Più nero che qui

Post n°327 pubblicato il 03 Ottobre 2014 da manser11
 

Più nero che qui (Monetti Ragusa Editori, 2014) è l’ultima opera di Antonio Giugliano, già autore di Racconti Bastardi (trovate qui nel blog la recensione digitando il titolo). Giugliano confeziona un libro dal ritmo serrato, rutilante, dai toni cupi, dalla prosa allucinata.

   L’inizio ricorda atmosfere alla Blade Runner, con questa città incessantemente bagnata da una pioggia che anziché apparire purificatrice, sa di sporco e corruzione, così come sporca e corrotta è l’allegorica società che fa da cornice ai travagli di un amore “incatenato” tra un uomo e una donna sposata con un boss della malavita (che però potrebbe essere un qualunque uomo potente del Belpaese). L’autore descrive un mondo grottesco che porta il lettore a domandarsi se sia più grottesco quello del libro o quello reale.

  Nascosto tra le varie metafore che Giugliano adopera nel libro, vi è un memento da tenere in attenta considerazione: l’inquietante quanto reale presagio è rappresentato dal monte Cacagna.

  Più nero che qui è a mio modesto parere un buon libro sulla deriva della società e sull’amore, che pur mascherato dal tanto sesso (esplicito, selvaggio, compulsivo), traspare da queste pagine “violente”, lasciando al lettore un retrogusto dolceamaro. Nonostante i soffocanti miasmi di Cacastreppa.

Voto personale: 7 e mezzo.

 
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FAR WEST LAZIO

Post n°326 pubblicato il 16 Maggio 2014 da manser11
 

1974 - 2014. Sono passati 40 anni dal primo storico scudetto di quella folle Lazio targata Maestrelli/Chinaglia. Mio padre Pier Paolo detto Uccellino in quella squadra di pazzi ci giocava e io, suo figlio, lo intervisto su un mondo ormai alieno e un calcio epico, romantico, sicuramente più sano, per quanto contraddittorio possa apparire questo aggettivo. Nel libro ripercorro la carriera di mio padre tra aneddoti e curiosità; intanto rifletto su argomenti extracalcistici ma allo stesso tempo molto attinenti, perchè il calcio è pura filosofia. Uccellino volava su un prato verde. Io volo nei cieli della fantasia...

Potete richiedere FAR WEST LAZIO (Edizioni Il Foglio, 150 pagine) in internet o al sottoscritto. Prezzo di copertina: 14 euro. Se venite a trovarmi: 10 euro con birrino incluso!

 
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APPUNTI DI UN NAUFRAGO SENTIMENTALE

Post n°325 pubblicato il 25 Marzo 2014 da manser11
Foto di manser11

APPUNTI DI UN NAUFRAGO SENTIMENTALE (Edizioni il Foglio) è il mio ultimo libro, una specie di saggio sull'amore, il sesso e i sentimenti in generale, scritto con ironia ma anche con serietà e delicatezza. L'unica cosa certa che mi sento di dire a riguardo dei miei "appunti" è che non saranno sicuramente un capolavoro, ma vi faranno riflettere e divertire.

Richiedetelo al vostro libraio di fiducia, su ibs, all'editore: www.ilfoglioletterario.it 

 

 
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CALCIO E ACCIAIO

Post n°324 pubblicato il 25 Marzo 2014 da manser11

CALCIO E ACCIAO - Dimenticare Piombino (Acar edizioni) è l'ultimo libro di Gordiano Lupi, una storia ambientata nella cittadina toscana, tra il campo dello stadio Magona e i fumi delle acciaierie. Il protagonista è Giovanni, allenatore della squadra locale, ex calciatore dell'Inter, che dopo una lunga carriera decide di tornare nella sua terra, alla quale è fortemente legato, per continuare a vivere riempiendo i vuoti che gli lasciano la solitudine e l'astinenza dalla sua droga: il calcio appunto. Le pagine di questo libro sono permeate di una nostalgia rilassante, oserei dire; suggestioni, malinconia, sentimento, speranza, sono parole che mi vengono in mente pensando a "Calcio e Acciao". Personalmente ho trovato molti tratti del protagonista che lo accomunano a me; forse anche per questo il libro mi ha preso e se un libro ti prende significa che parla alla tua anima. Per finire una menzione alla "fotografia", che merita l'Oscar: c'è una luce che emana se si chiudono gli occhi, luce di tramonti sul mare, quando il sole si getta e sprofonda all'orizzonte. Luce che guida i sognatori.

 
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SOUTHERN BUZZER unplugged

Post n°323 pubblicato il 28 Dicembre 2012 da manser11

Venerdì 28 dicembre 2012, se avete voglia di ascoltare buona musica tra una porzione di tagliatelle e un piatto di lasagne, potete recarvi a cena al ristorante "Da tua nonna" di Finale Emilia (via Sant'Elia 1) dove troverete gli impareggiabili SOUTHERN BUZZER a tenervi compagnia in versione acustica e informale. Divrttimento assicurato. Soddisfatti o rintronati!

    

 
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NEL MONDO INCANTATO

Post n°322 pubblicato il 15 Dicembre 2012 da manser11
 

"Nel mondo incantato" è l'ultimo libro dell'autrice cagliaritana Vanessa Vallascas, una fiaba allegra e delicata dove zia Babi apre la porta della fantasia ai nipotini Emma e Mattia i quali, dopo averle dato la buonanotte, entrano "realmente" in questo mondo popolato da folletti, nanetti, Peter Pan, Belle Addormentate e Fate Turchine. Nella realtà parallela in cui si trovano catapultati Emma e Mattia dovranno sconfiggere la Strega Piromane, una sorta di Nulla Endeiano che minaccia la Fantàsia Vallascasiana. Come faranno i due simpatici bimbi a salvare la Dama del Lago e il suo rutilante mondo? Scopritelo leggendo - e perchè no?!, regalando - questa più che mai natalizia favola scritta con il cuore! 

Richiedete direttamente all'autrice il libro (corredato tra l'altro di bellissime illustrazioni) contattandola qui al profilo lunetta_08, su facebook oppure prenotando il libro sui canali di vendita in rete. 

 

 
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FIDEL CASTRO. Biografia non autorizzata

Post n°321 pubblicato il 07 Dicembre 2012 da manser11
 

Chi è Fidel Castro? Ce lo racconta Gordiano Lupi in questo interessantissimo libro pubblicato nel 2011 (A.Car Edizioni - 206 pagine - 15 euro) che dipinge un lider maximo inedito, almeno per chi lo ha sempre visto, ascoltato o sentito raccontare attraverso i vari filtri che i media mettono nelle loro analisi di rado super partes. Il caudillo cubano ne esce in sostanza per ciò che è: un dittatore tutt'altro che magnanimo che ha cavalcato l'onda del comunismo e dell'antiamericanismo per avere priviligi e consolidare il suo potere, mantenendo un popolo nella povertà e abolendo ogni forma di libertà. Castro ha commesso errori grossolani ma ha fatto anche cose buone (lo si dice di tutti i tiranni...) rimanendo una figura complessa, carismatica e temibile, pure adesso che il declino anagrafico lo ha eclissato. Ma una considerazione nasce spontanea: uno come Fidel Castro, anche dopo la morte, aleggerà come un fantasma sul popolo cubano per molti anni a venire.

 
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SULL'ORLO DI UN DIRUPO

Ci siamo! Pochi giorni ancora e potrete leggere il mio ultimo libro, un'opera divertente ed emozionante (me lo auguro) rivolta in particolare ai giovani, visti come ultima speranza per guarire il cancro del calcio di oggi e della società intera. "Sull'orlo di un dirupo" l'ho scritto col cuore; è un romanzo breve corredato di immagini che si legge in... 90 minuti (escluso recupero), una storia in parte autobiografica, in parte "socio-psicanalitica" di una realtà aberrante. Anche questo libro (come i precenti due "Il fardello" e "Mondemer") è edito da Il Foglio. Prefazione di Gianluca Morozzi. Postfazione di Gordiano Lupi. Prezzo di copertina: 12 euro. Per un libro non sono mai soldi sprecati!

www.ilfoglioletterario.it

 
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CONFESSIONI DI UNA MASCHERA

Post n°319 pubblicato il 29 Settembre 2012 da manser11
 

"Confessioni di una maschera" di Yukio Mishima, autore morto facendo harakiri nel 1970, è uno di quei libri che non tarderò a dimenticare; l'ho comunque letto con curiosità e spirito (psico)analitico. In pratica il romanzo è l'autobiografia di Mishima, cresciuto nel Giappone pre e post seconda guerra mondiale. "Adottato" da una nonna iperprotettiva, il giovane Kochan scopre presto la natura "diversa" che lo caratterizza e che lo porta a indossare maschere nel tentativo di dissimulare il suo vero Io. La fatica che fa cercando di innamorarsi di persone del sesso opposto e di sentirsi "normale" (benchè sia conscio e probabilmente intimamente fiero della propria... stravaganza) è una fatica che poi pervade anche la lettura. Da un punto di vista storico-filologico e psicologico ci sono spunti interessanti. Nel complesso, pur partendo con buone premesse, rimane per me un libro abbastanza soporifero.

Sottolineatura: "Le emozioni non hanno simpatia per l'ordine fisso: anzi, simili a particelle infinitesime nell'etere, svolazzano liberamente di qua e di là, fluttuano alla ventura, e preferiscono ondeggiare in perpetuo..."

 
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ENRICO MATTEI

Post n°318 pubblicato il 08 Settembre 2012 da manser11
 

"ENRICO MATTEI - vita, disavventure e morte di un cavaliere solitario" è la storia a fumetti dell'italiano scomodo che sfidò lo strapotere politico-economico delle grandi multinazionali del petrolio. Come molti di voi sapranno, Mattei fu il fondatore e presidente dell'ENI, scomparso in uno "strano" incidente aereo il 26 ottobre del 1962. A cinquant'anni da quella che sembra essere stata tutt'altro che una semplice disgrazia causata, come si è voluto far credere, dal maltempo, Francesco Niccolini (sceneggiatore) e Simone Cortesi (disegnatore) ci propongono un libro avvincente e interessante che tenta di fare chiarezza su uno dei tanti misteri irrisolti della prima repubblica. Artisti (e prima ancora persone) come Niccolini e Cortesi ci regalano almeno l'illusione che magari un giorno i muri di gomma tipo Ustica e compagnia bella (pardòn, brutta!) potranno essere abbattuti. 

Cercate il libro sui canali di vendita che trovate in internet o richiedetelo in libreria (che anche se non l'hanno e sono librerie serie ve lo procurano) o chiedete lumi direttamente al Cortesi, che lo conosco bene IO il fumettista... e se comprate in tanti il suo primo libro magari mi offre qualche birrino al bar! 

Per maggiori info: http://simonecortesi.blogspot.com   

 
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ADDIO ALLE ARMI

Post n°317 pubblicato il 04 Settembre 2012 da manser11
 

Tempo addietro scrissi di Hemingway che non mi piaceva: avevo trovato il "Vecchio e il mare" un libro brutto e noioso e "Addio alle armi" mi aveva stancato dopo una cinquintina di pagine. Ovviamente mi si rovesciarono addosso parecchie critiche da parte dei fans integralisti dell'autore americano e da quelli che definisco gli snob culturali. Devo ammettere che fui precipitoso e ingiusto a scrivere certe cose. Giorni fa ho ripreso in mano e terminato "Addio alle armi" e mi sono dovuto ricredere: a parte qualche dialogo che ritengo ancora noioso e quasi pleonastico (tutto il contrario del sintetismo codroipiano che molti di voi conosceranno per aver letto i libri del Codroipo (Wallace) e del Manservisi), il romanzo è certamente di qualità. Mischia autobiografia, storia e immaginazione; guerra e amore; e proprio quest'ultimo - e cito dalla quarta di copertina - in questa vicenda segnata da una tragica sconfitta della felicità, rimane un'aspirazione che l'uomo insegue disperatamente, prigioniero di forze misteriose contro le quali sembra inutile lottare.

Questa rivalutazione dell'Ernesto mi riporta a una considerazione fatta più volte anche ultimamente. Giudicare libri, opere, cose, persone: dipende dal momento, dalla predisposizione, dallo stato d'animo in cui ci troviamo. I giudizi sono troppo spesso condizionati dall'irreale realtà che ci creiamo, una realtà che, come sanno bene i codroipiani, non esiste.

 
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QUALCUNO VOLO' SUL NIDO...

Post n°316 pubblicato il 26 Luglio 2012 da manser11
 

Del film ho già parlato qualche post fa: eccezionale. Il libro lo è altrettanto. Qui la voce narrante è quella di Grande Capo Bromden, che descrive il mutamento dell'ospedale psichiatrico e dei suoi ospiti dopo l'arrivo di McMurphy, il quale, alla fine, paga con la vita il suo sogno libertario. Ma non sarà stato inutile: avrà restituito coraggio e dignità umana a tanti compagni, avrà aperto una crepa sottile nella ferrea compagine del Sistema.

Per chi ha visto anche il film sarà divertente notare alcune piccole differenze: per esempio nel romanzo Grande Capo rivela a McMurphy di non essere muto mentre sono a letto e non in attesa dell'elettroschock come nella versione cinematografica. Inoltre in quest'ultima gli ospiti fuggono dall'ospedale per andare a pescare con l'autobus "rubato" da McMurphy; nel libro vengono accompagnati su due automobili. 

Sottolineature nel testo: "Non ho udito una risata vera da quando ho varcato quella soglia, lo sapete? Perdiana, quando vi lasciate sfuggire una risata perdete il punto d'appoggio."

"... non si può essere realmente forti finchè non si vede l'aspetto divertente delle cose."

"... si deve ridere delle cose dalle quali si è feriti soltanto per mantenere l'equilibrio, soltanto per impedire che il mondo ti renda pazzo furioso."

 
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MANHATTAN TRANSFER

Post n°315 pubblicato il 03 Luglio 2012 da manser11

Sei anni fa lessi questo libro di Dos Passos che, come capita con poche (o tante, me lo auguro per voi) persone che si incontrano nella vita, mi "rimase dentro". Di seguito posto due righe a riguardo prese dal sito www.tempostretto.it.

Un romanzo lirico e visionario i cui protagonisti si agitano e si perdono nell’ansia di stare al passo con la metropoli americana. Come la Parigi di Baudelaire, la Londra di Eliot e la Berlino di Döblin, la New York di Dos Passos è un universo esiziale, realistico e fantastico al tempo stesso. Uno dei romanzi più importanti del Novecento americano che solo oggi, per la prima volta, viene proposto in «versione completa », essendo finora sempre uscito nella traduzione degli anni Trenta, caduta sotto la scure della censura fascista.

 John Dos Passos, nato a Chicago nel 1896 e morto a Baltimora nel 1970, è stato con Ernest Hemingway e Francis Scott Fitzgerald uno degli scrittori più importanti della cosiddetta «generazione perduta». Ammirato da Edmund Wilson, apprezzato da André Gide, esaltato da Jean-Paul Sartre per Manhattan Transfer e la trilogia USA (42° Parallelo, 1919, Un mucchio di quattrini) fu a lungo ingiustamente dimenticato. Di lui, Dalai editore, oltre a questa nuova edizione di Manhattan Transfer, ha pubblicato i romanzi Tempi migliori (2004), La riscoperta dell’America (2006) e la raccolta dei suoi reportage di guerraServizio speciale (2008).

(MIE) SOTTOLINEATURE DAL TESTO:

"Io mi domando perchè diavolo tutti hanno tanta smania di arrivare! Vorrei trovare qualcuno che avesse voglia di naufragare. Non c'è che questo di sublime."

"Bere è la sola cosa che possa fare un organismo incompleto... Voialtri, magnifici organismi completi, non avete bisogno di bere."

"Non avete ancora capito, ragazzi miei, che non ubriacarsi è la cosa più difficile in regime proibizionista?"

"Ci sono delle vite che varrebbe la pena di vivere, se uno se ne infischiasse di tutto."

 
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IL CAMPIONE INNAMORATO

Post n°314 pubblicato il 28 Giugno 2012 da manser11
 

Chi segue il calcio ma anche chi presta solo orecchio alle cronache italiote ha sicuramente ascoltato le avvilenti esternazioni di qualche campione nazionale sull'omosessualità, ma anche la non meno edificante operazione di marketing fatta da Cecchi Paone, buttatosi come un avvoltoio sulla ghiotta occasione capitatagli con gli Europei di calcio. Non sono qui nè per criticare i calciatori (che non sono certamente dei maitre à penser) nè per biasimare la paraculaggine di Cecchi Paone (c'è chi fa di peggio per autopromuoversi). Scrivo questo post per parlare del libro "Il campione innamorato" di Alessandro Cecchi Paone e Flavio Pagano (Giunti editore). L'opera è abbastanza interessante: alterna storie di sportivi gay che hanno trovato la loro catarsi nel coming out e altri che hanno vissuto vite da inferno a causa del fardello di una natura malvista dalla massa troglodita, a un'analisi storica, sociale e culturale dell'omosessualità vista attraverso i secoli. Ripeto: storie interessanti, ma quel vago senso di libro scritto per fare cassa non mi ha mai abbandonato dall'inizio alla fine. Mea culpa!

 
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LA DERIVA

Post n°313 pubblicato il 04 Giugno 2012 da manser11
 

Dopo il più famoso "La Casta", Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo pubblicano "La Deriva" (Rizzoli - 2008), libro che ci mostra gli sprechi, le aberrazioni, le incongruenze, gli scandali e le vergogne di un sistema criminale e di una classe politica formata da egoisti e incapaci; un'opera in un certo senso avvilente per la nitida e precisa fotografia che fa del nostro Paese e di una situazione dalla quale sembra impossibile uscire. Una montagna di merda sotto cui vengono soffocate le menti più feconde e gli uomini migliori. In mezzo a tanto marciume si pesca qua e là, fortunatamente, qualcosa di buono, ma anche il più grande utopista, il più inguaribile ottimista, farà fatica a trovare un motivo di speranza dopo questa... deriva. Libro sconsigliato agli aspiranti terroristi: la voglia di tirare molotov ai palazzi del potere potrebbe nascere naturale!

 
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18 IUS SOLI

Post n°312 pubblicato il 16 Aprile 2012 da manser11
 

Giorni fa ho avuto il piacere e la fortuna di vedere al teatro comunale di Castello d'Argile, nell'ambito della rassegna "Doc in Tour", il documentario "18 IUS SOLI". Al termine della proiezione ho provato un senso di sollievo, di speranza. Peccato non ci fosse tanta gente in platea perchè sarebbe bello "toccasse" più gente possibile, soprattutto chi ha tendenze xenofobe e chi è solito fare di tutta l'erba un fascio...
"18 IUS SOLI "è un film documentario , premiato dall' Associazione Amici di Giana con il Premio Mutti.
18  storie di ragazze e ragazzi nati e cresciuti in Italia ma con origini :asiatiche, sudamericane, africane e residenti in aeree geografiche diverse dell'Italia .Sono ragazzi nati in Italia, figli di immigrati: studiano nel nostro Paese,   parlano la nostra lingua e i nostri dialetti, molto probabilmente non sono nemmeno mai stati nel paese d'origine dei loro genitori né spesso ne parlano la lingua.
Eppure non sono riconosciuti cittadini italiani come tutti gli altri. Per ottenere la Cittadinanza italiana devono infatti sottoporsi al compimento del 18° anno di età ad un iter burocratico lungo e complesso, che non sempre termina con esiti positivi per il richiedente, con conseguenti e inevitabili gravi problemi di inserimento sociale e d' identità. Oltre alle loro storie sono stati intervistati sociologi e politici italiani. E' uno dei primi documentari "grassroot" prodotti in Italia, con lo scopo di essere utilizzato come piattaforma dal basso per generare una campagna sociale di Cambiamento rivolta agli stessi attori sociali che ne sono anche gli artefici.

 
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Ciao Lucio

Post n°311 pubblicato il 07 Marzo 2012 da manser11

Pochi artisti, nel momento della morte, mi hanno lasciato un senso di vuoto come Lucio Dalla. Pur non conoscendolo e non essendo uno dei miei cantanti preferiti (anche se alcune sue canzoni sono veramente splendide), mi sento come se fosse scomparso un carissimo amico; forse perchè Lucio era una persona pura e vera. Ma il senso di vuoto, con uomini-artisti di questo spessore, è solo momentaneo, perché la loro grandezza rimane per sempre, andando a illuminare le coscienze degli "angeli" che ancora vivono sulla Terra. Ciao e grazie Lucio, la Luce della tua Stella brillerà per sempre.

 
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La scalata al Mondemer

Post n°310 pubblicato il 20 Febbraio 2012 da manser11
 

Avevo detto che ne avrei riparlato ed eccomi qua. Un po' di promozione è d'obbligo quando si tratta di un'opera del proprio ingegno: se trattasi poi di genio o di qualcosa di indegno, ai posteri l'ardua o meno ardua sentenza.

"Mondemer" è il mio ottavo libro pubblicato. Qui il protagonista è Jesus, fumettista rinchiuso in un Centro di Igiene Mentale (il Manicomico) per aver "turbato" il comune senso del pudore ed essere stato protagonista di atti blasfemi. Al C.I.M. Jesus conosce una disparata combriccola di matti che quando viene dimesso decidono di fuggire con lui per raggiungere il Mondemer, la cui mappa è stata data loro dall'Astronauta. Jesus è scettico sull'esistenza di un luogo descritto solo nei racconti di un pazzo, ma si accorgerà presto che quel mondo-monte è tanto reale quanto impervio. In cima vi dimorano i cinque saggi possessori della Vulva Filosofale che ha il potere di "illuminare" gli uomini e può essere donata in premio solo a chi ha superato i tanti pericoli che costellano la strada verso la vetta, meritando la "luce" che racchiude.

"Mondemer" è un libro surreale, una specie di favola ispirata a diverse opere e personaggi se la si vuole analizzare da un punto di vista esegetico: Ulisse, il Vangelo, l'Inferno di Dante, Il McMurphy di "Qualcuno volò sul nido del cuculo", "La storia infinita" di Ende e tanto altro; d'altra parte tutto ciò che uno scrittore crea dalla propria fantasia non è altro che un frullato di creazioni altrui. Dopo aver percorso molta strada tra rifiuti di ogni genere (simboli dell'opera parassitaria dell'uomo nei confronti della Terra), la scalata vera e propria comincia quando Jesus e i suoi amici matti si trovano di fronte a Cronenberg, il ratto gigante posto a guardia del Mondemer che pone loro tre domande di cultura letteraria: fortunatamente conoscono le risposte così possono passare. E' solo l'inizio di una serie di peripezie che i nostri eroi dovranno affrontare. Non tutti ce la faranno, qualcuno rinuncerà. E' inevitabile: il segreto e la potenza che racchiude la Vulva Filosofale, solo "Dio" e pochi altri possono conoscere!

"Mondemer" è edito da Il Foglio Edizioni (www.ilfoglioletterario.it) ed è reperibile facilmente su internet o dallo stesso autore che sarà lieto di offrirvi una birra se lo verrete a trovare.

 

 
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GRANDE INAUGURAZIONE MOSTRA

Post n°309 pubblicato il 17 Febbraio 2012 da manser11

L'impareggiabile, indefinibile, inimitabile Simone Cortesi (autore tra l'altro della copertina di "Mondemer"), insieme al suo altrettanto impareggiabile, indefinibile e inimitabile "socio" fumettista Gabriele Peddes, sono lieti di informarvi che venerdì 2 marzo alle ore 12.00, presso gli spazi espositivi dell'Accademia di belle Arti (via Belle Arti 54, Bologna) inaugureranno la loro personale mostra... Per saperne di più sul memorabile evento visitate il mitico blog "l'ammazzacaffè": http://simonecortesi.blogspot.com

 
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CIME TEMPESTOSE

Post n°308 pubblicato il 27 Gennaio 2012 da manser11

A leggere le recensioni e i commenti in rete sul romanzo di Emily Bronte "Cime tempestose" dovrei sentirmi quasi un bestemmiattore, ma il mio parere va controcorrente. Sebbene sia un discreto frequentatore di classici, il mio soggettivissimo gusto mi ha impedito di apprezzare (come hanno apprezzato i più) questo libro sulla passione romantica che mi ha ben poco appassionato. Ho trovato tra le sue pagine una serie di personaggi talmente meschini, insulsi, cattivi, miserabili che mi sono chiesto se non avessi sbagliato libro; la passione distruttiva, il romanticismo esasperato, l'ardore, mi sono stati talmente offuscati dalla negatività dei protagonisti che, dopo un inizio promettente, il libro ha finito per annoiarmi. E solo l'apparizione di qualche fantasma, preso quasi in prestito dal coevo Poe, salva in corner il romanzo avvalorandolo con inquietanti suggestioni simboliche, e mi fa dire che nonostante non sia stato di mio gradimento, è comunque valsa la pena avergli dedicato due settimane di lettura. Post scriptum: anche se pensare "al contrario" della maggioranza ti mette quasi in una condizione di "ignoranza" agli occhi della stessa, io sono sempre intimamente orgoglioso della mia appartenenza alla minoranza di giudizio... Non è una giustificazione, è una doverosa precisazione.

 
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