Creato da dunhilludine il 14/08/2009
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gemito d'incoscienza

Post n°275 pubblicato il 14 Gennaio 2010 da dunhilludine
 

La stanza è semibuia. Quattro candele fanno brillare i bicchieri orfani della festa appena finita. Solo io e te. E la musica. La segui con gesti che ripeti all’infinito mentre mi entri negli occhi e nelle viscere. Hai un’espressione di piacere, eccitata dal dolore dei muscoli tesi sottolineata dalle piccole gocce di sudore che scivolano sul tuo collo e scompaiono nel sentiero scavato tra i tuoi seni. Le immagino, le sento liquide come i baci dell’orgasmo, le seguo col pensiero passo dopo passo mentre ti scivolano sulla pelle, sotto l’abito nero e corto. Il rosso delle tue labbra, scuro al per la poca luce, ti fa assomigliare ad una dark che mi gira attorno. Il ritmo del tuo incedere, della tua danza camnia. Sembri quasi che stai per scoparmi. Ad occhi chiusi getti via le scarpe e rallenti come se i tuoi piedi nudi accarezzassero l'erba umida di pioggia. Mi tocchi i fianchi con il bacino che ruota e affonda mimando l’amplesso. I tuoi capelli lunghi come fruste invadono la mia schiena e la tua mano mi sfiora calda. Sono immobile al centro della stanza a berti, mangiarti, prenderti, girarti, riempirti, aprirti,  senza neanche toccarti. Vivo il profumo forte della tua eccitazione che si fonde con la mia. La tua voglia invade la mia aria e prende le sembianze della scia bollente che i tuoi capezzoli duri lasciano quando mi sfiorano. Cresce l'onda della voglia che mi fa mancare l’aria e mi costringe a chiudere gli occhi. Potessi afferrare i tuoi capelli e spingerti a terra per dilaniarti! La musica tace improvvisamente, come una testa decapitata dalla ghigliottina. I rumori di fondo della strada oltre la finestra mi riportano al presente. Mi guardi. Ti guardo. Sorridi. Sorrido. Sei nuda. Sono nudo. Non so’ come sia potuto accadere. Non lo ricordo. Mi spingi contro una parete e ti inginocchi. Ti appropri di me ed il mio primo gemito è anche un reclamo per non aver potuto essere presente e cosciente mentre ti ho tolto il vestito.

 

 
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