Mi intrometto, quatto quatto in virtù del permesso
per dedicare un breve racconto all'arguta titolare.
Guance umide,
voglia di piangere a dirotto,
tetro desiderio di morire.
Come si sentiva sola,
quanta tristezza dentro quella ragazza!
In silenzio implorava ed aspettava
di essere coccolata,
di essere amata
di essere considerata.
Però, gli altri si vede
che non avevano il tempo né l'anelito
di amare proprio lei.
Forse, erano distratti perché piangevano anche loro
aspettando quello che lei aspettava?
Solitudine:
Dolore, angoscia, sorriso negato, domani buio.
...Ma, all'improvviso, nelle tenebre una luce brilla:
E se fossi tu ad amare?
Già, se amassi tu?
Amare si amare liberando il proprio amore
ma non verso un bersaglio, in una direzione
amare per amore dell'amore.
Che bello!
Allora si, non saresti più sola
perché staresti insieme all'amore da te creato
e in stretta compagnia
dell'umanità, di tutte le cose e della vita amate.
La ragazza capi che amore con dolore non é amore
amore quello vero é speranza.
Da allora riorganizzò la mappa dei suoi bisogni
e fu positiva verso la vita
che sempre la ripagò.
Inviato da: cassetta2
il 20/09/2020 alle 10:39
Inviato da: Recreation
il 08/02/2018 alle 13:09
Inviato da: amandaclark82
il 30/12/2016 alle 15:40
Inviato da: TrinitaDeiMonti
il 23/09/2014 alle 11:01
Inviato da: fosco6
il 31/12/2013 alle 12:02