Area personale
Tag
Menu
Cerca in questo Blog
Chi può scrivere sul blog
Il voto di domenica scorsa sembrava aver risolto temporaneamente la questione greca, con una maggioranza parlamentare in grado di formare un governo che rispettasse gli accordi presi con la Troika, la commissione formata da membri della UE, BCE e FMI. L’euro, infatti, festeggiava tale risultato strappando al rialzo contro il dollaro superando quota 1.27. Ma ieri pomeriggio, Antonio Samaras, il leader della coalizione vincente e probabile primo ministro del futuro esecutivo, ha rimescolato le carte, affermando di voler rinegoziare i termini del piano di salvataggio, renderlo meno duro per la popolazione greca. Dalla Merkel sono partiti una serie di “nein!”, nessuna volont a modificare i patti presi mesi fa, dopo lunghi ed elaborati incontri per definirne i contenuti. E soprattutto a farne accettare i contenuti a chi deteneva delle quote del debito ellenico. L’ improvviso cambio di rotta di Samaras ha avuto delle conseguenze pesanti sulla nostra moneta, crollata sotto 1.26, con una correzione di 200 pips circa dal massimo toccato in apertura della sessione asiatica. C’è da dire che gi qualche ora prima, erano scattate le vendite sul cambio EURUSD, nel momento in cui i rendimenti dei Bonos spagnoli avevano superato il 7%, un livello record da quando è stato introdotto l’euro e che in passato è stato il motivo per cui Grecia, Irlanda e Portogallo sono state costrette a richiedere un piano di salvataggio dall’Europa. Per la Spagna è quindi solo una questione di tempo, i 100 miliardi per gli istituti bancari iberici decisi durante il week end dello scorso 10 giugno potrebbero rivelarsi gi insufficienti. Da un punto di vista grafico, il calo dell’euro/dollaro si è arrestato a 1.2557, praticamente sui minimi dello scorso giovedì. , Tracciamo quindi in corrispondenza di tali prezzi un supporto di breve, in attesa della rottura definitiva di 1.26. Ancora più in basso, resta confermato il livello in area 1.245, prima di un possibile test del minimo dell’anno verso 1.23. In alto, le prime resistenze utili per delle operazioni intraday sono a 1.2650 ed 1.2750. La situazione va comunque monitorata costantemente, Grecia e Spagna fanno paura e dietro l’angolo fa capolino anche la nostra cara Italia. |
Una premessa è fondamentale! In questo momento nessuno è i grado di valutare l’impatto di un’eventuale uscita del nostro Paese dall’euro e tantomeno le conseguenze per ogni Paese dell’area euro. Chiunque sostenga il contrario è un ciarlatano e un imbroglione! Per chiarezza io sono equidistante dal problema euro o non euro non è questo il problema! Chiunque quotidianamente agita fantasmi e apocalissi varie ha un solo interesse…nella finanza, nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasferisce da una tasca all’altra! La settimana prima del voto greco c’era la fine del mondo dietro l’angolo e ora c’è ancora tempo, giusto il tempo per farsi fregare dai soliti noti. La stampa anglosassone aveva preparato gli articoli giusti per contrastare un’eventuale voto favorevole, le solite analisi a senso unico e ora sotto a chi tocca. Ovviamente non toccateci l’America o l’Inghilterra non vorrete mica che sputiamo nel piatto in cui mangiamo, sulla terra che ci protegge, che sovvenzioniamo, sugli uomini che paghiamo, che ci coccolano, che ci proteggono! Pur senza dimenticare che il contesto economico e storico è completamente differente diamo un’occhiata a quanto accadde nel 1992 all’epoca della svalutazione della lira a seguito dell’uscita dallo SME ma soprattutto vediamo come si pu facilmente smontare la leggenda metropolitana secondo la quale ad una maggiore svalutazione corrisponde una maggiore inflazione… Leggetevi questa autentica perla un pezzo di storia, uno scoop eccezzziunale veramente, tratto dalla REPUBBLICA del 12 settembre 1993 un anno dopo la svalutazione della lira… ITALIA LA SVALUTAZIONE CI HA FATTO BENE! Domenica 13 settembre 1992. Il presidente del Consiglio, Giuliano Amato, annuncia in tv la svalutazione della lira. Dopo un’ intera estate di tensioni e dopo una estenuante, costosa battaglia per difendere il cambio, la moneta italiana perde il 7 per cento del suo valore, frutto di una svalutazione del 3,5 per cento e di una rivalutazione di egual misura di tutte le altre monete europee. Manca una settimana al referendum francese sul Trattato di Maastricht per l’ Europa del futuro. Ne mancano tre alla presentazione in Parlamento della Legge Finanziaria. Sono passati poco più di due mesi dalla nascita del governo. , Amato spiega agli italiani la complessa operazione: dice e non dice, non pronuncia mai la parola svalutazione. Ma così è. La roccaforte della lira si frantuma sotto i colpi della speculazione e quel giorno, ormai un anno fa, diventa una data storica. La lira svaluta, dopo che l’ integrazione con il resto d’ Europa era andata avanti, dopo che aveva conquistato fiducia con l’ ingresso nella cosiddetta “banda stretta” dello Sme, dove siedono le valute forti. Perde il 7% del suo valore ma negozia con i partners, fino a strappare ai tedeschi la promessa di un ribasso dei tassi. L’ indomani la Bundesbank agisce. Ma sui mercati le tensioni non si placano. Tre giorni più tardi, un vertice notturno convocato d’ urgenza a Bruxelles cerca di trovare i rimedi per riportare ordine nei cambi. E’ una seduta drammatica: la sterlina esce dallo Sme; la lira deve autosospendersi. La decisione è annunciata come “temporanea”, ma ancora oggi, a un anno di distanza, la moneta italiana è lì, il disegno europeo sempre più simile a un sogno. Rientrer ? Quando? E in quale Sme visto che il vecchio meccanismo, nel frattempo, è radicalmente cambiato? Ma ascoltate ora se non è un segno dei tempi… ROMA – Un anno dalla svalutazione: parla il rettore della Bocconi, Mario Monti. Professore, provi a fare un bilancio e a individuare cosa può accadere . “Il 13 settembre 1992, quando Amato annunciò la svalutazione in Tv, sembrava un fatto essenzialmente italiano mentre in effetti è stato di portata più generale. Questo può arrecare consolazione. Potremmo dire: “non siamo stati gli unici a saltare, ma anzi siamo stati i primi a vedere la strada da seguire”. … “non siamo stati gli unici a saltare, ma anzi siamo stati i primi a vedere la strada da seguire”. “non siamo stati gli unici a saltare, ma anzi siamo stati i primi a vedere la strada da seguire”. “non siamo stati gli unici a saltare, ma anzi siamo stati i primi a vedere la strada da seguire”. ire ire ire ire… , Contestualizzate quanto volete ma non è affascinante la storia! Però può anche portare a considerazioni più preoccupate su come altri paesi stanno cercando di reagire alla crisi dello Sme e come noi stiamo cercando di reagire”. In che senso? “Nel senso che vi è una tendenza in Italia a considerare la svalutazione come uno degli elementi positivi del nuovo panorama, anche da parte di coloro che fino al 13 settembre scorso si erano pronunciati a favore del mantenimento del cambio. Io sono tra questi e perciò mi sono chiesto ogni tanto in che cosa fosse giusta e in che sbagliata la posizione che poi è stata smentita dai fatti”. E che risposte si è dato? “Un punto dove certamente ho visto male riguarda le conseguenze inflazionistiche”. Perché l’ inflazione è bassa…. “Un punto dove certamente ho visto male riguarda le conseguenze inflazionistiche”Un punto dove certamente ho visto male riguarda le conseguenze inflazionistiche”Un punto dove certamente ho visto male riguarda le conseguenze inflazionistiche “ ”Sì, per ora non ci sono stati effetti”. C’ entra anche la recessione…. “C’ entra la recessione, c’ entra l’ accordo sul costo del lavoro, c’ entra un’ abitudine a calcolare meglio da parte di tutti gli acquirenti sia imprese sia consumatori. Chiunque venda qualcosa fa più fatica di prima a far salire il prezzo di ciò che vende. Ma non possiamo ancora escludere che, alla lunga, un effetto inflazionistico ci possa essere”. Alla lunga dell’inflazione NESSUNA TRACCIA aggiungo io! Leggetevi pure il resto dell’intervista ma quello che mi preme sottolineare è che nel 1992/1993 la leggenda metropolitana che vede la svalutazione produrre automaticamente inflazione si sciolse come nebbia al sole! , Date un’occhiata qui sotto con tanto di tabelle che testimoniano la REALTA’, numeri non chiacchere ma prima… |