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Il vecchio e il mare
"Sentì il ferro conficcarsi e vi si appoggiò sopra
e lo immerse più profondamente
e poi lo spinse con tutto il peso del suo corpo.
Allora il pesce torno in vita,
recando in sè la sua morte,
e si librò alto fuori dall'acqua
mostrando tutta la sua grande lunghezza
e larghezza
e tutta la sua forza e bellezza.
Parve restare sospeso nell'aria
sul vecchio nella barca.
Poi precipitò in acqua in un crollo
che coprì di spuma il vecchio e tutta la barca"
("Il vecchio e il mare"_Ernest Hemingway)
PARADISO...NON POTEVI ATTENDERE?
Napoli è in ogni sketch,in ogni film di Massimo.
E' come un filo conduttore che attraversa tutta la sua produzione.
Napoli,come disse l'attore stesso in una intervista,era parte di sè stesso.
Anche quando non compariva,c'era.
Ma non come realtà specifica,come fenomeno particolare,piuttosto come frammento di una realtà di più ampio respiro che varca i confini regionali.
E' lo specchio dello smarrimento esistenziale,del crollo delle ideologie,delle sopraffazioni,delle ingiustizie,di una inaccettabile rassegnazione,che appartengono al vissuto di tutti,non solo dei napoletani.
I personaggi che interpreta parlano napoletano ma,secondo l'attore,avrebbero potuto parlare qualsiasi altro dialetto.
D'altra parte,Troisi era di Napoli(San Giorgio a Cremano)e Napoli è sempre stata una città così complessa e difficile,da offrire una vastissima gamma di stimoli alle forze della creatività!
Trovatemi un napoletano che non sia creativo..
che non abbia una battuta sempre pronta per tutto..
Massimo ci ha rappresentati e ancora ci rappresenta..
..GRAZIE MASSIMO
« Buon sabato^^ | Bonjour:-)) » |
Carnevale a NapoliLa tradizione del Carnevale napoletano è legata a un passato molto lontano;le prime notizie giungono da Giovan Battista del Tufo,nobile che nella sua opera “Ritratto o modello delle grandezze, delle letizie e meraviglie della nobilissima città di Napoli”che, attraverso una serie di poesie,raccontò il Carnevale di Napoli. La festa inizia il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate;era un appuntamento ambito perché riservato, almeno fino al 500, a un pubblico appartenente alla nobiltà;principi, cavalieri,duchesse e tutta l’alta aristocrazia napoletana partecipavano infatti a balli e tornei, caccia al toro e lussuosi ricevimenti organizzati dalla Corte Aragonese. Poi, dal 600, il Carnevale napoletano si trasformò in una vera e propria festa popolare con le maschere popolari che iniziarono ad apparire per le vie, durante le rappresentazioni all’aperto e nelle piazze.
Al carnevale napoletano viene spesso associato il Gioco della Cuccagna, detto anche “palo di sapone”, visto che l’altissimo palo che fa parte del gioco veniva interamente insaponato e reso scivoloso. L’abilità dei concorrenti stava nell’arrampicarsi ad esso, arrivare fin sopra la cima e afferrare tutto ciò lì posto: vini, pietanze, salumi, dolciumi, vivande, maiali, capretti, uova, formaggi. E il gioco rispecchia anche il concetto gastronomico, tramandato nei secoli, secondo cui a Napoli c’era nel popolo la tradizione di “abbuffarsi”, cioè del saziarsi abbondantemente prima di iniziare il lungo digiuno della Quaresima. Il Gioco della Cuccagna però, spesso criticato, fu definitivamente abolito nel 700.
La chiusura del Carnevale napoletano, in passato, si caratterizzava con un rito-spettacolo che si svolgeva l’ultimo giorno della festa, il martedì che precede l’inizio della Quaresima. Su di un carretto veniva trasportato un uomo o un fantoccio che voleva rappresentare il Carnevale ormai morente.
Il carnevale moderno prevede in città spettacoli e balli, solitamente interpretati da giovani artisti di strada e non. * La cucina di Carnevale
Tra i piatti tipici del Carnevale napoletano, grande importanza viene data alle lasagne, pietanza abbastanza impegnativa perché composta da tre “parti”; la pasta all’uovo, l’imbottitura di polpettine, provola, parmigiano, uova, e il ragù.
*** *** Sul versante dolci, si parte invece sicuramente dal sanguinaccio. La crema al cacao un tempo veniva preparata con sangue di maiale acquistato dai macellai, ma dal 1992 questa tecnica è stata vietata. Il sangue di maiale veniva preso al momento della macellazione dell’animale. Per evitare che si coagulasse e non fosse più adatta a preparare il dolce, il sangue veniva lavorato con una frusta e con un po’ di sale, poi passato attraverso un tovagliolo di cotone o un colino. La ricetta odierna del sanguinaccio prevede: Ingredienti per 6 persone 1l di latte intero, 500 g di zucchero semolato, 200 g cioccolato fondente, 1 bustina di cannella, 80 g di amido, 200 g cacao amaro, 1oo g di burro o di strutto, 1 bustina di vaniglia, 2 etti di cedro candito tagliati a piccolissimi cubetti, 1 etto di scorza di arancia candita tagliata a piccolissimi bastoncini. La preparazione: In una pentola versare zucchero,amido e il cacao e aggiungere il latte lentamente. Porre sul fuoco e mescolare continuamente. Aggiungere il burro o lo strutto, il cioccolato e portare ad ebollizione. Spegnere e far raffreddare. Aggiungervi poi il cedro, la scorza d’arancia ,la vaniglia. Servire ben raffreddato in basse ciotoline accompagnato da chiacchiere e liquori dolci.
*** *** Tra i dolci tradizionali del Carnevale napoletano ricordiamo anche il migliaccio. E poi le classiche chiacchiere di Carnevale. Questa la ricetta delle chiacchiere per 4 persone: 250 g di farina, 2 uova, 1 noce di burro, 1/2 cucchiaio raso di zucchero, 1 cucchiaio di grappa, 1 pizzico di sale, olio di arachide per friggere, zucchero a velo per dolci. La preparazione: Fondere il burro a fuoco lento. Sulla spianatoia, disporre la farina a fontana, setacciarla e versarvi il burro fuso, le uova, la grappa e lo zucchero. Sbattere delicatamente gli ingredienti con la forchetta e quando l’impasto si sarà rassodato, lavorarlo con le mani fino a quando sarà liscio e leggermente elastico. Raccoglierlo a palla e dopo averlo passato in un po’ di farina, lasciarlo riposare in un canovaccio. Dopo un’ora circa, versare un po’ di farina sulla spianatoia e, dopo aver diviso la sfoglia in due parti, stenderla con il mattarello con un spessore di 2/3 mm. Ritagliare con una rotellina dentata delle losanghe o delle strisce rettangolari larghe qualche cm da annodare oppure modellare a forma di fiocco. Riempire a metà un padella abbastanza alta con l’olio e friggere le chiacchiere. Una volta pronte, passarle più volte su due pezzi di carta da cucina e, una volta raffreddate, spolverarle con abbondante zucchero a velo. *** Migliaccio di Carnevale Ingredienti: Preparazione:
**** *** ** * Questo è il menù di domani a casa Lesfleur!! Buona domenica a tutti:-) |
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