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E' come aver creduto nel paradiso.Invece era un bordello.


 POST 5Questo post dovrebbe seguire l'analisi del fenomeno berlusconiano e tentare una risposta alla domanda finale del post 4.(E Silvio Berlusconi per che cosa mai sarà ricordato?)Su Silvio Berlusconi e sul berlusconismo, fior di studiosi e letterati ne hanno scritto e tuttora ne stanno scrivendo. E sembra che il boom letterario sia ben lungi dall'essere esaurito.E' l'argomento che più interessa al mondo.Se volete farvi un idea cliccate qui .Da Umberto Eco a Indro Montanelli, da Travaglio e Vespa, da alti prelati ad insigni sociologi, e persino nella letteratura scientifica specializzata, si sta tuttora indagando sul berlusconismo come evento "epocale".(da notare, en passant, che gran parte dei proventi della produzione letteraria e mediatica di cui sopra,, vanno comunque a vantaggio delle sue aziende mediatiche ed editrici).Perciò, al di là di ciò che, in bene o in male, ognuno liberamente ne possa pensare e scrivere, non si può affatto negare che il B. rappresenti l' evento più dirompente nella politica moderna italiana.Lo stupore proprio sta (purtroppo) nella seguente constatazione.Che quest'uomo è riuscito, incredibilmente, a rendersi famoso facendo credere di essere ciò che sosteneva di essere senza esserlo.L'UOMO SUPER, ovvero, senza troppe divagazioni, l'uomo-ICONA, è la raffigurazione (veste) che, per quanto sia incredibile (inaccettabile?disgustoso?) ammetterlo, gli rimarrà propria. E non credo in modo effimero."Il più grande statista...", "l'uomo della provvidenza..."("l'Unto del Signore"), e di tutte le altre stranote attribuzioni in cui , tra il serio ed il faceto, costui si è auto-coniato, rimarrà traccia nella memoria nel tempo e persino (dio-non-volesse), nella cronaca storica d'Italia.E', comunque, fuori di dubbio che, malgrado i rovesci, le defezioni, i tradimenti, i processi, le sue strampalate avventure sessuali, le sue barzellette, le sue corna e la sua permanente menzogna, anziché offuscata o compromessa, quest'ICONA rimane paradossalmente integra nella convinzione di molti, anche se in netta minoranza, tra i suoi sostenitori e persino in molti suoi detrattori.[L'immagine del  GENIO POLITICO, dell'EROE generoso e forte, che, solo perché non si è "lasciato lavorare", non è riuscito nel miracolo promesso di salvare l'Italia e di farne un Paese-super come super è lui nella sua autostima, rimane (quest'immagine), anche se in negativo, nella mente e nell'attenzione sia dei suoi fans , sia dei suoi detrattori..]Il che non significa affatto che lo meriti (o che avesse alcunché di capacità particolarmente superiori per meritarlo) ma ciò che è il suo successo è quanto è creduto tale nell'immaginario collettivo di molti.E continua ad esserlo.[è lo stesso effetto provocato dal bravo interprete-protagonista di un film o di un'opera teatrale che rimane viva nel tempo].Quindi, a dispetto dell'odio e dell'invidia dei "criminali comunisti", dell'assalto del traditore Fini e i mal di pancia dell'"amico" Bossi (che lo considerava il MAFIOSO DI ARCORE), malgrado gli attacchi di Marco Travaglio e di tutti i suoi più affinati avversari, (come per una strana misteriosa, ma non tanto, beffa mediatica) potrebbe davvero verificarsi che egli passi alla storia come una sorta di eroe messianico.Poiché così è l'eroe concepito e percepito dalla platea di chi assiste ad un film.Perché il berlusconismo è proprio questo:  un film ovvero la trasposizione di un bel fotoromanzo (tipo Beautiful) dal mondo della fantasia a quello del vivere reale quotidiano.Come in un divagare permanente in un viaggio surreale- illusorio.Allora, la definizione "paese di m.", pronunciata dal nostro eroe- protagonista, cos'è se non una licenza poetica che in nulla ne intacca lo smalto e il fascino?E' come se tale frase, pur pesante, fosse stata pronunciata da George Clooney (o da Al Pacino) durante un'azione filmica, alla quale, l'uno (o l'altro), interpretando l'eroe (positivo o negativo non importa) è in qualche modo autorizzato, senza che questo insulto desti scandalo o disapprovazione. Anzi.Sì, perché, oltre a tutto, Berlusconi, (sempre secondo la sua auto-esegesi) è colui che ha sacrificato se stesso per questa "m. di paese ingrato" che invece di essergli riconoscente gli è persino contro!Come mai?Ebbene, se si capiscono le parole   "perdona loro perché non sanno quello che fanno", come  non capire il disappunto di Silvio ("unto del Signore n.2") che, in fondo, rappresenta  (c'è ragione di dubitarne?), l'uomo del sogno italiano?La tendenza collettiva dell'umanità è sempre stata orientata e condizionata dal sogno.E' vero. Il sogno, si dice, nutre la vita di speranza ed ispira alle più alte imprese umane.Peccato che questo sogno abbia favorito solo il vantaggio di quelle di S.B. e dei suoi interessi personali!Non certo quelli dell'Italia e degli italiani.Che da lui erediteranno questo "lascito": lo sfascio totale.Nonché un pugno di mosche e la consolazione di un bordello!                                                                        (FINE della serie.)