Gocce nell'oceano
Gocce di pensieri disperse nell'oceano della rete... e i Doni della Morte
Della serie... non li capisco proprio quelli che si mettono in coda in piena notte, in mezzo a tutta quella ressa, e per cosa poi, che tanto dal giorno dopo te la puoi prendere con tutta calma...
E poi capita che occasionalmente organizzi la serata cinema proprio nel multisala accanto alla Feltrinelli, secondo spettacolo... ehi, praticamente finisce a mezzanotte...
E poi non c'è nemmeno così tanta calca...
Harry Potter 7
MIDNIGHT OPENING
5/1/2008 ore 00:00
Che dire, ogni tanto fa bene tornare un po' bambini e fare qualche piccola follia...
Ogni tanto fa bene sentirsi un po' Harry Potter! :-)
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Passeggere: Oh che vita vorreste voi dunque?
Venditore: Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz'altri patti.
Passeggere: Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo?
Venditore: Appunto.
Passeggere: Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest'anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Venditore: Speriamo.
Giacomo Leopardi
L'anno che sta arrivando tra un anno passerà
io mi sto preparando è questa la novità...
Lucio Dalla
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Sostantivo dai mille aggettivi
Silenzio avvolgente
Silenzio scontroso
Silenzio accogliente
Silenzio gelido
Silenzio garbato
Silenzio assordante
Silenzio seducente
Talvota semplicemente, sospirato, SILENZIO
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Alcune, molte anzi, volano in alto...
... tra New York e Mosca potrebbe suggerire Venditti!
Più banalmente, spiccano il volo cariche di stress e di stanchezza... sorvolando autostrade stracolme dello stesso materiale emotivo...
Altre invece, se ne restano appollaiate sulle mura di un palazzo.
Incuranti del momento, insensibili al clima, non abbandonano il loro posto ed osservano con la consueta attenzione la loro splendida città.
Una città più tranqulla, una città più silenziosa... una città un po' di più a misura d'uomo.
Una città in cui è ancor più bello aggirarsi, a scapito di qualche calda goccia di sudore...
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Occhi
Sorgenti di gocce salmastre
Lontani, si tuffano su un sorriso spento
Occhi
Stagni immersi nel verde
Mesti, sorridono al vocio delle fronde
Cielo
Silenziosa unione di sguardi
Immenso affluente a congiunzione di foce e sorgente
Occhi nel cielo
Occhi negli occhi
Non più gocce salmastre
Ma tiepidi rigagnoli di emozione
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Mani silenziose si intrecciano a distanza
Dita mute si chiudono in una stretta lontana
Presenti nella loro assenza
per la prima volta
per la quinta volta
segretamente si uniscono
E la mente vola a oriente, in un tacito idioma
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Pensieri vacui si rincorrono senza meta
Liberi di vagare svelti attorno a se stessi
Liberi di serrarsi addosso le proprie catene
Passi lenti si susseguono a fatica
Liberi di subire l'avvinta guida
Liberi di percorrere sentieri predestinati
Mete lontane si intravedono all'orizzonte
Libere di attendere chi col cuor le anela
Libere di essere guadagnate da chi non più le brama
Sentimenti contrastanti vorticosamente si miscelano
Liberi di gioire nell'altrui letizia
Liberi di incupirsi nella di sè malinconia
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Ci sono occasioni in cui restiamo senza parole.
Di solito accade quando ci troviamo di fronte a qualcosa di immensamente grande: qualcosa di così bello, o di così doloroso, che le parole perdono di significato.
Le parole sono un'invenzione meravigliosa, ci permettono di comunicare, di condividere i nostri pensieri, ma ci sono cose a cui le parole non arrivano... ci sono messaggi talmente intensi, talmente intimi, che si possono trasmettere solo sul filo di uno sguardo, o attraverso la scarica di un contatto.
Legarli a delle parole, vorrebbe dire snaturarli e appesantirli... e perderebbero la maggior parte della loro intensità e del loro significato.
Quando questo accade, è tremendamente bello restare... senza parole.
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Grazie, insieme a scusa, è una di quelle parole che nel mio vocabolario non è mai mancata.
Non perché sia "l'uomo che deve chiedere sempre"... anzi, fosse per me cercherei sempre di far tutto da solo, anche quando sarebbe tutt'altro che il caso.
Non mi piace chiedere: sebbene sia il primo ad essere contento di poter dare una mano a qualcuno, se sono io ad aver bisogno di aiuto mi sembra sempre di "disturbare", ed è raro che bussi alla porta di qualcun'altro.
Eppure, quando le persone che hai attorno sono speciali, non c'è bisogno di chiedere... ed è in quei momenti che il grazie viene ancora più spontaneo.
Così come scusa... perché non c'é niente di male a riconoscere di aver fatto uno sbaglio, chi non ne fa?
Ora che sono a casa con una gamba ingessata... caspita... la frequenza dei grazie è davvero decuplicata! E' incredibile quante cose diamo per scontate quando stiamo bene, e poi basta una gamba rigida, che è davvero una stupidaggine se paragonata ad altre cose, a complicare la più banale delle attività.
E così ci si trova a ripetere infiniti grazie, perché per fortuna, per quanto "seccante" possa essere, ho la fortuna che qualcuno a cui ripetere i miei grazie attorno a me ci sia!
In un certo qual modo è persino terapeutico... :-)
Visto che ne ho fatto la scorta (c'era il tre per due... meno male!), anche a te che ti sei soffermato su queste righe, grazie di esser passato! ;-)
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Accadono cose che sono come domande.
Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde.
E' una delle mie citazioni preferite.
A volte sembra che la vita prema "pause"... non ce ne accorgiamo nemmeno, ma uno degli innumerevoli fili che intessono la nostra tela resta lì sospeso, nel tempo, ad osservarci da lontano.
Poi passano tempi imprecisati, e all'improvviso, quando meno ce l'aspettiamo, la vita stessa ripreme "play"... e quel filo sospeso torna a intrecciarsi tra la trama e l'ordito dei nostri passi, contribuendo improvvisamente in modo determinante al disegno che giorno dopo giorno, coi nostri passi, componiamo.
Quando accade, non possiamo far altro che star lì a lasciare che accada, percorrendo il sentiero che ci è stato tracciato, e godendo di ogni passo del nostro viaggio.
...coincidenze.
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... Allegri, naturalmente.
Per l'ennesima volta mi ha riempito di emozioni, questa volta attraverso il suo ultimo spettacolo:
S.O.S. Soldi Opera Strit
Dopo avermi fatto rimpiangere Novecento,
dopo avermi fatto amare La storia di Cyrano,
dopo avermi fatto pensare a Shylock,
dopo avermi fatto rilfettere sulLa morte accidentale di un anarchico,
dopo avermi fatto cantare con L'ultimo suonatore,
dopo avermi fatto assaporare Gianduia,
ancora una volta mi ha emozionato come solo lui sa fare.
Grazie Eugenio!
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Questi atleti hanno diritto alla medaglia d'oro ancor prima di gareggiare... tutti, tutti quanti.
Che grinta... e che forza...
Torino è olimpica per una settimana ancora, e anche se la tv ormai la snobba, perché non ospita più l'olimpiade dei grandi nomi e dei grandi sponsor, la passione vive ancora qui, perché lo spirito e la magia che tuttora aleggiano per le strade sono gli stessi che fino a ieri impallavano le telecamere.
Grazie ragazzi... per saper trasmettere la vostra passione anche senza il bisogno dei riflettori!
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... fugaci!
Mi affaccio un breve istante, appena il tempo di un augurio, pet tutte le donzelle che di qui si troveranno a passare...
Ahimè il tempo è tiranno ultimamente, ma verranno tempi migliori (... si spera!).
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Torino olimpica è splendida come non mai...
... la fiamma di Olimpia brucia nelle vene della città!
... dai suoi polmoni spira un'aria magica e frizzante!
Grazie Torino 2006.
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Impronte, cadenzate, a collegare un gradino a una portiera.
Solchi, paralleli, a congiungere una partenza ed un arrivo.
Avanti, a suggerir la via. Dietro, dopo un solo istante, a trasformarsi in scia.
Impronte, scivolose, ad unire luoghi ed eventi: complessi arabeschi disegnati dai numerosi incroci.
Orme, allungate, di corse attorno ad un pallone. Ovale.
Neve sotto, e neve sopra.
Impronte, e solchi, ed orme, ripetutamente, a decorare la giornata intera. Candore deposto su candore.
Infine
tracce, leggere, di lievi e soffici balzelli.
E trovarmi rapito tra i fiocchi, a scrutarne la fonte, smarrita.
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Nickname: beattie
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Sesso: M Età: 50 Prov: TO |
Inviato da: toorresa
il 25/03/2009 alle 07:40
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 05:04
Inviato da: lottersh
il 25/03/2009 alle 04:41
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 03:26
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 03:22