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Io ti chiesi...

Post n°4 pubblicato il 28 Novembre 2008 da euridice_lara
Foto di euridice_lara

"Io ti chiesi perché i tuoi occhi
si soffermano nei miei
come una casta stella del cielo
in un oscuro flutto.

Mi hai guardato a lungo
come si saggia un bimbo con lo sguardo,
mi hai detto poi, con gentilezza:
ti voglio bene, perché sei tanto triste"


(Herman Hesse)

 
 
 

...in questa valle di lacrime.

Post n°3 pubblicato il 23 Novembre 2008 da euridice_lara
Foto di euridice_lara

Quanta tristezza mi circonda...
più mi guardo intorno e più mi rendo conto di quanto le persone siano infelici e insoddisfatte.
Non vedo felicità intorno a me...
tutt'al più vedo solo sprazzi di felicità...
ma come se fossero solo delle pause fortuite e occasionali dalle tristezze, dalle ansie, dalle preoccupazioni, dalle angosce, dalle maliconie e da tutti i malesseri che ci accompagnano costantemente e inesorabilmente in ogni istante della nostra vita.
Inizio a chiedermi se esista nella realtà qualcuno che sia veramente felice a questo mondo...


...forse no.

 
 
 

Canto notturno...

Post n°2 pubblicato il 21 Novembre 2008 da euridice_lara
Foto di euridice_lara

" Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
Di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
Di mirar queste valli?...

...Dimmi, o luna: a che vale
Al pastor la sua vita,
La vostra vita a voi? dimmi: ove tende
Questo vagar mio breve,
Il tuo corso immortale?
Vecchierel bianco, infermo,
Mezzo vestito e scalzo,
Con gravissimo fascio in su le spalle,
Per montagna e per valle,
Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte,
Al vento, alla tempesta, e quando avvampa
L'ora, e quando poi gela,
Corre via, corre, anela,
Varca torrenti e stagni,
Cade, risorge, e più e più s'affretta,
Senza posa o ristoro,
Lacero, sanguinoso; infin ch'arriva
Colà dove la via
E dove il tanto affaticar fu volto
Abisso orrido, immenso,
Ov'ei precipitando, il tutto obblia.
Vergine luna, tale
È la vita mortale...

...Ma perchè dare al sole,
Perchè reggere in vita
Chi poi di quella consolar convenga'
Se la vita è sventura,
Perchè da noi si dura?
Intatta luna, tale
È lo stato mortale.
Ma tu mortal non sei,
E forse del mio dir poco ti cale.
Pur tu, solinga, eterna peregrina, 
Che sì pensosa sei, tu forse intendi,
Questo viver terreno,
Il patir nostro, il sospirar, che sia; 
Che sia questo morir, questo supremo
Scolorar del sembiante,
E perir dalla terra, e venir meno
Ad ogni usata, amante compagnia.
E tu certo comprendi
Il perchè delle cose, e vedi il frutto
Del mattin, della sera,
Del tacito, infinito andar del tempo.
Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore
Rida la primavera...


Spesso quand'io ti miro
Star così muta in sul deserto piano,
Che, in suo giro lontano, al ciel confina:
Ovver con la mia greggia
Seguirmi viaggiando a mano a mano;
E quando miro in cielo arder le stelle;
Dico fra me pensando:
A che tante facelle?
Che fa l'aria infinita, e quel profondo
Infinito seren? che vuol dir questa
Solitudine immensa? ed io che sono?
Così meco ragiono: e della stanza
Smisurata e superba,
E dell'innumerabile famiglia;
Poi di tanto adoprar, di tanti moti
D'ogni celeste, ogni terrena cosa,
Girando senza posa,
Per tornar sempre là donde son mosse;
Uso alcuno, alcun frutto
Indovinar non so. Ma tu per certo,
Giovinetta immortal, conosci il tutto.
Questo io conosco e sento,
Che degli eterni giri,
Che dell'esser mio frale,
Qualche bene o contento
Avrà fors'altri; a me la vita è male...


...Forse s'avess'io l'ale
Da volar su le nubi,
E noverar le stelle ad una ad una,
O come il tuono errar di giogo in giogo,
Più felice sarei, dolce mia greggia,
Più felice sarei, candida luna.
O forse erra dal vero,
Mirando all'altrui sorte, il mio pensiero
Forse in qual forma, in quale
Stato che sia, dentro covile o cuna,
È funesto a chi nasce il dì natale."

 
 
 

...sulla vita

Post n°1 pubblicato il 06 Novembre 2008 da euridice_lara
Foto di euridice_lara

"...vivete come se doveste vivere sempre,
non pensate mai alla vostra fragilità,
non volete considerare
quanto del vostro tempo è già trascorso;
buttate via il tempo come se lo attingeste
da una fonte inesauribile:
mentre, forse, quel giorno che voi regalate
a una persona o a un affare, è l'ultimo per voi.
Avete paura di tutto perché vi sapete mortali,
ma tutto bramate, come se foste immortali... 
E' troppo tardi cominciare a vivere
quando ormai è ora di smettere."

(Seneca)

 
 
 
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Un blog di: euridice_lara
Data di creazione: 02/11/2008
 

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