Due dita in gola

una vita da bulimica

 

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Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 05 Dicembre 2006 da almostmallory
 

Finalmente una bella notizia davvero!

Ho parlato con i medici: dati i progressi e la buona volontà che mostro, sabato e domenica niente flebo e, se va tutto bene, si cominciano a diradare in maniera stabile fino a smettere, per poi cominciare la psicoterapia.

In compenso stamani la stanza di Neuroscienze mi ha vista protagonista di una scenetta divertente.

C’è una tipa che io non sopporto; ho provato a parlarci e s’è cianato (chiacchierato, n.d.a.) dei nostri rispettivi problemi (lei ha un disturbo bipolare) ma proprio non la tolleroimmagine. Leggo un libro (per me un momento sacro) e lei mi parla della sua amica che non va ad aiutarla a stirare (NB. Lei non fa niente tranne venire a neuroscienze), scrivo sul moleskine e lei legge cosa scrivo e poi mi racconta di suo babbo che la manda a f…

Stamani esordisce informandomi che le è tornato l’appetito: a casa ha mangiato biscotti e prima d’entrare brioches e cappuccino. Poi mi dice che ha ancora fame e mi chiede (a me…) se dopo la flebo è meglio se mangia un altro cornetto oppure una mela per non rovinarsi l’appetito. Al che rispondo, con il tono soave e amichevole che mi contraddistingue (avete presente il capitani di Full Metal Racket quando esorta Palla di Lardo a saltare il muro durante l’addestramento?):

“Sono un’anoressica con attacchi bulimici, ti sembra il caso di parlare di cibo con me?”immagine

Il medico (tra l’altro l’unico di tutto l’Istituto che mi sta antipatico) che passava di lì, forse non riuscendo ad apprezzare appieno la leggiadria del mio tono, mi guarda e mi fa, puntandomi l’indice (brrrr che paura…): “Mmmhhh…Lei è?”. Lo guardo e gli dico semplicemente il cognome ma mi sono dovuta mordere la lingua per non chiedergli se voleva mettermi una nota sul diario da riportare firmata domani.

Sinceramente devo dire che non so perché mi ha chiesto il nome: se perché ho usato un tono infastidito o perché ho detto ad alta voce il nome del mio disturbo, però mi ha dato fastidio che mi abbia chiesto il nome senza chiedermi il motivo. Le cose dette a metà lasciano i dubbi…. Mi mettono a disagio.

Comunque mi dispiace di aver perso la calma anche se ritengo di non essere obbligata a dover sempre portar pazienza. E gli altri a me quando ci pensano?

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Commenti al Post:
purple_rain_2006
purple_rain_2006 il 05/12/06 alle 11:04 via WEB
Non serve essere sempre pazienti e comprensivi, a volte è meglio una bella sbottata in faccia a qualcuno, che magarinon se la meritava neanche, che tenersi dentro quella rabbia inesplosa. Se chi ahai davanti in quel momento è una persona intelligente poi non ti serve spiegargliil perchè della tua reazione, altrimenti ..... peggio per lui/lei. Lotta e non fermarti. Ciao
 
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Data di creazione: 21/11/2006
 

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