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Impressioni su Primo Levi

Post n°95 pubblicato il 05 Agosto 2007 da elioslibri

Levi in "Se questo è un uomo" descrive anche la propria paura che il mondo dimentichi le atrocità del Nazismo; il suo messaggio è di non dimenticare. Quando incontrai Primo Levi nel suo studio a Torino, gli dissi di aver letto questo sul suo libro sul Lager e lui mi confermò quanto scritto. Levi tenne cicli di conferenze presso le scuole di Torino, con l'intento di sensibilizzare le nuove generazioni. Tramandare la conoscenza era un imperativo categorico per Levi, che nella poesia che apre il volume "Se questo è un uomo", comanda al lettore di non dimenticare. La poesia si chiede se si può considerare un uomo colui che viene picchiato e vive in condizioni terribili, quando non è inviato alla camera a gas. E un uomo chi vive senza dignità, vestito miseramente e con il cranio rasato periodicamente?

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Commenti al Post:
stelladanzanteforeve
stelladanzanteforeve il 05/08/07 alle 22:04 via WEB
Buona sera Elios, sono una grande appassionata della letteratura dedicata alla Shoah, in questo vasto panorama, Primo Levi merita comunque un posto in prima fila : è la memoria storica per eccellenza. Il suo " Se questo un uomo" è un capolavoro assoluto, se pensiamo che scrisse questo libro contando sugli indelebili appunti mentali della vita del Lager, il prologo è una perla di rara bellezza. Per non dimenticare mai.
 
 
elioslibri
elioslibri il 05/08/07 alle 23:29 via WEB
Presto nuovi post su primo levi su elioslibri.
 
raggidisolexte
raggidisolexte il 12/08/07 alle 12:39 via WEB
Mio caro il fine del nazismo era l'annientamento completo dell'uomo come essere umano.... come viene testimoniato anche da Levi i nazisti apostrofavano i deportati dicendo: nessuno ti crederà mai. Ciò sarebbe stata la loro grande vittoria, per anni forse ci sono riusciti, molti non hanno parlato. Non hanno parlato perchè avevano pudore, volevano difendere chi gli era vicino, non ci credevano neanche loro e poi rivivere non era facile, ma alcuni di loro già dal moneto della loro entrata nel mondo concentrazionario - un mondo fuor dal mondo - si sono ripromessi di raccontare di portare la loro testimonianza. Noi seconda e terza generazione ancora per poco abbiamo possibilità di ascoltare dalla laro voce certi racconti....nessun libro di testo potrà darti le sensazioni. I libri servono per conoscere i meccanismi Hildeberg ne ha fatto tesoro. Qui in Italia si dimenticano certe tappe che hanno portato alla Shoah italiana, certo le percentuali sono inferiori ma è pur sempre un patrimonio umano enorme che uomini hanno strappato alla società. In ogni modo mi permetto di ricordare che l'Olocausto, la Shoah non ha fatto distinzioni nè di sesso, nè di religione e nè di nazionalità... l'europa ne è stata investita al 90% Vi consiglio di leggere un libro storico semplice e comprensibile: La Shoah in Italia di Susan Zuccotti - edizioni Tea - un libro semplice che secondo me dovrebbe essere letto nelle scuole. P.s. Ti scrivo in pvt
 
a_red_passion
a_red_passion il 22/08/07 alle 11:18 via WEB
Wow. Non mi immagino neppure come possa essere stare seduti di fronte a primo levi e parlare di Olocausto.
 
 
elioslibri
elioslibri il 22/08/07 alle 22:10 via WEB
una esperienza che ancora ricordo con piacere: ho anche una cartolina che mi ha spedito (pensa!) per ringraziarmi della visita; Levi aveva una grande personalità e carattere.
 
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