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Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 22 Luglio 2006 da ilionor
 

12 dicembre 1956

La folla premeva e cercava una via di fuga. Ricordo quella notte fredda... Meg, tu non eri ancora nata. Ed è da lì che iniziò la tua storia e la tua sconfitta. Quella notte ero giovane, non avevo tutte queste rughe, nè questi occhi spenti. Ero giovane e con una figlia piccola...tua madre meg.  I nostri vicini di casa avevano organizzato una festa per il compleanno della figlia Susy, ah, che odori, sapori, colori a quella festa...ed io? costretta al lutto, costretta a non truccarmi e a vestirmi come se dovessi scontare una pena simbolica...andai alla festa con tua madre e con mille occhi puntati contro. Tutti allegri e pieni di vita e io ....immagina Meg....io scialba nel mio abito nero, con le occhiaie e il volto scavato e in braccio una piccola di un anno appena e senza padre. stavo per andarmene quando un giovane mi si avvicinò...era un uomo e il fatto che io gli parlassi accentuava la mia condotta riprovevole. Ma questo non è il punto Meg....sappiamo bene come viveva una ragazza madre. Quel giovane tenne in braccio tua madre tutta notte ...mi alleviò una fatica e ci fece anche ballare, ci offrii da bere e da mangiare e non mi disse nemmeno il suo nome. Quell'uomo è colui che oggi chiami nonno...e quella notte abbiamo fatto l'amore come non mai, sul retro della casa di Susy, tutti capirono e sentirono, le donne invidiarono la mia capacità di amare e gli uomini si accesero dal desiderio per una donna con solo un briciolo della mia passione. Tua madre giocava con gli altri bambini accudita da un'inserviente ed io e quell'uomo ci addormentammo esausiti...ed ecco le gride, le urla, il rumore. Ed ecco l'odore di bruciato, il fumo, il grigiore di quella notte. Ero disperata...tua madre era ancora dentro, con tutti gli altri, con persone adulte prese dal panico...La folla premeva e cercava una via di fuga, ma le porte crearono una trappola mortale per i più. In pochi si salvarono...una di questi fu proprio tua madre. L'incendio era divampato per una sigaretta mal spenta, su un pavimento legnoso e grezzo, ma nessuno trovò il colpevole e allora tutti si gettarono su di me...mi accusarono, mi colpirono fuori, mi ferirono dentro. Ho ancora i segni sulla pelle e le cicatrici nel cuore ...Meg....Non so dirti come siamo sopravvissuti a tutto questo....ora riposa meg, il resto del racconto verrà...a suo tempo...come le foglie che cadono, la neve che scende e il sole che accalora...

 
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