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“Il mite canto delle ginestre” di Francesca Misasi è una raccolta poetica che ripercorre la vita dell’autrice e ne immortala alcuni momenti. Una raccolta raffinata e colta, ricca di riferimenti classici dove ogni parola, immagine, suono, trascinano il lettore in un mondo passato e lontano. I gesti quotidiani e le piccole cose di ogni giorno, si mescolano ai grandi temi della vita: l’amore, la morte, i moti dell’animo, la figura della donna nelle sue svariate sfaccettature, il tempo, la natura. Tutte le poesie sono pervase da profonda nostalgia e malinconia e sono espresse con un linguaggio garbato, dove le parole, scelte con maestria, evocano immagini di grande bellezza e musicalità. L’animo sensibile dell’autrice sa cogliere il significato più profondo delle cose conferendo loro vita propria. Una lirica armoniosa e di grande bellezza è “La mia Terra”, in cui Francesca descrive la Calabria, terra desolata e povera, ma dal passato eroico, calpestata da Ulisse e Enea, dalle città fiorenti come quella di Sibari ricca e famosa, in cui le donne avevano valore nella società, alla pari degli uomini. Una terra bella e forte, nonostante le tristi vicissitudini e il continuo emigrare dei suoi figli, alla ricerca di una vita migliore. Una terra che resterà sempre nel cuore. Le immagini plasmate con bravura sanno creare pathos ed emozionare. (Marcella Mellea) |
Poesia Sei Tu ISBN 978-88-98085-59-0 di Sergio Camellini pagine n. 72 Prefazione dell'Opera L'autore Sergio Camellini ha scelto un libro raffinato, che racchiude come perle preziose le sue poesie, ma allo stesso tempo la sua silloge è caratterizzata da Arte che genera altra Arte. La copertina di questo libro nasce da un dipinto di Caterina Rizzo, affermata pittrice che da alcuni anni si è fatta notare nel panorama artistico nazionale e internazionale. Al suo interno il libro contiene alcune illustrazioni particolarissime dell'artista Antonella Oriolo, le sue tele sono raffinate composizioni realizzate in tessuto. In più il libro è curato da Sonia Demurtas e come scrive il giornalista, antropologo e critico letterario Giuseppe Cinquegrana: I libri a cura di Sonia Demurtas, racchiudono come scrigni la magia della parola sacra e profana, ma intensamente pura, rara e preziosa proprio come la perla custodita gelosamente nella conchiglia. Non a caso nella letteratura indiana impilare perle significa comporre versi. In senso mistico, pure San Tommaso cerca la perla ideale. La ricerca della perla perfetta è archetipo del puro nascosto nella profondità di ognuno di noi. C'è una lettura universale nei libri realizzati dalla Demurtas, quella dell'estetismo, cioè del sogno di una vita che abbia come unico scopo la creazione del godimento della «bellezza dell'amore» ed il poeta è visto come il perfezionamento della vita con espressioni di immediato affetto. Modi espressivi, forme, ritmi che danno nell'intera opera l'intimità del silenzio, che permette ad ognuno di entrare in contatto con i propri sogni e i propri desideri, i propri dolori e le proprie angosce |
“Il Profumo del Loto”-Profumo di Ricordi, a cura di Sonia Demurtas, con prefazione di Caterina Tagliani, raccoglie poesie di vari autori nazionali. L’antologia, nata dalla volontà e della tenacia di Sonia Demurtas, raccoglie una varietà infinita di sensazioni, amori, desideri e speranze di alcuni poeti che hanno partecipato alla selezione del concorsi Fior di Loto e si sono classificati nei primi posti della classifica di gradimento della giuria. L'antologia ha come sottotitolo "Diario di Ricordi" perchè raccoglie foto, articoli e biografia degli autori che hanno avuto maggiore risalto. L'immagine di copertina è stata realizzata dall'artista Caterina Rizzo, suo infatti è l'acquerello che ha dato freschezza e delicatezza a questa nuovissima cover. L'antologia è diponibile nelle migliori librerie, ed è già presente presso la libreria Athena di Vibo Valentia. (Per le persone interessate al libro basterà chiedere e ritirare le copie presso la Vostra libreria di fiducia o ritirarla comodamente da casa, tramite internet, il libro infatti è disponibile grazie al codice ISBN e al codice a barre sia sul web che nelle più aggiornate librerie). Anche gli autori del libro potranno fornirVi informazioni e farVi avere delle copie autografate. Buona lettura! |
pagine n. 112 Copertina dell'artista pluripremiata C.Rizzo, pittrice e poeta. |
Post n°122 pubblicato il 06 Dicembre 2009 da io.venere
ritira il libro su loto.blu@libero.it Tornerà mai la vita a farmi luce? tornerà il sorriso e l’anima rapace. Crebbi di lamenti e di tormenti vissi di confusi eventi e accadimenti. Pigolava sopra il tetto l’upupa in lamento… mi diceva che la vita si spegneva in un momento. Erano castelli le ombre e i mulinelli mondi fatati erano i miei sogni immacolati. Se tornerà la luce disse il cuore mio: “Tu portami a giocare insieme a Dio”. Sonia Demurtas edito in Voci di Conchiglia |
Antologia poetica di Alta qualità, interamente illustrata a colori Le antologie poetiche create della SD Collezioni a cura di Sonia Demurtas, racchiudono come scrigni la magia della parola sacra e profana, ma intensamente pura, rara e preziosa proprio come la perla custodita gelosamente nella conchiglia. Non a caso nella letteratura indiana impilare perle significa comporre versi. In senso mistico, pure San Tommaso cerca la perla ideale. La ricerca della perla ricerca dell'essenziale quale sublime nascosto nel profondo dell'animo umano, è archetipo del puro nascosto nella profondità di ogn'uno di noi. Questo sentire si percepisce pagina dopo pagina nelle opere della Demurtas, nata dalla bellezza smeraldo della terra di Sardegna e trapiantata nella provincia di Vibo Valentia, dove apparvero gli dei che Appiano Alessandrino definì tra le dodici bellezze d'Italia. C'è una lettura universale nei libri realizzati dalla Demurtas, quella dell'estetismo, cioè del sogno di una vita che abbia come unico scopo la creazione del godimento della «bellezza dell'amore» ed il poeta è visto come il perfezionamento della vita con espressioni di immediato affetto. L'opera della Demurtas, è proiezione di immagini di fuoco, figure angeliche, colori caldi di fiori mediterranei che danno quella filigrana che ne aumenta la preziosità delle singole parole, le quali, come note musicali, divengono universalità del comunicare l'amore come «bellezza» impossibile da definire perché superiore allo stesso intelletto umano, e quindi sentita solo come «infinito». Brividi sottili di un arcano risentire dell'anima in un'esaltazione continua di creazione di piacere. Modi espressivi, forme, ritmi che danno nell'intera opera l'intimità del silenzio, che permette ad ognuno di entrare in contatto con i propri sogni e i propri desideri, i propri dolori e le proprie angosce. di GIUSEPPE CINQUEGRANA giornalista, scrittore, critico letterario.
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Post n°104 pubblicato il 21 Febbraio 2009 da infinitylive
Ne è passato di tempo nel tempo... ne ho viste di cose nel vento... elargendo parole come profezie.. cantando melodie come fossero preghiere.. Ero un giunco e diventai foresta... Ero un fiore e diventai giardino... Forse perchè fermai le mie radici su una terra che ti apparteneva e da primula bianca sbocciò primavera. Sd |
Inviato da: hengel0
il 29/05/2012 alle 17:56
Inviato da: cheope_2010
il 26/01/2011 alle 08:38
Inviato da: cheope_2010
il 16/11/2010 alle 11:32
Inviato da: infinitylive
il 21/04/2009 alle 18:37
Inviato da: bimbodelsole
il 21/04/2009 alle 11:34