Intervista ad un ultras bianconero: "Pisanu? Io darò sempre botte"
Così parla un'ultrà: «Tengo le mazze nel bagagliaio, vero. Chi non le tiene? Mi servono quando voglio appartarmi con la mia ragazza e stare tranquillo». Ha 26 anni, capelli rasati e scarpe da ginnastica bianche. Accetta di parlare a una condizione: «Niente nome e nessun riferimento alla mia vita». Abita dove finisce la città. In un palazzone con ottanta citofoni affacciato sui prati. È uno dei sei tifosi della Juventus denunciati per la caccia all'inglese di martedì sera. Quando sono partiti con fidanzate al seguito e mazze nel bagagliaio, per entrare in un pub di via Po e prendere a bastonate il primo tifoso del Liverpool. Ma lui, il ragazzo con le scarpe bianche, nega: «Mi hanno fermato lontano da quel locale. Il tifoso inglese non mi ha riconosciuto. I poliziotti non hanno prove. Infatti sono libero e tranquillo».
Perché questa violenza stupida, odiosa, senza senso?
«C´è sempre stata. Vi do un consiglio: andate in una qualsiasi libreria e comprate i libri sui gruppi organizzati. Così vedete che queste storie ci sono da almeno trent´anni: c´è chi si buttava in Prima Linea e chi si sfogava allo stadio».
Il Ministro dell´Interno ha annunciato la linea dura.
«So cosa vuol dire: ci daranno un sacco di mazzate. La scorso turno di campionato sono rimasti feriti 84 agenti, vuoi che inghiottano il boccone?».
Che senso ha cercare vendetta per i morti dell´Heysel?
«La domanda la faccio io: "Voi cosa fareste se uccidessero vostro fratello? Lo perdonereste? Vorreste la maglietta dell´amicizia?"».
Lei quanti anni aveva la notte di Bruxelles?
«Non vuol dire niente. E come con i marocchini: fino a quando non stuprano la vostra ragazza va tutto bene. È sempre così: la gente se ne frega dei problemi che non vive sulla sua pelle. Noi no. È una questione di rispetto per i morti».
Lei era a Liverpool con le spalle voltate?
«Ero a Liverpool, sì. Dove, visto che la partita richiedeva un tot di fermi da dare in pasto all´opinione pubblica, hanno fermato chiunque, senza motivo».
Come giudica i deliri su internet di chi chiedeva vendetta?
«Le scrivono i poppanti. Cazzate».
Le molotov lanciate davanti allo stadio Delle Alpi?
«Robe da ragazzini».
La violenza degli ultrà c´entra con la politica?
«Non credo. Forse a Roma, forse a Livorno, non a Torino».
C´entra con l´emarginazione sociale?
«Ma no, quella è una storia vecchia. La violenza c´entra con l´uomo. Esistevano i gladiatori molto prima di Gesù Cristo, ed era uno spettacolo».
Un parlamentare ha proposto l´ergastolo per gli ultrà.
«Che ridere. A uno che stupra una donna gli danno sette anni e a noi vogliono dare l´ ergastolo, dai...»
Chiuderanno gli stadi.
«E le teste marce faranno casino in discoteca. Il calcio non lo si salva eliminando quattro poveracci a suon di mazzate. Il calcio lo possono salvare solo quelli che ci sgobbano i soldi e si mangiano tutto».
Quanto conta la Juventus nella sua vita?
«Per la mia ragazza troppo, secondo me no. Da piccolo, quando perdeva, piangevo. Ora mi capita anche di non vedere una partita».
Lei vota?
«No perché non c´è nessuno che mi rappresenta. L´idea di votare Alleanza Nazionale mi fa ridere».
Forza Nuova è più vicina alle sue idee?
«Sì, ma è un movimento inesistente».
Cosa farebbe se vincesse 300 mila euro al totocalcio?
«Aprirei un locale e mi comprerei una casa al mare, visto che vivo in questo cazzo di posto».
16/04/2005 - di LA REPUBBLICA di Niccolò Zancan; Fonte: LA REPUBBLICA [Torino] www.repubblica.it
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