Creato da spirito_avventuroso il 26/07/2005
come un soffio di vento sulla sabbia del deserto...
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caspiterina, una volta una specie di peste che rendeva molto difficile la vita ai marinai d'alto mare ...
gli effetti, devastanti, debilitanti e spesse volte mortali ...
poi gli esperimenti: tre cucchiani di limone ...
tre cucchiani di limone bastavano per evitare il flagello, insomma, causa dello scorbuto la carenza di vitamina C ...
dovrei evitare queste letture, queste inquietanti scoperte, nel dubbio ho provveduto a fare ampio consumo di spremute d'arance ...
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Il deserto è un posto molto strano, innazitutto perchè è deserto, eppoi perchè al contrario di quanto sembra il deserto non è affatto deserto ... al di là dei giochi di parole per chi ha vistato il deserto dico una cosa che sfiora il banale, il deserto è un ambiente pieno di vita ... ma forse a ben pensarci non è il deserto che è vivace ma forse è qualcosa d'altro che offre questa sensazione ... il deserto è il luogo del silenzio, anche questa affermazione sfiora l'ovvio, ma questa ovvietà mi porta ad un'altra considerazione: il silenzio finisce per amplificare il rumore interno, potrei pensare che questo 'rumore' dia l'impressione di un deserto più vivo ... al di là di questa spiegazione pseudo tecnica trovo che il deserto sia davvero vivo, trovo che questa vita rende più vitale anche me e che questo ambiente porta alla dilatazione della percezione dello spazio e anche di del tempo ... non per niente i padri spirituali ricorrevano al deserto per meditare e concentrarsi sulla parte più spirituale di sè, l'ambiente prosciuga tutto, anche dal punto di vista psicologico ... tutto assume dei contorni più vividi, nella notte le stelle splendono molto di più, certo, anche effetto della mancanza di inquinamento luminoso, ma anche conseguenza di una sorta di capacità dell'ambiente di inghiottire ogni luce circostante per risaltare quanto viene da 'fuori' ... e da dentro, dentro di noi ...
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in questo mio ultimo viaggio in Libia, vagando per il deserto ho vissuto una particolare esperienza ...
mentre andavo per strade sabbiose che solo i conducenti erano in grado di riconoscere ogni tanto vedavamo strani tumuli di pietre, spesso indicavano la tomba di qualcuno che era rimasto secco in un tempo imprecisabile, sul tumulo non c'era nessuna indicazione sulla provenienza, sulla data o chi stava la sotto ...
mi dava l'idea di una cosa che potesse appartenere al passato quando il deserto veniva attraversato col cammello o magari, come ho recentemente appreso, quando qualcuno ad inizio secolo 20° ci cadeva con un biplano e schiattava per il ritardo dei soccorsi,(è accaduto anche ad Antoine de Saint Exupery che però si è sempre salvato) ...
così andavo in giro con questa sicurezza interiore: oggi con i moderni mezzi è impossibile una simile possibilità ...
poi invece ci sono stati vari eventi che mi hanno fatto ricredere: una delle nostre jeep aveva smarrita la pista e non avevamo idea di dove fosse finita (poi ritrovata), abbiamo incontrato un serpente velenoso che è passato sui piedi di un nostro compagno di viaggio, una guida è stata morsa da uno scorpione, per fortuna senza conseguenze ...
ma sopratutto, ho fatto una particolare quanto inquietante esperienza: una passeggiata in notturna ...
eravamo in una zona molto ricca di dune, molto belle ma costituiscono un continuo saliscendi ricco di deviazioni.
in notturna procedavamo alla debole luce delle torce a pila, dopo poco la luce del campo non era più visibile, avevamo percorso poche centinaia di metri effettuando parecchie deviazioni, fui preso da un certo panico ...
l'idea, intelligente, era che in caso si perdesse l'orientamento bastava semplicemente ripercorrere a ritroso le impronte lasciate ad andare ...
l'idea ha funzionato, anche perchè spirava un vento debole (nel deserto il vento è sempre presente), certo, ha aiutato anche che ad un certo punto un nostro compagno di viaggio facesse segnali luminosi dal campo che ormai era al buio più completo ...
confesso che ho avuto un certo batticuore, una esperienza, seppure limitata, che insieme a quelle accennate mi ha fatto arrivare ad un tragica conclusione: nel deserto, se non si è prudenti, si può ancora morire, lasciando come unica traccia un anonimo tumulo di pietra
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la domanda era oziosa per persone oziose ... ero giovane e capitava di avere a che fare con individui che a bruciapelo proponevano simili quesiti ... il bello era che rispondevo pure, invece di profferire un sano 'ma vai a ...', mi sforzavo pure di trovare delle risposte pertinenti ... in virtù della comune capacità sofista la conversazione poteva durare un tempo che altri avrebbero ritenuto abbondante, anzi, sovrabbondante ... ma noi non si era soddisfatti, ci sforzavamo di allargare ancora il discorso, di coinvolgere altra gente (bè, in questo ammetto qualche difficoltà) di esaminare dettagli ... nel mio recente viaggio la domanda mi è tornata in mente, improvvisa e quasi prepotente, insieme alla domanda posso dire che la libia mi ha dato anche la risposta, finalmente breve e sintetica ma esaustiva ...
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che dire, mai titolo fu più azzeccato.
in attesa di partire per la Libia ho comprato il libro con quel titolo, titolo che ho trovato molto suggestivo.
no, adesso lo so, non era solo suggestione ...
in effetti il deserto dà questa sensazione, la sabbia e il vento, due elementi reali e uno intimo, molto intimo.
dire che il sahara, che il deserto è un mare di sabbia è una banalizzazione, forse no ...
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Inviato da: apiccolichicchi
il 23/09/2010 alle 23:23
Inviato da: redsdgl0
il 17/08/2008 alle 13:52
Inviato da: spirito_avventuroso
il 08/05/2008 alle 10:53
Inviato da: rox.rg
il 06/05/2008 alle 14:54
Inviato da: spirito_avventuroso
il 27/02/2008 alle 13:21