elaborando

La Smorfia


«'O Patè d''e Ccriature». La ragazzina ha trasformato un "padre" in "patè", ormai il dialetto si sta perdendo, almeno quello letto.La scena è natalizia, risale a qualche anno fa, stiamo trascorrendo una serata in casa di parenti, saremo una ventina di persone impegnate nella tombola. Il numero appena uscito è il 29, appunto identificato come il "padre dei bambini". Mi imbarazza scendere in dettagli, arrivateci da soli.Gli abbinamenti dovrei conoscerli, invece ne ho in mente solo alcuni. Naturalmente gli estremi: 1, l'Italia e 90 la paura. Poi il comparto "erotico" o meglio pruriginoso: 6,16,29,69. Per non dimenticare 47 (il morto), 48 (il morto che parla) e 22 (il pazzo, ci sarà un legame col comma 22?).Mi ricordavo poi 77 come le gambe delle donne, ma la versione di smorfia che ho trovato su Internet gli abbina i diavoli. Invece 25 è Natale, senza problemi di interpretazione.E proprio alle feste natalizie risale tutta la mia cultura in materia, quando ci si raduna dopo i cenoni in attesa della mezzanotte, che porti al Natale o all'anno nuovo non importa. E anche se la diaspora ci ha portato in varie zone d'Italia, in casa non manca 'o panariello (la cestina con i novanta numeri), il tabellone, le cartelle. Aborrite quelle moderniste con le tendine incorporate a coprire i numeri usciti, si va rigorosamente di bucce di mandarino sminuzzate.E tutte le volte le solite battute: «Ambo!», c'è sempre uno che lo griderà al primo numero estratto, «chella ca guarda 'nterra», all'uscita del 6, e anche qui mi imbarazzo solo a scendere nel dettaglio.  «8, la Madonna!», e qualcuno ricorderà sicuramente che 89 è la vecchia. E così via gioiosamente estraendo.Se io lo vivo come un riempitivo natalizio, c'è chi invece crede davvero che dai sogni si possa trarre indicazioni sui numeri estratti al lotto l'indomani. La rivendita di tabacchi che sta sotto casa dei miei suoceri ha anche una ricevitoria di lotto e superenalotto. C'è sempre qualcuno che racconta il sogno della notte prima. Il gestore chiede dettagli, precisazioni, propone chiavi di lettura, il cliente argomenta, spiega, integra e alla fine, passati almeno dieci minuti, la combinazione viene fuori. Poi si passa alla scelta della o delle ruote su cui tentare la fortuna. E avanti il prossimo. Devo dire che, forse anche perché mi accade solo una o due volte l'anno, la scena mi diverte, perdere anche una ventina di minuti non mi pesa, in fondo accade sempre quando sono in vacanza e vedere l'interprete dei sogni in azione è sempre notevole.Stasera sarò lì, magari passo dal tabaccaio, mi gioco un euro al superenalotto e mi ascolto un paio di consulenze cabalistiche.Com'è che uno a fine luglio scrive un post così? Succede, a leggere un commento come quello che ho trovato qualche giorno fa: "Beh, se non sbaglio sono la figurina n. 40. Che nella cabala non è il massimo!". Cos'è abbinato al 40? Io non lo ricordavo, ho chiesto una mano a google. Verificate da voi.Però, carissima vi_di, devo precisare che la mia è un'imitazione di album Panini, non di un tabellone della tombola, e i blogger amici non li tengo dint' o panariello.Bella però l'dea del panariello virtuale; da elaborare. Ridurre a 90 i blog (cosa dolorosa), organizzarli in un tabellone di righe da 5+5 (facile), abbinare ognuno a un numero (e qui qualche idea ce l'avrei). Tanto sono in vacanza.La locandina del film di Totò è dal sito antoniodecurtis.comBuon lunedì.