Creato da elioerato il 06/07/2009

Di Noi Due

una storia

 

 

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Capitolo 16

Post n°16 pubblicato il 09 Settembre 2009 da elioerato
 

Difficile immaginare che dal cielo potesse piovere. Con due borse a testa in mano e la strada di fronte alle porte scorrevoli, piene delle auto abbandonate per non si sa bene quale motivo, forse di qualcuno arrivato mentre iniziava o stava gia piovendo. Subito gli è sembrato lontano l'attimo in cui aveva parcheggiato all'ombra dell'edificio a fianco, il naso rivolto verso il cielo, perchè gli occhi non guardavano realmente,era solo una posizione istintiva, un movimento libero da ogni sguardo.
Alessandra senza aspattare una sua risposta disse "andiamo?" . E con passo sicuro iniziò ad avviarsi verso l'auto, e sambrava nemmeno preoccuparsi di tutta l'acqua che scendeva. Valerio partì con un attimo di ritardo rispetto a lei, si era un po' incantato a vederla scattare verso la strada. Allora iniziò a correre, rallentò solo quando la raggiunse, ma lei non aveva nessuna intenzione di allungare il passo, allora la guardò e di nuovo correndo arrivò il più veloce possibile all'auto, aprì il bagagliaio infilò le sue borse, corse di nuovo verso Alessandra, le tolse la spesa dalle mani e tornò di nuovo all'auto. Praticamente, una volta sistemata la spesa entrarono insieme in auto. Il ticchettio della lamiera colpita dalla pioggia sembrava aumentare di intensità mentre Valerio cercava di capire come mai era rimasta quasi ferma sotto la pioggi.
Alessandra con il suo sorriso gli spiegava che lei era più asciutta di quanto lo fosse lui, che aveva corso come un pazzo. E gli spiegava la sua teoria, sul'inutilità di correre quando piove, che a camminare con un passo normale ci si bagna meno.

- se corri ti arriva più acqua addosso... prova a pensarci! .. prova ad immaginare tutte le goccie ferme a mezza'aria , e tu mentre corri, le attraversi, ci vai addosso... accidenti.. devo insegnarti proprio tutto?
- facciamo finta che hai ragione... comunque è un ragionamento da pazzi.. ma lo terrò presente la prossima volta..
- e poi la pioggia mi ispira canzoni da interpretare, più che altro ..voci da interpretare...
- ma come mai hai scelto il jazz?
- non è che l'ho scelto... ho scelto solo un etichetta.. la musica è musica e nelle mie serate inserisco qua e la anche canzoni che non dovrebbero centrare nulla con quello che dovrei fare, ma nude dalla  loro musica e libere dalla voce originale, assumono tutta un altra atmosfera.. comunque... accendi e parti... che sei bagnato fradicio!

Di scatto inserì le chiavi per accendere l'auto, e un istante dopo si rendeva gia conto di quanto fosse nelle sue mani, pronto a scattara ad ogni suo desiderio.
Sorrisero divertiti entrambi di questa cosa e con la mente di nuovo leggera rientrarono nel traffico verso casa.
Stavolta non pensò all'ombra e parcheggiò il più vicino possibile al locale, anche se aveva quasi smesso di piovere. Lei canticchiava qualcosa, e a Valerio sembrava impossibile che quello fosse quasi il suo lavoro, una voce diversa da quello che si aspettava, una voce seducente si, ma che riusciva a trasmettere anche tranquillità, e sorrise di questo, per niente deloso, sempre più affascinato.
Una volta in casa, Valerio corse all'armadio a prendere qualche vestito asciutto per entrambi, li tirò nel letto dicendo:
- cambiati pure in camera... io uso il bagno... avvisami quando hai finito che poi iniziamo a preparare.
- si, ma non serviva e poi non sono nemmeno molto bagnata... tu invece sbrigati o ti prenderai qualcosa..

Entrò nella camera e si sdraiò nel letto, prese in mano una maglietta rossa che Valerio le aveva tirato, iniziò a guardarla, quasi a studiarla, tirandola leggermente per le cuciture delle spalle quasi a controllare la misura, decisamente esagerata per lei, iniziò a sbottonare la sua camicetta, si toccò il reggiseno  ma era asciutto, allora si mise seduta e infilandosi la maglietta urlò che aveva finito.
Erano da poco passate le undici, quando Valerio entrò nella camera. Alessandra era seduta sul bordo del letto e guardava fuori dalla finestra con i capelli ancora lucidi per la pioggi, con quella maglietta enorme e avava steso fuori i jeans ad asciugare. La maglia larga e lunga le faceva anche da gonna, se ne accorse quando si alzò in piedi ed iniziò a camminare verso di lui. Lei prese le mani a Valerio e se le tirò dietro come a spingerlo ad abbracciarla. Lui quasi tremando la strinse a se, talmente forte quasi da fondersi insieme..  le spostò i capelli dalla fronte, le accarezzò il viso tremando come fosse pieno inverno. Dentro di se sentiva il suo cuore che vibrare invece di battere. Alessandra con il viso in su e gli occhi chiusi, sentiva girare il mondo.. con loro proprio al centro.

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