elaborando

Per quaranta euro


Con quaranta euro ci si va in pizzeria in tre: pizza, birra, dolce, caffé e forse avanza un euro. Oppure ci si comprano quaranta quotidiani senza l'inutile inserto, o diciotto chili di pane a Ivrea e dieci al mare. Oppure ci si iscrive al Cineclub Ivrea per quest'anno: quaranta euro a testa, trenta film da goderci io e lei, tutti i martedì o mercoledì sera.Il pieghevole del programma ci è arrivato in questi giorni; ho scorso la lista dei film ma, a parte un paio, non mi dicono molto, mica sono un cinefilo, io: "La commedia del potere" di Chabrol, "N - io e Napoleone" di Paolo Virzi, "L'ultimo inquisitore" di Milos Forman, pochi altri.Chissà se trovo qualcosa all'altezza dell'Arco dell'anno scorso; esatto, "il dodicesimo film di Kim Ki-Duk", che il Signore gli riguardi la salute. A naso un buon candidato mi sembra "Il velo dipinto" di John Curran, film del 2006. So che mi attirerò gli strali di chi ben più di me ne sa e frequenta, ma leggere: "L'isolamento forzato e le condizioni di morte e miseria in cui versa la gente del villaggio, costringono Kitty a un esame di coscienza che getta sul marito una luce nuova (...) Kitty decide di appoggiare la sua missione e di rendersi utile in ospedale. In quel luogo sperduto impareranno ad amarsi e a perdonarsi". Dopo una giornata in un posto che regala analoghe sensazioni, il mio ufficio, questo film sarà di certo una bella chiusura di giornata.Se  invece voglio pure il regista orientale, allora c'è "La guerra dei fiori rossi". Anche per questo dovrò fare sforzi per non crollare in sala, temo. Stiamo a vedere.Che dire, per amore si fa questo e altro.Nell'immagine, presa da mymovies.it, la locandina di "Il velo dipinto", in cinese. La deformazione professionale, unita a goliardia residua, mi induce a chiedermi se la protagonista femminile, Naomi Watts, è figlia di mr. Volt e m.me Ampère. Ok, battuta terribile, lo so.Buon mercoledì.