insonnia...

riflessioni quasi esclusivamente paranoiche

 

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Mi chiami di nuovo?
La sera è giunta.
 La stanchezza mi circonda
come le braccia d'un amore supplicante.
E tu mi chiami?
Ti diedi tutta la mia giornata,
crudele padrona,
 vuoi togliermi anche la notte?
Ogni cosa deve avere un termine,
 la solitudine della notte ci appartiene.
Deve la tua voce
interromperla e colpirmi?
La sera non reca alla tua
porta la musica del sonno?
 Le stelle, con le ali silenziose,
 non volano mai nel cielo,
 al di sopra della
tua torre spietata?
I fiori non cadono mai,
con dolce morte, fra la
polvere del tuo giardino?
Devi proprio chiamarmi,
anima irrequieta?
Allora veglino e piangano invano
gli occhi tristi dell'amore.
Arda la lampada nella casa solitaria.
 Porti il traghetto a casa
gli stanchi lavoratori.
 Mi lascio dietro i miei sogni
e corro al tuo richiamo.
                          R.T.

 
immagine
 

Ci viene sempre chiesto
di comprendere l'altrui
punto di vista
non importa quanto sia
antiquato, stupido
o disgustoso.

Uno dovrebbe guardare
agli errori degli altri
e alle loro vite sprecate
con gentilezza,
specialmente se si tratta di
anziani.

Ma l'età è la somma
delle nostre azioni.
Sono invecchiati malamente
perché hanno vissuto
senza mettere mai a fuoco,
hanno rifiutato di
vedere.

Non è colpa loro?
Di chi è la colpa? Mia?
 A me si chiede di mascherare
il mio punto di vista
agli altri per paura
 della loro paura.

L'età non è un crimine
ma l'infamia
di un'esistenza
deliberatamente sprecata
in mezzo a tante esistenze
deliberatamente sprecate
lo è.

                                                                                       Charles Bukowski

 

 

Il tuo orecchio non mi percepisce

Ma in cuore ti rimbombo

In forma varia

Esercito crudele potere

               Goethe

 
 

 

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Post n°24 pubblicato il 31 Marzo 2007 da egocentrica1

immagineC'era una volta, vicino a un fiume, un albero che amava un bambino. Il bambino era solito andarlo a trovare: si arrampicava sul suo tronco e si dondolava sui rami, mangiava i suoi frutti e poi riposava alla sua ombra. Dopo una lunga relazione di amicizia, il bambino si allontanò lasciando l’albero solo per molto tempo.
Finché un giorno l’albero scorse di lontano avvicinarsi la sagoma del bambino che aveva conosciuto. Colmo di gioia disse:"Avvicinati, bambino mio, arrampicati sul mio tronco e fai l'altalena con i miei rami, mangia i miei frutti, gioca alla mia ombra e resta con me".
Il bambino fattosi ormai giovane, gli rispose "non sono più un bambino per giocare", adesso sono cresciuto, ho bisogno di soldi, voglio comprarmi delle cose e divertirmi. ".
"Mi dispiace", commentò l'albero, ma non posso accontentarti perché non ho soldi. Ma se tu vuoi, puoi arrampicarti sul mio tronco, salire sui rami e raccogliere i miei frutti.  Dopo averli colti li puoi portare al mercato, venderli e guadagnare i soldi di cui hai bisogno per comprarti ciò che vuoi".
Il giovane non se lo fece ripetere due volte, Seguì il suggerimento e, sommerso dal carico dei frutti, scomparve all’orizzonte senza farsi più vedere.
L’albero restò solo per lungo tempo.
Dopo diversi anni, l’albero vide un giorno avvicinarsi il vecchio amico che era diventato ormai una persona adulta. Pieno di gioia lo accolse dicendo: “vieni amico mio, gioca con me come una volta, arrampicati sul mio tronco, dondolati sui miei rami, riparati alla mia ombra e resta con me”.
 "No, rispose l’adulto, sono troppo occupato per giocare", ora voglio farmi una famiglia e avere figli, ma ho bisogno di costruirmi una casa in cui abitare ".
”Mi dispiace, soggiunse l’albero, di non avere una casa per te. La mia casa è il bosco, però, se vuoi, puoi arrampicarti sul mio tronco e tagliare i miei rami. Così puoi costruirti una casa in cui vivere con la tua famiglia".
La risposta non si fece attendere. L’adulto scomparve all’orizzonte trascinandosi dietro una montagna di rami, e non si fece più vedere.
L’albero restò solo.
Dopo molti anni, il tronco intravide a distanza, la sagoma di un uomo che riconobbe. Di nuovo, sussultò di gioia. “ Vieni amico mio, gioca con me. Puoi arrampicarti sul mio tronco e riposarti ai miei piedi, ma resta con me..”
No, l’interruppe l’uomo, mi sento troppo solo per restare qui. Ho bisogno di andare in un paese lontano per trovare la felicità che non ho trovato qui. Ma non ho i mezzi per avventurarmi troppo lontano”.
" Mi dispiace, mormorò l’albero, che tu non sia felice. Non so come aiutarti, perché, ormai, è rimasto così poco di me. Se vuoi, puoi tagliare il mio tronco per iniziare il tuo viaggio verso la terra che ti darà la felicità.
All’uomo non parve vero di avere trovato una soluzione per il suo sogno. Si mise all’opera, costruì una canoa e inizio il suo viaggio di speranza.
Quello che era rimasto dell’albero restò solo per molti, lunghi anni.
Finché un giorno vide avvicinarsi lentamente un vecchio che aveva le sembianze del bambino di una volta. Con la voce triste il ceppo sussurrò “Mi dispiace, amico mio, ma ormai non ho più nulla. Non ho più frutti con cui nutrirti, non ho più rami sui cui dondolarti, non ho più un tronco su cui arrampicarti. Ormai sono solo un ceppo e non servo più a niente”.
Ti ringrazio, rispose il vecchio, ma ora non ho più bisogno di niente. Cerco solo un posto dove sedermi e riposarmi”.
In questo caso, concluse il ceppo, siediti pure, e resta con me.

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Commenti al Post:
piandeloa
piandeloa il 06/04/07 alle 08:44 via WEB
e svuotare la casella, mai?
 
 
egocentrica1
egocentrica1 il 06/04/07 alle 18:56 via WEB
?
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

INFO


Un blog di: egocentrica1
Data di creazione: 01/03/2007
 

 
 

SULL'AMORE

Ho incontrato per la via
un giovane poverissimo
che era innamorato
aveva un vecchio capello
la giacca logora
l'acqua gli passava attraverso le suole delle scarpe
e le stelle attraverso l'anima.

                                     V.Hugo

 
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SULLA MORTE


Morire come le allodole assetate
sul miraggio
O come la quaglia
passato il mare
nei primi cespugli
perché di volare
non ha più voglia
Ma non vivere di lamento
come un cardellino accecato 
                       G.Ungaretti           

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 La mia giovinezza non fu che una oscura tempesta, traversata qua e là da soli risplendenti; tuono e pioggia l'hanno talmente devastata che non rimane nel mio giardino altro che qualche fiore vermiglio.

Ecco, ho toccato ormai l'autunno delle idee, è ora di ricorrere al badile e al rastrello per rimettere a nuovo le terre inondate in cui l'acqua ha aperto buchi larghi come tombe.

E chissà se i fiori nuovi che vado sognando troveranno, in un terreno lavato come un greto, il mistico alimento cui attingere forza...

O dolore,o dolore, il Tempo si mangia la vita e l'oscuro Nemico che ci divora il cuore cresce e si fortifica del sangue che perdiamo.

 
immagine
 

Ho desiderato tracciare
le parole dell'amore
nel proprio colore...
Ma come si nascondono
in fondo al mio essere
e come sono deboli
le lacrime.

Amico mio, queste parole
senza colore
tu le riconosceresti?

Ho desiderato esprimere
le parole dell'amore
nella loro propria musica...
Ma questa melodia
non risuona che nel mio
cuore e i miei occhi
sono pieni di silenzio.


Amico mio, queste parole
senza musica
tu le riconosceresti?

               R:T.

 

Che io possa avere la forza di cambiare
le cose che posso cambiare.

Che io possa avere la pazienza di accettare
le cose che non posso cambiare.

Che io possa avere l'intelligenza
di saperle distinguere.

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TRISTEZZA

Interrogo la tristezza e scopro
che non ha il dono della parola;
eppure, se potesse,
sono convinto che pronuncerebbe
una parola più dolce della gioia


gibran

 

 

E' nell'aria
ancora il tuo profumo
dolce caldo morbido
come questa sera
mentre tu
mentre tu
non ci sei più
E questa sera nel letto metterò
qualche coperta in più
perché se no avrò freddo
senza averti sempre
senza averti sempre addosso
e sarà triste lo so
ma la tristezza però
si può racchiudere
dentro una canzone
che canterò....
Ogni volta che avrò voglia
di parlarti
di tenerti
di toccarti
di sentirti ancora mia
...è stato splendido
...amarti
...senza averti sempre addosso
...dentro una canzone...

E quando un giorno t'incontrerò
magari per la strada
magari proprio sotto casa tua ehh!!!
ma guarda il caso però
guarda il destino splendido!!
crudele e splendido!!!!

E intanto i giorni passano
e i ricordi sbiadiscono
e le abitudini cambiano eh eh eh!!
E' stato splendido.....
E' stato splendido.....
E' stato splendido.....

CANZONE -Vasco Rossi-

 
 
 

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