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caro melchiorre

Post n°323 pubblicato il 04 Aprile 2006 da genereleangolano

“Occhio per occhio, dente per dente: giustizia per Tommy”. Questo lo striscione con cui si apre la partita al “Liri” di Anitrella, dopo un breve ma molto intenso battibecco con la solita ignoranza dei Vigili di turno che non vedono l’ora di travestirsi da leoni coraggiosi ed il solito tentativo del nonno al botteghino che spera di spillarci ben 10 Euro per una partita di Eccellenza! Eppure la Famiglia degli Old Fans non cade in provocazione, risponde per le rime sì ma ha il dovere di ricordare un piccolo angelo strappato alla vita dalla mano crudele di un orco senza scrupoli. E per questo motivo dagli spalti del campo sportivo ciociaro la tifoseria rossoblu ha lanciato il suo applauso di saluto a Tommaso, sicuri che lassù il grande Antonio lo terrà sotto braccio proteggendolo. Una frase che lascia poco all’immaginazione ed urla la rabbia e la voglia di giustizia su una vicenda assurda. Non è ammissibile alcun buonismo in una storia di questo genere, come scritto dalla Curva A di Napoli durante il pre-partita della gara con il Chieti: “Arrestarli? Non è il caso… Date a noi gli assassini di Tommaso!”. Un pensiero che probabilmente accomuna molte curve italiane, e che, in termini più o meno simili, è stato possibile riscontrare negli striscioni di tante tifoserie, dalla Serie A alla Prima Categoria, perché tutta Italia ha seguito la storia del piccolo Tommy e tutta Italia è stanca di vedere bambini sequestrati, torturati, ammazzati, donne stuprate, anziani derubati ed abbandonati. Proprio per ribadire questo sentimento di intollerabilità in molti hanno manifestato il proprio sdegno, chi scegliendo la strada del silenzio, chi rispettando il classico minuto di raccoglimento, chi pregando in memoria di Tommaso e di tutti i bambini strappati dall’amore dei propri genitori, altri marciando o cantando per ricordarlo.

Il manipolo di Fratelli Ultras presenti in terra ciociara ha dedicato a quel bambino ricciolino pieno di voglia di vivere un assordante silenzio, scandito da un forte applauso finale, cui hanno fatto seguito logici insulti a chi in campo ha preferito fregarsene e “non interrompere lo spettacolo”. Una scelta d’altronde che rispecchia lo stato attuale delle cose in un calcio fatto di repressione, accordi sui diritti televisivi, calcio scommesse, doping, passaporti fasulli e fideiussioni false, dirigenti incapaci ed atleti intoccabili perché legati ad un forte sponsor, un calcio moderno che poco o nulla lascia alla solidarietà ed alla lealtà, se non in termini di immagine e propaganda quando si tratta di raccogliere direttive della Federazione o diktat obbligatori. Fatto sta che ancora una volta gli ultras hanno dimostrato al mondo, se ancora ce ne fosse il bisogno, il proprio animo nobile, la propria mentalità, il proprio stile di vita e di pensiero, e noi “condanniamo a morte” gli autori di questo gesto, un gesto che non trova alcuna motivazione se non quella della assoluta follia omicida che va punita in modo severo, recependo se possibile nella legislazione italiana i suggerimenti di altri stati dove, probabilmente, la pena alla perdita della vita viene comminata anche in caso di reati minori.

Del calcio, o presunto tale, giocato sulla sabbia di Anitrella, davvero poco da segnalare: novanta e rotti minuti di apatia, pochissime occasioni da rete, come sempre numerose quelle della formazione avversaria (ma non è più una novità, anzi!), un clima estivo che si è fatto sentire, praticamente un’amichevole di pre Campionato. Ed a coronare il bollente pomeriggio ciociaro un pareggio che non serve praticamente a nessuno. Un punto che non permette ai neroverdi di festeggiare la salvezza, un punto che potrebbe servire al Fondi se la seconda piazza, utile per eventuali spareggi e play off, fosse più vicina di quanto invece non lo sia. Fortuna che a rendere piacevole la gita ad Anitrella ci pensino alcuni vecchietti sistemati nel nostro settore con i quali è partita una “passatella” senza precedenti, la presenza dell’ex allenatore del Colleferro, Massimo Caldaroni, e l’incontro con una bellezza da copertina che fa letteralmente perdere la testa, e forse anche la strada del ritorno a casa, a più di qualche pezzo pregiato della nostra ciurma. Un vero signore, Caldaroni, che, preso di mira con cori di simpatia ed un invito plateale a raggiungerci per un “digestivo dopo partita”, non ha perso l’occasione per dimostrare tutta la sua eleganza guidandoci letteralmente in un locale per discutere con noi di questo campionato tra un Prosecco e l’altro, promettendo di fare un pensierino per un’eventuale “visita prolungata” a Fondi. Momenti di goliardia pura e spensieratezza cui ha partecipato un po’ tutta Anitrella, tra i sorrisi del cassiere del bar, il goffo tentativo di abbordaggio di cui è stata fatta oggetto la splendida Simona, poi messa visibilmente sotto torchio dal gelosissimo fidanzato che l’aspettava in auto, il siparietto con un Mandarelli disponibile come non mai, il coinvolgimento dello sfortunatissimo Varroni al quale auguriamo di rimettersi in sesto prima possibile, la signora del balcone che ha cambiato tre magliette in novanta minuti, gli assenti che chiedevano risultati al telefonino puntualmente presi in giro (3-1, 1-2, 4-4!), il tatuaggio che non ti aspetti, la maglietta rossa che ti auguri di non trovare nel cassetto della tua ragazza e… e… e… e Noi, unici, inimitabili, tremendamente fondani.

Ed ora il turno infrasettimanale voluto da Lord Zarelli, partita interessantissima che vedrà protagonista all’Arnale Rosso il Morolo di Mister Gaeta, sempre più capolista di questo girone. Privo di Pistolesi e Cirelli, squalificati durante l’ultimo incontro casalingo con la compagine gaetana guidata da Stefano Rossi, ma pronto a fare sua l’intera posta in palio per tentare di chiudere anticipatamente il discorso promozione. Una decisione discutibilissima quella del Comitato Regionale che penalizzerà soprattutto le casse delle società che disputeranno partite casalinghe e che magari da partite di prestigio avrebbero potuto aspettarsi un incasso di notevole caratura. Senza dimenticare il delitto primario che, come sempre, verrà perpetrato nei confronti delle tifoserie che dovranno sobbarcarsi una trasferta assurda in una giornata lavorativa. Ahi, ahi, ahi caro Melchiorre, non t’incontriamo ma se t’incontriamo…

 
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