Creato da genereleangolano il 02/11/2005
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www.carloparlanti.it
Post n°208 pubblicato il 27 Gennaio 2006 da genereleangolano
Intanto le arringhe finali, sul sito, in costruzione :http://www.thepeoplevscarloparlanti.com/
la storia su www.carloparlanti.it
Riguardo le arringhe se ne rimanete sconvolti come qualasiasi persona che le ha lette, perfavore cercate di aiutarci ad uscire da questa silenziosa omertà
Le dichiarazioni della White, nonostante le immancabili discrepanze tra l’una e l’altra, hanno sempre in commune una cosa: la selvaggia violenza usata dal Parlanti nel picchiarla prima dello sturpro.
Ma dove sono le inevitabili evidenze fisiche di tanta furia omicida?
Se le altre dichiarazioni assurde non le avete ricevute, fatemelo sapere, in ogni caso, trovate i dettagli sul sito www.carloparlanti.it, dove presto inserirò un link con le trascrizioni della corte, Vi prego dovete ammettere che non si può tacere d'avanti a tutto questo
Parte 3: L’appartamento
Il detective che si è recato con la White nell’appartamento il 19/7/02 ha dichiarato di aver scattato fotografie della scena del crimine.
Purtroppo tali foto sono andate smarrite da parte dell’ufficio dello sceriffo.
Per fortuna anche la White ha eseguito un set di fotografie nello stesso giorno e tali foto sono state usate durante il processo.
Una delle foto ritraeva l’angolo dell’appartamento con la porta d’ ingresso, il quadro per messaggi in sughero ed il muro adiacente.
Sia il detective che la White hanno riconosciuto che il 19/7/02 l’appartamento si presentava come nelle foto.
In particolare la White ha riconosciuto il quadro per messaggi in sughero essere quello originale: ancora li, perfettamente integro, con le sue puntine da disegno colorate.
Il detective, interrogato dalla difesa, ha affermato di non aver eseguito alcuna analisi forensica sul quadro alla ricerca di capelli o sangue o altro.
La White ha anche riconosciuto il muro adiacente dove sarebbe stata sbattuta con la testa le successive 30 volte.
Il muro era perfettamente integro nonostante fosse un muro di cartone pressato, come testimoniato da tutti.
Un'altra foto ritraeva la poltrona a sacco e la moquette vicino ad essa e la White ha riconosciuto essere una delle due poltrone a sacco presenti nel soggiorno.
Il detective, interrogato dalla difesa, ha affermato di non aver eseguito alcuna analisi forensica sulla poltrona o sulla moquette alla ricerca di capelli o sangue o altro.
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