~ La bimba dagli occhi grigio tempesta era in piedi sullo scoglio a picco sul mare, la sua ombra sottile e semi invisibile nell'oscurità si stagliava netta contro il cielo burrascoso.
Il vento soffiava forte, ululava nelle orecchie della fanciulla, ma lei aveva la testa persa da un'altra parte, fissava il vuoto e seguiva il flusso di pensieri cupi e dolorosi che non si decidevano a lasciarla in pace.
La bimba socchiuse le palpebre, come per scrutare qualcosa in lontananza in un punto imprecisato dell'orizzonte disegnato dall'acqua.
Le onde si sfracellavano contro la roccia, sollevando alti spruzzi che decoravano l'aria per pochi istanti, e producevano un rombante sciabordio.
La bimba dagli occhi grigio tempesta raccolse da terra una conchiglia bianca, la rigirò tra le mani sporche dalle unghie mangiucchiate e la scagliò lontano, osservandola mentre volava e cadeva poi a picco nel mare rumoreggiante.
La bimba tirò su con il naso.
I lunghi capelli biondo stinto le danzavano intorno, lei non si muoveva.
Nella mente un'immagine sfuocata aveva preso il sopravvento su tutte le altre, riportandole alla mente ricordi, desideri, dolori, situazioni che avrebbe voluto dimenticare per sempre.
Dimenticare. Nessun uomo può farlo. Ogni cosa torna a galla, prima o poi. Tranne la conchiglia bianca, che in quel momento stava probabilmente fluttuando verso il fondale marino senza una destinazione precisa, lasciandosi trasportare dalla corrente, più forte della sua volontà.
La bimba dagli occhi grigio tempesta sospirò.
La sua anima era ancora sottomessa all'attacco delle ombre nere provenienti da un Passato troppo lontano, ma non per questo ucciso definitivamente. ~
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