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DIRITTI VIOLATI

Post n°118 pubblicato il 03 Dicembre 2005 da genereleangolano

WWW.CARLOPARLANTI.IT

Diritti violati:
rischio di mancanza di garanzie difensive, rischio di processo iniquo,
impossibilità di difendersi nella propria lingua e di essere compreso nella propria lingua.
Privazione della liberta sulla base di nessuna prova dell’accusa,
ha pagato 16 mesi di carcere per un reato per cui non e’ stato condannato e per cui in tutta probabilita' e' innocente,
con l’estradizione verso gli USA si è violato il diritto di assistenza familiare
in quanto la famiglia non ha le possibilità economiche di risiedere negli Stati Uniti per assisterlo.
Ma non basta, Carlo e' stato fermato in territorio europeo, Germania,
poco prima della concessione da parte della Germania dell'estradizione verso gli Stati Uniti
era stata sancita da quel paese la costituzione Europea. Invece i tedeschi
violando il precetto di pari trattamento
 tra cittadini europei negli stati membri - hanno messo Carlo Parlanti su un aereo
e l'hanno consegnato ben impacchettato agli USA,
La Germania non estrada, per alcun motivo i suoi cittadini.
Nella costituzione, anche in quella tedesca sono proibite le discriminazioni razziali,
di religione e di cittadinanza.
E' spettacolare quanti articoli, convenzioni, accordi siano stati violati nella vicenda di Carlo Parlanti,
solo perche' per il nostro paese siamo dei numeri.
Quanto sia stato violato e quanto contano poco gli accordi tra i paesi europei,
se si tratta di cittadini comuni, DI NOI..

Mi sono illusa urlando:
l'Italia, e' fatta da Italiani, da ogn'uno di Noi, L'Europa e' fatta da Noi, Carlo e' uno di Noi.
Ma questa vicenda e' stata un gioco di potere, tra Ministeri, Magistratura e paesi,
a mio parere non ha vinto nessuno.
Vincere vuol dire far trionfare GIUSTIZIA e VERITA',
ora chiedo a tutti voi che state leggendo questa assurda vicenda di aiutarmi a VINCERE.
Katia Anedda

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Commenti al Post:
kanedda
kanedda il 19/02/07 alle 02:05 via WEB
Sono sempre stati inoltratoi articoli sulla vicenda di Carlo, questa volta Vi viene inoltrato uno degli articoli scritti da Carlo. Il modo in cui Carlo scrive, nonostante tre anni di detenzione in situazioni dove è difficile avere riviste, libri e giornali, sopratutto italiani, e dove non comunica in italiano,tantomeno affronta discorsi culturali, be’ lo vedete nei suoi articoli di cui trovate il link sulla pagina http://www.carloparlanti.it/rubrica.htm, dovrebbe divrvi qualcosa, sopratutto dovrebbe dirvi che Carlo Parlanti non è un criminale e che è una vittima di razzismo e/o sessimo, chiamatelo come volete Katia Anedda katia@carloparlanti.it Pena di morte? Un gettone di scambio politico 5 gennaio 2007 Abbiamo da poco attraversato la soglia di un nuovo millennio ma non siamo ancora riusciti a liberarci dal vendicativo desiderio di giustiziare i criminali, comuni o di guerra che siano. Che cosa guadagna la società dal giustiziare un serial killer? Che cosa ha guadagnato il popolo irakeno dall'impiccare Saddam Hussein? La vox populi più comune è che la pena di morte rappresenterebbe un efficace deterrente dal commettere i crimini più efferati, puniti con la stessa. In qualche modo, però, questa teoria fallisce nello spiegare per quale motivo Paesi che della pena di morte fanno una delle loro bandiere, come gli Stati Uniti d'America, presentino, tuttavia, maggior criminalità, per quantità ed efferatezza, delle loro controparti "Death Rows Free". Anzi, spendere il resto della propria vita, o comunque una parte significativa della stessa, in istituti di pena, modello "Guantanano Bay", rappresenta, probabilmente, un deterrente di gran lunga più efficiente di qualsiasi iniezione letale. O perlomeno sembrano pensarla così i criminali ospitati, per esempio, nelle carceri californiane e texane: 41 suicidi in California nel 2006 (in crescita del 17% rispetto al 2005) e 24 in Texas (2 più dei 22 del 2005). Il numero dei tentati suicidi è ancora più impressionante con 652 in Texas nel 2006 (erano 559 nel 2005); oltretutto, la maggior parte di essi, fino al 69%, può essere legata alle condizioni di isolamento o meglio "segregazione amministrativa" in cui vengono tenuti proprio i criminali più pericolosi (fonte: USA To Day). Di sicuro, e per motivi molto simili, la pena di morte non può rappresentare una efficace forma di vendetta o di legge del taglione visto che i criminali a cui è riservata si sono quasi sempre macchiati di crimini cosi efferati da richiedere ben più di una impiccagione o di una camera a gas per "pareggiare i conti". Se non rappresenta un deterrente nè una vendetta, può darsi, allora, che si tratti di una semplice questione economica? di una maniera per risparmiare i costi di mantenimento della popolazione carceraria? Temo che anche i Paesi più rigidi nell'applicazione della pena di morte non eliminino abbastanza criminali da rappresentare un concreto beneficio economico. Ho, purtroppo, la sensazione che l'unico vero motivo che sta dietro la difesa e applicazione delle pene capitali sia molto più semplicemente il fatto che esse rappresentano un efficace gettone di scambio politico. Una maniera semplice ed economica di dare del pane alle folle affamate di giustizia, anche se sbrigativa, crudele e di sicuro non costruttiva. La stessa molla che sta dietro all'inasprimento vorticoso delle scelte anti-criminalità di alcuni Paesi, ormai, purtroppo, vicini alla realizzazione del perfetto "stato di pulizia", di triste memoria orwelliana. Mi auguro, sinceramente, di non vederlo un futuro dove questo incubo si sia trasformato completamente in realtà. Spero che questa richiesta alle Nazioni Unite di moratoria sulla pena di morte, avanzata dall'Italia, sia il primo passo di una più estesa campagna di sensibilizzazione verso il rispetto di tutti i fondamentali diritti dell'uomo e non soltanto un diverso tipo di "gettone politico". (Se mi volete scrivere: trovate il mio indirizzo su http://www.carloparlanti.it/contatti.htm; oppure: Carlo Parlanti F25457, 350-2-58X Po box 9, Avenal, CA 93204, USA) La risposta assurda della procura di Ventura, notizie sulle interrogazioni parlamentari consultabili su: http://www.carloparlanti.it/Carlo.htm
(Rispondi)
toorresa
toorresa il 24/03/09 alle 11:58 via WEB
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