il tempo che scorreil tempo che scorre |
IL TEMPO CHE VA...................
Il tempo lo gestiamo esso è il nostro carnefice????
Alleato o nemico?????? In te, o anima mia, misuro il tempo. Non disturbarmi; ossia, non disturbarmi con il tumulto delle tue impressioni. In te, io affermo, misuro il tempo. L'impressione lasciata in te dalle cose mentre passano e che dura anche quando esse sono passate, quella io misuro come presente, non le cose che, passando, ve la lasciarono: è d'essa che io misuro quando misuro il tempo. E allora: o questo è il tempo, o io non misuro il tempo. Quando poi misuriamo il silenzio e diciamo che quel determinato silenzio è durato tanto quanto quel suono, come se il silenzio fosse un suono, per poter dare un'idea degli intervalli del silenzio nell'estensione del tempo? Cessa la voce, cessa la parola, ma noi riandiamo nel pensiero poesie, versi, discorsi, ogni sviluppo di movimenti, e possiamo valutare la durata relativa di ciascuno, non altrimenti che se la esprimessimo a parole. Se uno vuole emettere un suono alquanto prolungato e se nel suo pensiero vuole precisarne la durata, costui percorre in silenzio quello spazio di tempo, e, affidandolo alla memoria, comincia a emettere quel suono che dura fino ad arrivare al termine prefisso: anzi è durato e durerà, poichè il suono già emesso è risonato, quello che rimane risonerà: e così si completa, a misura che la tensione presente fa passare il futuro nel passato: diminuisce il futuro, cresce il passato, finchè, esaurito il futuro, tutto diventa passato . |
GHEORGHE ZAMFIR-CAN YOU FEEL THE LOVE
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la gran voglia di coricarsi dietro alle nuvole. E lì dormire e nei ritagli di tempo, rendere veri, magari per un istante i sogni, Vagabondi Loro vanno, coalizzano esperienze, si spendono in illusorie costernazioni, e poi continuano a vagare, fra il niente e l’assoluto.
Sarebbe bello raggiungerli, solo per una volta, realizzare il tatto dei sensi, con quei vulnerabili gonfiori fatati.sono così, perché respirano, incanalano l’aria, la tengono per loro soltanto, e si gonfiano per arrendevole degustazione alla vita.
rendere vero un respiro, verso il mondo, verso quelle costellazioni troppo in alto che non raggiungono neppure il più minimo splendore, immaginarsi il cielo, con le sue nuvole, i suoi bagliori, il suo calore, regalato da quel sole che tutto comanda, come un despota buono,rimane soltanto di alzare gli occhi verso di lui, ma abbaglia, fa male,gli occhi lacrimano