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Una storia semplice (un'altra...)

Post n°967 pubblicato il 31 Gennaio 2008 da mara2003


A volte alcune notizie riescono a distrarci da altre che chissà perché sono diffuse un po’ in sordina…

Nel luglio scorso è avvenuto uno scambio di lettere tra Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo, e il ministro Nicola Mancino.

E’ il signor Borsellino che comincia la corrispondenza epistolare chiedendo al ministro di che cosa si parlò nell’incontro con Paolo nei giorni immediatamente precedenti alla sua morte”. E’ convinto che in quel colloquio, “si trova sicuramente la chiave dalla sua morte e della strage di Via D’Amelio”...

Quasi immediata la risposta del ministro… L’unica occasione di un incontro con il giudice Borsellino potrebbe essere stato il primo luglio 1992, giorno del suo insediamento come ministro dell’Interno, ma tra le tante persone che ha incontrato non ricorda se ci fosse anche il giudice. E’ vero, invece che ci fu un incontro tra il giudice Borsellino e l’allora capo della polizia, Parisi, ma del contenuto della conversazione lui non è stato informato… (E di questo incontro con Parisi non ci sono tracce).

Altrettanto immediata la risposta di Salvatore Borsellino… L’agenda del fratello parla chiaro: 1° luglio, ore 19.30, Mancino… E se questo non bastasse ci sono anche le dichiarazioni del pentito Mutolo… Era in corso un interrogatorio ma il giudice disse che aveva appuntamento con il ministro e si allontanava per circa mezzora…
Strano che alcune dichiarazioni di Mutolo abbiano effetto probatorio come quelle che hanno portato alla condanna di Bruno Contrada mentre altre non hanno consistenza…

Questa ultima lettera reca la data del 17 luglio 2007…
In verità ci sarebbe anche la testimonianza del procuratore aggiunto Vittorio Aliquò che dichiara di avere accompagnato Paolo Borsellino sino alla porta della stanza dove il ministro Mancino avrebbe ricevuto il giudice… Ma che sarà mai la parola di un procuratore aggiunto nei confronti di quella del nientepopodimenoche vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura???

Ma chi era costui prima di ricoprire tale nobile carica? La parte buona la si può consultare anche su Wikipedia…
Chissà se ci sono ombre e lati oscuri nel suo percorso…
E forse qualcosa ci sarà…Magari non proprio uno scheletro nell’armadio ma qualche corposa ragnatela, sì…
Basterebbe ascoltare l’ex guardasigilli Roberto Castelli che ha dichiarato la sua incompatibilità (di Mancino) a pronunciarsi sul caso De Magistris, ma Mancino ha presieduto lo stesso la seduta non essendo un indagato, così ha affermato… Non è stato tra gli indagati, è vero, ma il suo nome c’era nelle centinaia di pagine dei fascicoli preparati da De Magistris, così come c’era, assieme a quello di D’Antoni, nell’inchiesta di Woodcock per un giro di tangenti ad Avellino…
Intanto i suoi più fidi collaboratori riescono a fare una luminosa carriera… Questi sicuri casi di meritocrazia si riferiscono ad un signore che da capo della sua segreteria politica diventa amministratore di una società che fornisce acqua potabile, cura delle acque reflue e gestione degli impianti fognari in tutta l’Irpinia e nel Sannio e poi, sempre per meritocrazia, fonda una società che procura (o dirotta?) provvidenze comunitarie per le aree svantaggiate del Mezzogiorno.
Poi c’è un altro signore che, durante la ricostruzione dell’irpinia , ha un ruolo importante nella Banca Popolare dell’Irpinia… Sia Ciriaco de Mita che Nicola Mancino siano tra i principali azionisti della banca, of course… La polizia lo identifica come socialmente pericoloso ma la magistratura definisce le accuse “cultura del sospetto”… Qualche anno dopo, siamo nel ’96, è accusato di avere sottratto oltre un miliardo di lire grazie ad un giro di assegni e titoli presentati all’incasso nientepopodimenoche alla Cassa Rurale di Ceppaloni…
Ci sarebbe tanto altro da scrivere, non ultimo sul prestigioso appartamento comprato pochi mesi fa da Mancino a Roma, in piazza Navona..un vero affare, 10 stanze, 203 metri quadrati per soli 800.000 euro…ma voglio fermarmi a Ceppaloni…
Sarà per questo che Mancino ha definito illegittimi gli arresti domiciliari per la signora Mastella definendo “schegge impazzite” quei magistrati che sbagliando attuano attività destabilizzante dell’intero sistema…

Commento??? Uno solo…E’ così che si infanga la memoria dei morti… Agnelli sacrificali…

 
 
 
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