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PERCHE' PIANDELOA?
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Post n°998 pubblicato il 08 Maggio 2021 da piandeloa
https://siviaggia.it/luoghi-da-film/baita-isolata-bosco-un-passo-dal-cielo-6/329626/?fbclid=IwAR1T-f4XKjnMlucUnv2BZeB1P1a5UVRVrchntZBINTMx1ewz-X8Wk0LLdA0 Un articolo inventato di sana pianta. La "baita Pian de Loa" è poco più di una baracca in muratura, con all'interno una microcucina, un paio di panche e un soppalco con una specie di materasso. La usavano - forse anche tuttora - i pastori durante la transumanza. Non è "al termine di una pista da sci", ma è lungo l'anello di una pista da fondo. I soleggiati prati di Pian de Loa non esistono, è solo una radura nel bosco. Fantasioso. |
Post n°997 pubblicato il 03 Maggio 2019 da piandeloa
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Allora, mi spiegate due cose, voi che ne sapete molto più di me? Perché io non riesco proprio a capirle. Allora, la prima è: negli uffici degli enti pubblici non esistono figure tipo i capiufficio? Pare di no, perché altrimenti non si spiegherebbe come facciano gli impiegati a stare assenti ore e ore ogni giorno, senza che nessuno se ne accorga. Forse fanno la stessa cosa anche i loro capi...ma questi non hanno a loro volta dei super capi, e i supercapi dei supersupercapi? Voglio dire, risali e risali ci sarà pure un responsabile, se questa gente non va a lavorare ma lo stipendio glielo diamo lo stesso. Se non è il capoufficio sarà un di dirigente, o un assessore, o un sindaco, o un presidente, insomma un cazzo di qualcuno che paghi, no? Perché puoi anche licenziare i dipendenti assenteisti (in realtà non avviene quasi mai), ma se al suo posto ne metti un altro nella stessa comoda situazione non cambierà mai nulla. Nelle aziende private queste cose non accadono mai, che sia un caso? Lo so, è un discorso da sempliciotto, ma...bho...quando raccontano queste storie non parlano mai dei controllori. |
Post n°995 pubblicato il 16 Gennaio 2018 da piandeloa
Gregor, destandosi unmattino da sogni agitati, si trovò nel suo letto incapace didistinguere i colori. O meglio si dovrebbe dire che vedeva in biancoe nero. Lì per lì non ci fece nemmeno caso, svolgendo in automaticoi gesti necessari per tornare gradualmente alla vita reale. Non siaccorse del bagno azzurro che era tutto grigio, né dell'asciugamanie del portasapone rossi che erano altrettanto grigi. Accese il fuocosotto il caffè, aprì il pensile per cercare una tazzina e oh cazzole tazzine erano tutte grigie. Bè ok, il mondo èdiventato grigio. Ebbe sopravvento il suo istinto primordiale di uomodel XX secolo e, invece di chiamare qualcuno o dare un'occhiata aisosialnetuorc con lo smartofono, accese la TV. Non si fa così,quando accadono disastri come i terremoti, o la cancellazione deicolori? In TV apparve l'immagine in bianco e nero di un tizioaffacciato a una finestra dalle parti di San Pietro che diceva cosepoco interessanti, e non pareva affatto turbato dal grigiore delmondo che lo circondava. Sugli altri canali anche i venditori dimaterassi o attrezzi per scolpire gli addominali sembravano nonaccorgersi che gli oggetti in vendita fossero tutti inesorabilmentegrigi, ma forse fingevano per non rischiare di erodere il loropotenziale fatturato. Si decise a guardarefuori ma, avendo la sventura di trovarsi nel mezzo della pianurapadana in un giorno di gennaio, non riuscì a scoprire eventualidifferenze cromatiche fra quel giorno e i precedenti. Va bene, tanto,a colori o in bianco e nero, le giornate di un pensionato noncambiano poi molto, pensò. Si vestì cercando di abbinare in qualchemodo i colori, e scoprendo così di non conoscerli realmente; nonricordava proprio se la camicia che aveva in mano fosse beige oazzurra, ma alla fine chi ci bada a come abbina i colori unpensionato? Quindi fece un po' a caso, scese in strada, trovandosi unpo' spaesato non per il difetto cromatico, ma per l'orario inusuale:di solito il mondo esterno per lui cominciava ad esistere molto piùtardi, quando sapeva di poter trovare qualche amico al bar. Non se la sentì diincontrare qualche essere umano conosciuto, quindi vagò un po' acaso per la città, non trovando grandi differenze rispetto alsolito, se non le auto tutte grigie e i semafori che faticavano acomunicare chiaramente le loro istruzioni. Scoprì, anzi, che tuttogli sembrava anche più piacevole del solito, meno feroce, piùamichevole ed accomodante. Anche le persone gli sembravano menoostili. A quel puntoimprovvisamente capì: i colori non erano affatto spariti, era luiche non li poteva più vedere. Si svegliò di botto,fradicio di sudore, col cuore impazzito. Tirò un lungo sospiro,maledicendo il dio dei sogni che gli aveva mandato quella robaccia,si girò dall'altra parte e riprese a dormire. Senza accorgersi che nonaveva più il braccio destro. |
Post n°994 pubblicato il 15 Dicembre 2017 da piandeloa
Il barista arrivò dal retro travestito da Diabolik e mi disse: - Pirla [mi chiamava sempre Pirla], sai quanti ne ho conosciuti, di coglioni? Ma tu sei il più coglione di tutti. - Certo che, detto da un tizio inspiegabilmente travestito da Diabolik, suona proprio bene. Solitamente, fra una persona che indossa camicia e maglioncino e una vestita come te, il coglione non è il primo. - Lo vedi, Pirla? Tu giudichi sempre le persone dalle apparenze, è proprio per questo che sei tu il coglione. - Caro il mio Diabolikino, a parte il fatto che in questo specifico caso l'apparenza è preponderante rispetto ai contenuti, sei tu che ti dovresti rendere conto che il più delle volte al di là di quella non c'è nulla. Non ti sei accorto che sono tutti indaffarati a seguire mille pensieri frammentati, mille relazioni virtuali, mille inutili cazzate, e nessuno ha più il tempo né la voglia di chiedersi chi sia, né tantomeno di farlo capire agli altri? Non ti sei accorto che i tuoi clienti non ti parlano più come a una persona, ma si rivolgono a te come se fossi un mucchietto di bit? Guardati attorno, oltre a noi ci sono sette persone in questo bar del cazzo, io e te stiamo parlando, gli altri non si sono nemmeno accorti che sei vestito da Diabolik. E sai perché? No, non lo sai, non lo saprai mai, tu non sai un cazzo della gente proprio perché sei sempre in mezzo a loro. Quando la sera, o meglio ormai la mattina, spegni la lucina nella tua triste cameretta, di certo non hai voglia di pensare alla gente e a quello che ti racconta, perché tutte le storie possibili ormai le hai già sentite, e anche quando sono nuove ti sembrano sempre già usate e logore. A cosa pensa un barista, quando sta per dormire? Al suo costume da Diabolik abbandonato a sé stesso? Al fatto che un altro giorno è passato, e la sua vita è rimasta identica a quella del giorno precedente e di quello successivo? Alla tizia che è entrata prima e speri che magari un giorno, senza nemmeno un valido motivo, la voglia dare proprio a te? Eh, dimmi, a cosa pensa? - Penso che il Pirla non abbia capito molto di come funzionano le cose ma, come tutti, crede di aver capito. Ti senti migliore degli altri? Ma chi non si sente migliore degli altri? Anche il più stronzo degli abitanti della Terra si sente migliore degli altri, lo sai, vero? Perfino tu. C'è un unico film nella vita di ognuno, ed è quello in cui sei il protagonista assoluto, su cui puntano tutti i rilfettori. Gli altri sono solo comprimari, quasi tutti insignificanti. - Ma no. Come faccio a rispondere sì? Se non fossimo convinti di essere migliori degli altri non ce ne verremmo fuori, alla fine. Buonanotte, Dia. Mi avviai verso la mia triste cameretta. A cosa avrei pensato, una volta spenta la lucina? Alla tizia mai vista che sembrava in confidenza col barista? Al suo costume da Diabolik? Al fatto che sia passato un altro giorno senza che niente cambiasse di una virgola? |
Post n°993 pubblicato il 29 Marzo 2017 da piandeloa
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Post n°992 pubblicato il 14 Gennaio 2017 da piandeloa
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- Dai, siediti lì. - Ma lì dove, che non c'è posto? - Dai un calcione a quello lì, quello che sembra morto, e fatti un po' di spazio. - Non è che SEMBRA morto, è morto davvero. - Meglio così, non dirà niente se anche gli dai un calcio. - Ma l'hai visto? peserà 120 chili, chi lo sposta da lì? Dai, facciamo che resto in piedi. - Fai un po' quello che vuoi, io mi siedo sopra quest'altro cadavere. |
Il barista uscì dal retro travestito da Diabolik e mi disse: B:- Pian, sai quanto ne ho conosciuti, di coglioni? Ma tu sei il più coglione di tutti. P:-Certo che, detto da un tizio inspiegabilmente travestito da Diabolik, suona proprio bene. Solitamente, fra una persona che indossa camicia e maglioncino e una vestita da Diabolik, il coglione non è il primo. B:- Lo vedi, Pian? Tu giudichi le persone sempre dalle apparenze, è proprio per questo che sei un coglione. P:- Caro il mio Diabolikino, a parte il fatto che in questo specifico caso l'apparenza è preponderante su tutto il resto, sei tu che ti dovresti rendere conto che il più delle volte al di là di quella non c'è nulla. Non vedi che sono tutti indaffarati a seguire mille pensieri, mille relazioni virtuali, mille inutili cazzate, e nessuno ha più il tempo di chiedersi chi sia, né tantomeno di farlo capire agli altri? Non ti sei accorto che metà dei tuoi clienti non ti parlano più, ma stanno tutti lì a pigiare tasti virtuali nel loro mondo virtuale? Guardati attorno, ci sono sette persone in questo bar del cazzo, io e te stiamo parlando, gli altri cinque non si sono nemmeno accorti che sei vestito da Diabolik. E sai perché? No, non lo sai, perché tu non sai un cazzo della gente, proprio perché stai sempre in mezzo alla gente. Quando la sera, anzi ormai la mattina, spegni la tua lucina nella tua triste cameretta, di sicuro non hai voglia di pensare alla gente. A cosa pensa un barista, quando sta per dormire? Al suo costume da Diabolik abbandonato a se stesso? Al fatto che un altro giorno è passato, e non è cambiato nulla nella sua vita del cazzo? Eh, dimmi, a cosa pensa? fine della prima puntata. La seconda andrà in onda quando meno ve lo aspetterete. Magari non me lo aspetterò nemmeno io.
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Io mi sarei un po' rotto di quelli è ma perché la bandiera francese sì e quella turca no, eh ma perché i morti in Europa sì e quelli in Africa no eccetera eccetera. È una legge scritta nel DNA, quella che dice di preoccuparci per la vita di chi è più vicino a noi, e mano a mano che la somiglianza genetica diminuisce siamo sempre meno interessati e coinvolti. Poi è chiaro che con l'evoluzione culturale il nostro concetto di comunità si è allargato: dalla famiglia alla tribù, dalla tribù alla regione, fino ad abbracciare magari un continente intero con cui ci sentiamo più assimilati storicamente e culturalmente, ma il concetto rimane quello: al di là del nostro orticello più o meno grande, ciò che avviene ci può solamente sdiorare. E deve essere per forza così, altrimenti dovrei sentirmi angustiato ogni volta che un qualsiasi contadino cinese venisse travolto da un camion, e non potrei più avere quel minimo di tranquillità mentale sufficiente per lottare per la sopravvivenza. Nella realtà di tutti i giorni un mal di pancia di vostro figlio vi preoccuperà più di una bomba a Kabul, e lo dovete accettare. È un meccanismo triste, ma indispensabile per la sopravvivenza. Da sempre. In pratica ho scritto questo post solo per farvi notare quanto sono svelto ad imparare: avete notato che l'immagine è in relazione con il contenuto del post? Ho un luminoso futuro come blogger. Se poi venissi rapito potrei anche essere invitato in qualche trasmissione del cazzo. |
Post n°988 pubblicato il 23 Marzo 2016 da piandeloa
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Driiinnnnn driiinnnnnn driiiiiinnnnnn D:- Ciao Pian, sono Dio. P:- Io chi? D:- Non io, Dio, con la D di Domodossola davanti, tonto! Pian, hai una certa età, forse cominci anche a perdere l'udito, visto quanto ci hai impiegato a rispondere. Purtroppo, come sai, anche quando sono sceso laggiù guarivo solo ciechi e storpi, per i sordi non ho esperienza. P:- Sei sempre più simpatico. Comunque ci sento benissimo, è che non riconosco la suoneria perché non mi chiama mai nessuno, al massimo qualche volta la Vodafone. A proposito, sarebbe meglio se facessi apparire sul display il tuo numero, quando chiami. D:- Pian, ho millemila miliardi di anni, anzi di più, perché l'infinito è molto molto di più...vabbè, quelli che sono...non vorrai mica che alla mia età capisca di queste tecnologie diaboliche? E poi io non ho un numero. Veramente non ho nemmeno un telefono. E' che mi sembra più carino chiamarti, ora che è possibile, invece di apparirti in sogno come facevo con quel tizio a cui facevo gli scherzi...come si chiamava? Abele? P:-Abramo, immagino. Quel sistema, però, non l'ho mai capito. Il fatto di apparire in sogno poteva far sorgere dei dubbi: Abramo come distingueva un sogno standard da uno miracoloso? E non c'era di conseguenza il rischio che ignorasse le tue istruzioni? Alla fine comunque ti è andata bene, ma più che altro per culo. Non sarebbe stato meglio fare come con le tavole della legge? Ogni giorno gli mandavi giù le tavole con le istruzioni, e fine. Nessun equivoco, nessun dubbio. D:-Ma tu, Pian, hai sempre da criticare? E' facile, a posteriori. Guarda che prima di me non c'è stato nessun Dio, non avevo alcun modello di riferimento. E credo, nonostante questo, di essermela cavata abbastanza bene, no? P:-E ora cosa dovrei fare? Assegnare un voto al tuo lavoro di Dio? Io? Ma lo sai che, se non fosse per le tue telefonate, non crederei nemmeno nella tua esistenza, vero? E poi, un voto? Che sei, un Dio insicuro e bisognoso di conferme? No, non ci siamo, un Dio come si deve non deve avere incertezze anche quando fa cazzate, deve essere deciso e tronfio, deve fregarsene del giudizio della gente. Ti sei rammollito, a forza di stare in paradiso con tua madre ad ascoltare cori angelici. Forse dovresti fare un altro giro da queste parti. Com'è che non vieni più? D:-Non vengo più perché l'altra volta non è servito a un cazzo. Io....o mio figlio, non so mai come spiegare...comunque, vengo giù, sto lì una trentina d'anni, guarisco storpi e ciechi, resuscito un morto o due, allieto le nozze, invento anche delle bellissime parabole, e voi cosa fate? Mi fate fuori, e poi continuate bellamente ad ammazzarvi l'un l'altro, anzi vi ammazzate anche con maggior vigore. Arrangiatevi. Però un po' eè vero ciò che dici, caro Pian, mi sono rammollito, e non posso nemmeno morire di noia. Non è tutto oro quel che luccica, Pian. Fare Dio non è male, ma - come dicevo prima - miliardi di miliardi di miliardi di anni sono un po' tantini, e io sinceramente ne avrei un po' piene le balle...o le ovaie, se mi vedi come donna. Ma che barba, ma che noia, ma che noia, ma che barba...
Nota dell'autore: l'immagine in alto l'ho aggiunta dietro consiglio del mio amico batrace Rospo Brianzolo, che dice che nessuno legge, se non li si incuriosisce con un'immagine. |
Post n°986 pubblicato il 27 Febbraio 2016 da piandeloa
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Tiffany mi ha suggerito di far diventare questo bloggo un museo, data la sua veneranda età. Difficilmente Tiffany dice cazzate, infatti nemmeno questa lo è. Se ne facessi un museo non ci si potrebbe più scrivere né commentare. Solo visitare. Bè, più o meno è ciò che già avviene. Comunque venite quando volete, è aggratis e aperto 24 ore su 24, festivi compresi. |
Nove anni di blog.
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Post n°979 pubblicato il 19 Gennaio 2015 da piandeloa
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