando indietro con richiesta di risarcimento... :-)
(Rispondi)
 
 
 
manser11
manser11 il 05/08/08 alle 13:13 via WEB
E' appena arrivato il postino a rimproverami; avevo messo anche il mittente e quando è andato a prelevare la posta dalla cassetta, tutte le altre lettere erano imbrattate di panna e cioccolato... Sob!
(Rispondi) (Vedi gli altri 3 commenti )
 
 
 
lunetta_08
lunetta_08 il 06/08/08 alle 11:14 via WEB
Sarà che se l'è mangiato il postino il mio "pensiero" :-) Cmq, abbiamo parlato tanto di torte che ieri sera ne ho fatta una con le mie manine sante... ho scartato l'involucro e versato il contenuto nella terrina. Sono a pezzi! Cucinare non fa per me!
(Rispondi)
 
 
 
manser11
manser11 il 06/08/08 alle 13:02 via WEB
Non volermene ma... si vede da lontano che la cucina non è il tuo forte! :-P
(Rispondi)
 
 
 
lunetta_08
lunetta_08 il 06/08/08 alle 14:10 via WEB
Perchè?!? Mò ti svelo un segreto... ho lavorato per qualche mese nel locale di mia sorella come aiuto cuoca! In relatà preparavo solo qualche antipasto, ma avrei potuto cucinare l'intero menù. Al massimo mia sorella mi avrebbe chiesto un risarcimento danni ;-)
(Rispondi)
vi_di
vi_di il 04/08/08 alle 22:10 via WEB
Ma che bello! Proprio bello bello bello, Simo!!! Scommetto che il tuo papà dopo aver letto si sarà asciugato una lacrima di orgoglio e una di tenerezza. Fai tanti auguri di tutto cuore da parte mia al tuo eroe e a te tanti tanti complimenti!
(Rispondi)
 
vi_di
vi_di il 04/08/08 alle 22:11 via WEB
Ah, dimenticavo: qual è il tuo papà nella foto?
(Rispondi)
 
 
manser11
manser11 il 05/08/08 alle 13:06 via WEB
Grazie mille Vi, sono felice ti sia piaciuto. Mio padre è il secondo accosciato a partire da sinistra. Il buffo delle sue foto da ragazzo è che se anche aveva venti o trent'anni non mi riesce crederlo più giovane di me ora... Mah! Un salutone.
(Rispondi)
vagabondaaa
vagabondaaa il 05/08/08 alle 16:32 via WEB
tanti auguri al tuo papà anche da parte mia :))) un abbraccio e un sorriso.. Giò
(Rispondi)
 
manser11
manser11 il 06/08/08 alle 13:00 via WEB
Grazie mille Giò, un abbraccio e un sorriso anche a te. :-D
(Rispondi)
contrafatto
contrafatto il 06/08/08 alle 11:00 via WEB
http://it.wikipedia.org/wiki/Pierpaolo_Manservisi
(Rispondi)
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