Creato da elliy.writer il 25/09/2008
INFINITE DIVERSITA' IN INFINITE COMBINAZIONI...

PER DIRLO CON UN FIORE

mughetti

 

Secondo il linguaggio dei fiori, il mughetto è simbolo della felicità ritrovata, della serenità dopo i travagli. Questo perché, secondo leggenda, il fiore sarebbe nato dal sangue di San Leonardo, ferito ma vittorioso contro il demonio. Regalo azzeccato per festeggiare guarigioni, riconciliazioni, nuovi incontri con vecchi amici, amori ritrovati.
 

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Piccole rose sgualcite

Post n°331 pubblicato il 26 Aprile 2011 da elliy.writer

Come alcuni amici già sanno bene (perchè atrocemente torturati sull'argomento), di recente mi è venuto fuori il pallino della fotografia e così... e così ho acquistato finalmente una reflex
e mi sto dedicando a esperimenti, per ora floreali!
(almeno tento di distrarmi dalle apocalittiche previsioni di questo strano periodo
e di tenere a bada l'ansia)
Ecco dunque una delle mie prime creaturine della nuova era, grazie alla quale, con la complicità del mio piccolo Edo (che alcuni spero ricorderanno per aver letto di lui in altre occasioni), potrebbe prendere il via un piccolo gioco...

rose sgualcite - elliy-foto

*

PICCOLE ROSE SGUALCITE
*

- Ci risiamo – sbuffò il piccolo Edo guardando di traverso sua madre che se ne stava incollata allo schermo del computer mormorando di tempi e diaframmi e focali e pixel, continuando a sfogliare in continuazione album virtuali di foto virtuali di fiori virtuali e... sospirando!
- Ma’, dov’è la mia colazione, il latte? E la cartella? E i calzini verdi? Ti avevo detto i calzini verdi, verdi, mamma! Perché mi hai tirato fuori quelli blu, non li voglio quelli blu!
La mamma neanche si voltò:
- Edo, aspetta, vieni, vieni a vedere – lo invitò entusiasta con un gesto della mano – guarda, guarda queste piccole rose, sembrano piccole rose sgualcite, delicatissime, guarda...
- Ciao, io vado! – urlò Edo sbattendo la porta e continuando a borbottare:
-  ... ci mancavano pure le roselline sgualcite, adesso. Da quando ha comprato la macchina fotografica nuova si è scimunita del tutto!

Quell’anno la primavera tardava ad arrivare e quel mattino Edo fece soltanto pochi passi sotto la solita pioggerellina di quello strano mese di aprile, quando all’improvviso...

 

***** 

 

Ecco, possiamo partire da qui per... per fare quello che ci pare!

Continuare il racconto iniziando con questo incipit, oppure stravolgere tutto inventando una nuova storia con nuovi personaggi o cambiare la storia mantenendo i personaggi...
insomma, libertà!

(anche di non scrivere, si capisce!)

Unico punto fermo è la fotografia e quindi il tema:

"Piccole rose sgualcite"


nessuna gara,  niente competizione
soltanto una gran voglia di leggerezza...

 
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Commenti al Post:
Lolablu7
Lolablu7 il 26/04/11 alle 23:36 via WEB
Bellissimo invito! A domani. Ciao, Grazia.
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/04/11 alle 20:20 via WEB
Felice che sia gradito!
(Rispondi)
socrate52
socrate52 il 27/04/11 alle 00:24 via WEB
ehmm ...come lo capisco il piccolo Edo! mi sembra di entire la piccola Santippe... ahahah! Ciao ellina :))
Complimenti per la foto ,ma non crederai di cavartela così vero? ...dunque vediamo che focale hai usato? E l'apertura? E come hai ottenuto l'effetto sfocato dietro? ( siamo curiosi ,noi socratici!)
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/04/11 alle 20:28 via WEB
Allora, ho controllato: F/8, 1/250, focale 32mm, ISO 200. Però c'è un particolare... ehm... l'ho scattata col pilota automatico! ahahah! Mi son fatta aiutare dalla rotellina, girata su "macro" :) Mal'effetto sfocato sono riuscita ad ottenerlo anche a mano, in altre foto, dopo svariati svariati svariati tentativi! Un bacio alla piccola Santippe :)
(Rispondi)
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 27/04/11 alle 10:07 via WEB
bello mi piace! anche la tua foto :)
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/04/11 alle 20:28 via WEB
Grazie, ciao!
(Rispondi)
mpt2003
mpt2003 il 27/04/11 alle 11:31 via WEB
che brava che sei!!!complimenti!......per la storia ehm ehm...ci debbo pensare:))
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/04/11 alle 20:30 via WEB
Grazie, c'è tanto da imparare, ma è una bella sfida! Per la storia, se arriverà saremo qui ad accoglierla con un sorriso :)
(Rispondi)
gimmi42
gimmi42 il 27/04/11 alle 12:48 via WEB
ciao Elliy..questo post e'troppo bello..
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/04/11 alle 20:31 via WEB
Gimmi caro, grazie. Ti sorrido, spero tu stia bene :)
(Rispondi)
belf9
belf9 il 27/04/11 alle 16:55 via WEB
Il contributo di Belf :-).
Mi sono immaginato Edo un poco più grande di come lo vedi tu :-).


….Quell’anno la primavera tardava ad arrivare e quel mattino Edo fece soltanto pochi passi sotto la solita pioggerellina di quello strano mese di aprile, quando all’improvviso si fermò a pensare.

“Poverina. Le è rimasta solo la macchina fotografica e io l'ho trattata pure male snobbando le sue piccole rose sgualcite”...
No, non poteva proprio mandar giù quello che si trascinava ormai da due giorni. Lei aveva dissimulato tutto. Con grande maestria aveva dipinto sul suo viso un sorriso e gli aveva fatto una carezza. Ma lui, che ormai era un ometto, aveva capito quanto doloroso e finto fosse quel sorriso. Lo aveva fatto per lui, fingendo che fosse tutto a posto e tutto procedeva come al solito. Ma non era così.

Si era messo a letto in silenzio e l'aveva sentita lavorare sul computer per tutta la notte, o almeno fino a quando il sonno non si era impadronito di lui. Si fa presto a dire che un computer non fa rumore. Edo, dal suo lettino, aveva ascoltato per tutto il tempo quel nervoso ticchettio dei tasti, come gelida pioggia che ti cade addosso. Il mouse, che in altre occasioni volava, ora procedeva a strappi, a fatica, con grandi esitazioni, e quando si muoveva era come se graffiasse il tappetino. Per lunghi momenti stava fermo, e quelli erano gli attimi più brutti, perchè il ragazzino sentiva tutta l'ansia e la tensione della mamma. Ogni tanto un sospiro. Sentiva tutta l'energia di quella giovane donna concentrata su un problema più grande di lei, che l'angosciava e si proiettava funesto anche sul suo domani. E questa era la domanda più ricorrente che il piccolo Edo si faceva: “Sarà così anche domani? Quanto durerà questo strazio?”.

Aveva fatto pochi passi e si era fermato a pensare, ma ora doveva fare qualcosa per sbloccare quella dannata situazione e vedere la sua mamma di nuovo sorridere.

Passo dopo passo era tornato a casa. Ora si trovava davanti alla porta, ma restò fermo ancora qualche momento prima di bussare. Doveva trovare le parole giuste.

Edo! Come mai sei tornato, non ti senti bene? No, mamma, mi sento bene, ma non riuscivo a sopportare che sei stata così male fino a stamattina. Oggi chiedo a Marianna di venire a studiare da me e le dico se poi si fa venire a prendere dal padre. Il padre è un grafico, ti spiegherà lui come lavorare con i layer di photoshop.......
(Rispondi)
 
roseilmare
roseilmare il 27/04/11 alle 18:39 via WEB
Bravo.
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/04/11 alle 20:40 via WEB
Belf, scusa... se potessi chiedere al papà di Marianna di passare un momento da qui... :))) prometto di non preparargli il caffé con le mie manine, prometto! (non lo consiglierei a nessuno...)
Edo qui è un po' più cresciutello del solito, è vero, ma per lui il tempo non esiste... è libero! Grazie Belf :)
p.s. - quel ticchettio come pioggia che ti cade addosso... bello!
(Rispondi)
belf9
belf9 il 27/04/11 alle 16:56 via WEB
Dimenticavo, la foto è molto bella ed hai saputo sfruttare con sapienza la profondità di campo :-)
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/04/11 alle 20:44 via WEB
Per ora in automatico Belf, ma sto studiando e facendo esperimenti!!!
(Rispondi)
sabinferraris
sabinferraris il 27/04/11 alle 16:57 via WEB
Ma solo a te poteva venire in mente di fare una foto anche (perchè chissà quante ne avrai fatte!) alle roselline sgualcite!
Carina la foto e le roselline sembrano pure sorridenti. (Si capisce che quanto a tecnica fotografica sto' a zero?)
Però che tipo 'sta mamma del piccolo Edo! Quasi quasi mi vien voglia di parteggiare per il figlioletto. Anzi, vado subito a scrivere il mio raccontino sgualcito.
Ah! Dimenticavo, complimenti per l'ottimo acquisto e congratulazioni per il suo bell'ultilizzo.
:-))
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/04/11 alle 20:46 via WEB
Eh, io dico che la mamma del piccolo Edo avrà le sue buone ragioni...
Le roselline sgualcite ringraziano per l'apprezzamento e, guarda, ti stanno sorridendo davvero :) Attendiamo dunque il tuo raccontino sgualcito! Ciao Sabin
p.s.- ne ho fatte parecchie, di foto!
(Rispondi)
Lolablu7
Lolablu7 il 27/04/11 alle 19:19 via WEB
Premetto che immagino il piccolo Edo un personaggio nato dalla tua fantasia. …mise il piede in una pozzanghera. “Mannaggia, piccolo roselline sgualcite; di prima mattina!” continuò a borbottare Edo “ deve essere impazzita! Ma quando mai!? E i miei calzini? Ecco, ne ho messo uno blu e uno verde;erano insieme, l’uno nell’altro e io che non me ne sono accorto in tempo! Ormai troppo tardi per cercarli uguali! E tutto perché? Per colpa di quelle roselline sgualcite che, poi, come fanno a sgualcirsi!? Mmah! La mamma !!” E così continuò a borbottare nel tirarsi più giù possibile i pantaloni, per via dei calzini, e con la prevedibile conseguenza di inzaccherarne gli orli nelle pozze di acqua piovana. “Mannaggia alle rose sgualcite!” Così, di pessimo umore, Edo varcò la soglia dell’aula, già pronto ad attaccare chiunque avesse osato parlare dell’orlo dei suoi pantaloni o dei suoi calzini verde-blu. Passarono gli anni. Edo divenne grande e la sua mamma se ne andò. La sera, ogni tanto, per stare ancora un po’ con lei, Edo sfogliava i libri che la mamma leggeva, quando, una sera, nel voltare pagina, una rosellina sgualcita gli sorrise. Aveva ragione lei! Esistevano le roselline sgualcite!
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/04/11 alle 20:55 via WEB
Sì, il piccolo Edo è nato qualche tempo fa, su questo blog. Dovrei proprio decidermi a riunire tutte le storie che lo riguardano, un giorno o l'altro! Carina l'immagine di Edo che si tira giù i pantaloni per nascondere i calzini spaiati :)) Un po' triste il finale... peccato che si debba "diventare grandi" per imparare ad apprezzare certe cose... Grazie, ciao!
(Rispondi)
roseilmare
roseilmare il 27/04/11 alle 20:41 via WEB
Elliy, non ho fantasia e quindi non mi viene da scrivere nulla. Però che bravi i tuoi amici! Incuriosita vengo a leggere come fanno continuare la storia. Ciao. Ros.
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/04/11 alle 20:57 via WEB
Ros, grazie per la tua lettura, per la tua attenzione! Non importa, se non viene da scrivere, pazienza! Quello che conta è far crearci qualche momento di serenità :) Ciao!
(Rispondi)
lorifu
lorifu il 27/04/11 alle 22:16 via WEB
Elly solletichi sempre la creatività che c'è in noi, però non è sempre possibile aggiungere tempo a quello già esiguo che è in nostro possesso. Questa volta penso di non riuscire ad assecondare quello che sarebbe un mio desiderio, forse, chissà. Voglio però dirti che come fotografa sei da 10 e lode! Ciao, a presto, loretta
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/04/11 alle 22:41 via WEB
La creatività ci chiede solo spazio e tempo per potersi esprimere... solo??? è proprio quel che ci manca, certe volte, hai ragione! E pazienza, facciamo quello che possiamo. Io, per ora, mi diverto anche a prendermi un po' in giro, per esempio... e il piccolo Edo è sempre pronto a darmi una mano, in questi casi... :)
Grazie Loretta, un abbraccio!
(Rispondi)
anga
anga il 27/04/11 alle 23:56 via WEB
Questo è quello che è uscito... baci baci :) Piccole rose sgualcite Eh sì, mi ci voleva proprio questa passeggiatina, dopo ore di immobilità forzata (si fa per celebrare - intendo la pasqua - ma alla fine sono solo abbondanti portate cariche di calorie). Mi ricordo qualche anno fa, con gli amici in mezzo alla campagna, al sole del mattino con le sdraio a leggere; la memoria si scioglie come un balsamo sui miei sensi e desidero la stessa cosa in questo momento, lo trasformo nella camminata stessa, ma sapendo che non potrò averlo mi aspetto qualche sorpresa. Ogni esausto centimetro del mio corpo rivendica una sorpresa per cambiare il colore di questa giornata precotta e indigesta. Nulla di meglio che la passeggiatina. Mi dirigo sicura verso la fuga del sentiero come una calamita in moto progressivo esponenziale, senza una meta oltre che quel piccolo profilo sfocato in fondo. Devo raggiungerlo per sapere cosa c'è dopo, scoprire altre prospettive; non so quanto ci vorrà e per ora la cosa non mi spaventa, anzi, quasi non la considero importante, tanto che sostengo un'andatura quasi da maratoneta. Mi guardo intorno per intrattenere lo sguardo affamato e catalogo nella boscaglia fitta infiniti toni che vanno dal verde acceso al bruno più cupo: già così è una festa per gli occhi. L'attesa per qualcosa di veramente straordinario, anche una piccola cosa, mi fa vibrare e tende i miei sensi come non mai. Il fruscìo appena dietro di me mi fa sobbalzare, mi giro di scatto e cerco con gli occhi: niente. Sarà stato un piccolo animale. Allora ne approfitto per guardare meglio quella sfumatura più chiara che avevo notato poco più avanti e che prima si era dissolta per quel rumore, la cerco, eccola: scanso le foglie e trovo la sorpresa della mia giornata. Sono delle piccole roselline stropicciate: sembrano appena abbozzate e maltrattate anzitempo dall'inevitabile sfiorire, hanno piccoli petali crespi in punta ma tesi verso l'interno a sostenere un pistillo discreto dai toni accesi del giallo e rosso rubino. È un ramo di boccioli piccoli (molti ancora chiusi) dalla peluria tenera e le foglie puntute di un verde carnoso, la fronda è lunga e arrotolata attorno a un tronco, alto a perdita d'occhio. Rimango ipnotizzata da quell'inesorabile arrampicata, affastellata alle altre piante e fitta di pallidi coriandoli rosa chiaro sgualciti e screziati appena da piccole venature. Per diversi minuti osservo ingorda ogni curva e l'incavo d'ogni singolo fiore alla portata del mio sguardo, cerco i percorsi dei rami più gloriosi, pionieri della salita, mi perdo. Poi mi risveglio e con la ferma intenzione di fissare quella meraviglia decido di prendere la macchinetta fotografica, ma mi accorgo che è tardi e mi guardo indietro: quanta strada ho fatto! Allora, senza pensare comincio a correre, potrei farcela, prima che cali il sole, chissà...
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 28/04/11 alle 22:37 via WEB
Sai che ho sentito il profumo del bosco? Bello perdersi in simili meraviglie ... grazie, ciao!
(Rispondi)
sabinferraris
sabinferraris il 28/04/11 alle 19:17 via WEB
E questo è il mio piccolo omaggio alle
***Piccole rose sgualcite***

Il calendario si ostinava a ribadire che Aprile non era ancora terminato. Lui, come sua natura, era impaziente; avrebbe voluto girarlo subito quel foglio o strappare tutti insieme quei foglietti che la mamma toglieva lentamente ad uno ad uno,ogni santa mattina sussurrando tra se e se “...e un altro giorno se n'è andato!”. Chissà dove li trovava ancora mamma quei calendari del secolo passato. E che sensazione di tristezza gli mettevano addosso quel gesto quotidiano e quella frase! Sua mamma pareva volesse trattenerli i giorni che passavano, lui invece li avrebbe bruciati in un attimo per fiondarsi dritto nel futuro.
Il piccolo Edo, come al solito, non resistette; girò la pagina del suo calendario: per lui e solo per lui era già Maggio, il mese delle rose, come gli suggerì quella foto di roselline sgualcite che apparì sul muro della sua stanzetta. “Roselline sgualcite... puah! -disse tra sé e sé – che sciocchezze inutili!”.
Lanciando ad alta voce un “Ciao!Io esco.”, rivolto alla mamma intenta a lustrare per l'ennesima volta l'argenteria in bella esposizione sul tavolo da pranzo della stanza buona, sbatté la porta di casa e, mani in tasca con atteggiamento da scugnizzo, si diresse non sapeva bene neanche dove, pensando già a Giugno, il sospirato mese delle vacanze.
Ma le roselline erano lì ad aspettarlo, in quel mercato floreale che come per caso lui attraversò nella sua lunga passeggiata senza meta. Erano lì, in un vaso posato per terra, al bordo di un bancone pieno di piante e fiori ben più appariscenti e variopinti che i visitatori si accalcavano a scegliere e comprare per riempire di profumi e colori primaverili le loro abitazioni.
Il piccolo Edo le notò subito, stupito dalla strana coincidenza della foto sul calendario; ma nessuno le degnava di uno sguardo quelle roselline sgualcite. Nessuno tranne lui e...un piccolo cane randagio che si fermò proprio lì davanti, si guardò circospetto intorno, annusò, alzò la zampetta per fare i suoi bisogni, e scappò via.
“Ehi, tu!” urlò di scatto il piccolo Edo verso il randagio in fuga e, afferrato come in un impeto il vaso di rose, prese a inseguirlo.
“Ehi, tu!” urlò il proprietario del banco di fiori che si era accorto con la coda dell'occhio del furtarello; ma poi, avendo clienti ben più importanti da servire, lasciò stare e proseguì nei suoi affari.
Il randagio correva e correva e il piccolo Edo col vaso in mano, correva dietro di lui. Fu una corsa e rincorsa che sembrò interminabile al piccolo Edo che alla fine, trafelato, si fermò ansimante in un campo antistante un boschetto. Il randagio era stato più veloce ed era sparito. Lui si sedette per terra, posò accanto a sé il vaso di rose e cercò di riprendere fiato. Non si accorse che in quel mentre le si era avvicinata una ragazzina che lo guardava con insistenza. Sollevò gli occhi e finalmente la vide.
“Cosa ci fai tu qui? Che vuoi?” le disse col suo solito garbo.
“Cosa ci fai tu, piuttosto, - rispose lei – io abito qui vicino.”
“Stavo inseguendo un cane che ha fatto il suo bisognino su questa bella pianta di rose, ma è stato più veloce e mi è sfuggito” disse,mentendo nell'usare quell'aggettivo in cui poco o niente credeva. E poi: “Mi chiamo Edo”.
“Guarda che coincidenza. – disse la ragazzina – Anche io stavo inseguendo un animale che mi è sfuggito. E' sparito in quel boschetto lì in fondo: un coniglio bianco. Io mi chiamo Alice.”
Proprio durante questa conversazione, una nuvoletta che passava in cielo quasi per caso su di loro,lasciò cadere la sua benefica pioggerellina innaffiando le loro testoline e le piccole rose che ripresero come per incanto ad aprirsi profumando l'aria tutto intorno.
“Che belle: sono meravigliose. Sono tue? Dove le hai prese? Le porti alla mamma?”
“Ahhh...” replicò il piccolo Edo “quante romanticherie! Non so che farmene; te le regalo, prendile pure. Io me ne vado. Si sta' pure mettendo a piovere qui... Ma guarda che razza di mese d'Aprile...”
“Grazie, grazie. Come sei gentile” disse lei.
Il piccolo Edo si allontanò scalciando e borbottando, come sempre. “ Che sciocchezze... Alice che sta inseguendo un coniglio bianco... Ma le sembro così scemo da credere alle favole? Ahhh...”
“Bianconiglio... Bianconiglio... aspettami... arrivo...” Solo mentre giungeva alle sue orecchie quella frase il piccolo Edo si rese conto di essersi perso e non riuscire a trovare la via di casa.
:))
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 28/04/11 alle 22:44 via WEB
... continuo...
“Bianconiglio... Bianconiglio... aspettami... arrivo...”
Solo mentre giungeva alle sue orecchie quella frase il piccolo Edo si rese conto di essersi perso e non riuscire a trovare la via di casa.
- Alice, Alice, aspetta! – strillò allora Edo, tornando vicino al vaso delle rose sgualcite.
- Che vuoi? - urlò lei di rimando.
- Non... non prendi il vaso con le roselline, qui?
La ragazzina si avvicinò piano piano e gli sussurrò: - Ti sei perso, eh? Non ritrovi la strada di casa, eh?
- E tu che ne sai? Ma che dici?
Lei sorrise:
- Ma poi, perché vuoi tornare a casa? Tanto tua madre ti dà sui nervi, no? Lei sospira e pensa ad altro, no?
- E tu che ne sai? – ripeté Edo.
Alice indicò i suoi calzini, stavolta ridendo di gusto:
- E’ facile, guarda: uno verde e uno blu!
Edo, contrariato, sbottò:
- Ecco, allora hai capito adesso? Ha sempre fiori per la testa e pensa ai giorni che passano e... sospira! Non mi scalda più il latte, non mi lava i denti prima di andare a letto...
- Magari non vuole allevare un cialtrone, incapace di cuocere un uovo o di cambiarsi le mutande da solo!
- Oh, stupide femmine – borbottò il piccolo Edo e tutto rosso in viso e si voltò di scatto per allontanarsi, ma... ma purtroppo aveva dimenticato il vaso con le piccole rose sgualcite, appoggiato lì a terra proprio dietro di lui, e nella foga vi inciampò maldestramente, cadendo nell’erba a faccia in giù.
Alice si avvicinò tendendogli la mano per aiutarlo a rialzarsi:
- Edo, il tempo passa veloce, anche quando non te ne accorgi, e in autunno le rose sfioriranno...
- Eh? cosa? ... – il ragazzino era di nuovo in piedi, ma ecco, mentre controllava che non ci fossero schizzi di fango o di sangue sui suoi calzoni, sentì di nuovo la voce di lei che si allontanava gridando:
- Bianconiglio... bianconiglio...
- Certo che pure questa è scimunita parecchio, però! – e si voltò verso il vaso di fiori, che...

(continua...?)

(Sabin, scusa... non ho resistitoooooo!)
(Rispondi)
 
 
sabinferraris
sabinferraris il 02/05/11 alle 22:27 via WEB
Il piccolo Edo ha aspettato parecchio che qualcuno continuasse la sua storia, e anche io,in verità. Ma visto che non è successo nulla, sarei tentato di fare un ping-pong tra me e te o... è meglio lasciarlo perdere questo discolaccio e cambiare post?
Comunque grazie per la tua bella continuazione. Ora scappo che ho da fare...
"Bianconiglio.... Bianconiglio!..."
:))
(Rispondi)
 
 
 
elliy.writer
elliy.writer il 02/05/11 alle 22:48 via WEB
Se ascolti bene lo senti sbraitare anche da lì, il piccolo Edo! E' furioso! E' rimasto piantato davanti a quel vaso che... Tutta colpa del bianconiglio, uff!
(Rispondi)
socrate52
socrate52 il 29/04/11 alle 13:11 via WEB
La mia non è esattamente una bella favola:
Amhed baciò Fatma ed uscì di casa , doveva andare a lavorare anche se era festa , da quando dei terroristi stavano attentando all'unità dello stato ,non esistevano più feste e turni di riposo e così lui ,maresciallo carrista prossimo alla pensione,era costretto ad uscire all'alba per entrare nella pancia del suo vecchio carroarmato , assieme ai suoi colleghi ed andare a difendere la partria ,secondo gli insegnamenti dell'unico leader che conoosceva, che rappresenatava lo stato, l'ordine, la pace sociale e ... lo stipendio ! Amhed portava con se una foto , una foto di rose sgualcite che aveva scaricato da internet, da un blog italiano ... ci "devo andare un giorno in Italia" ,stava pensando mentre attaccava la foto bene in vista e poi quelle rose gli ricordavano i fiori del vestito di sua moglie , l'ultimo vestito che le aveva regalato , "quei fiori saranno già appassiti , altro che sgualciti!" , si disse tra se e se "ma finchè non finisce questa maledetta storia , sarà difficile che possa regalargliene un altro"! Quella mattina anche il maggiore pilota Lo Piccolo si svegliò che era ancora buio , doveva partire per una missione in Libia ,ma prima si collegò in internet per salutare la sua Gina e sentire come aveva passato la notte. Gina era incinta di sette mesi e lui non vedeva l'ora di tornare da lei per esserle vicino ! "Oggi le voglio mandare una rosa" si disse e cliccò "rose" su Google ,subito dopo tra mille link fu incuriosito da "rose sgualcite di elliy writer" e così anche lui scaricò la foto per mandarla alla sua Gina e , già che c'era , ne stampò una copia da tenere in vista sul Tornado durante la missione!
" Carro 2237 pronto , avanziamo verso i terroristi ..", gracchiò la voce di Amehd alla radio ..
"alfabravouno pronto sulla pista uno , decolliamo..." gracchiò la voce del maggiore Lo Piccolo ...
Da li a poco due copie di rose sgualcite si sarebbero incontrate ... in questo stupido mondo dove protegger qualcuno vuol dire uccidere qualcun'altro!
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 29/04/11 alle 23:09 via WEB
Stasera ero nella mia auto bloccata in mezzo al traffico, ma dai finestrini aperti entrava un'aria dolce, tiepida e il cielo era striato di rosa verso l'orizzonte e un gruppo di ragazzi che usciva dal supermercato carico di buste piene di cose da mangiare ha attraversato la strada proprio davanti a me, ridendo e scherzando... ecco, una di quelle sere in cui ti viene voglia di essere altrove, uno di quei momenti in cui pensi che la vita potrebbe essere così lieve... Invece dalla radio sono arrivate le notizie dal mondo e così i tornado si sono alzati in volo sulla Libia e ci sono stati morti a Marrrakech e altri in Siria e intanto continua il farsesco tiraemolla politico di parole fasulle, ingannevoli, vuote... Possibile che l'umanità sia così stupida? E la guerra è proprio la nostra espressione più sciocca.
Mi ha commosso questo racconto...
(Rispondi)
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 29/04/11 alle 18:25 via WEB
Adoro le tue sfide a scrivere e mi mancavano, ma il mio lato romantico è decisamente atrofizzato e le rose sgualcite non riescono ad ispirarmi alcunchè...
Vero che mai dire mai, ma....grazie lo stesso dolce Elliy....;))))))
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 29/04/11 alle 23:12 via WEB
Beh, allora sei perfettamente in linea con il piccolo Edo! Lui detesta queste romanticherie da femminucce. E le roselline sgualcite poi... puah! Osa persino dare della scimunita alla sua mamma!!!
Grazie a te di essere qui Carpe, un abbraccio :))
(Rispondi)
malgradopoi.it
malgradopoi.it il 29/04/11 alle 20:34 via WEB
Auguri per la tua nuova reflex, ne vorrei anche io una. Poi, magari, mi dai delle dritte così risparmi i soldi del corso (che spilorcio!)
Il racconto? Ci provo.
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 29/04/11 alle 23:14 via WEB
Eh, ci ho pensato parecchio prima di decidermi! Va bene caro spilorcio, vedremo di organizzarci :)) Per il racconto: se tu ci provi, io attendo!
(Rispondi)
 
 
malgradopoi.it
malgradopoi.it il 29/04/11 alle 23:48 via WEB
Sì, ma senza fretta, dammi qualche giorno per trovare l'ispirazione. Segno "Piccole rose sguacite" su un post-it.
(Rispondi)
 
 
 
elliy.writer
elliy.writer il 29/04/11 alle 23:53 via WEB
Non abbiamo fretta. Però ora sono curiosa... chissà che profumo avranno le tue rose sgualcite :)
(Rispondi)
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 30/04/11 alle 08:17 via WEB
Quell’anno la primavera tardava ad arrivare e quel mattino Edo fece soltanto pochi passi sotto la solita pioggerellina di quello strano mese di aprile, quando all’improvviso... si rese conto di essere su internet, nel blog di Elliy. Praticamente nel NULLA, dove tutto è possibile, ma irreale.
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elliy.writer
elliy.writer il 01/05/11 alle 23:00 via WEB
- Cavoli! Davvero qui tutto è possibile? – chiese Edo al quadratino bianco che gli si era parato dinanzi.
- Certo, ma ti ho anche detto è comunque irreale – rispose l’altro.
- Ah... sì, sì ho capito – sorrise il ragazzino – conosco questa storia e pure il bianconiglio eccetera eccetera...
- Guarda che io non sono Alice! – sbuffò il quadratino bianco.
- Va beh, mi sono scocciato, se qui tutto è possibile, sai che ti dico? Basta roselline sgualcite e sospiri di mamma... uno – due – tre... e olé!
(Rispondi)
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 02/05/11 alle 21:23 via WEB
Ammazza che rosone mi hai sparato! Mi ha colpito in mezzo agli occhi, proprio qui, dove c'è il naso. Ma l'unico odore che sento è quello di fritto...
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elliy.writer
elliy.writer il 02/05/11 alle 21:33 via WEB
ahahahah! ma noooo, è una rosetta! ma come di fritto? la rosa si è rosolata in mezzo ai bit??
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PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 02/05/11 alle 21:58 via WEB
I miei occhi non hanno buchi come il naso. Se vuoi trasmettermi anche i profumi, ellina, dovrai usare il Sogno.
(Rispondi)
 
 
 
elliy.writer
elliy.writer il 02/05/11 alle 22:21 via WEB
Ah! In ritardo (sigh!) ma ho capito... l'odore di fritto viene dalla cucina!
Va bene, allora per la trasmissione del profumo della rosa... io farò la mia parte, ma tu dovrai fare la tua. Poi mi racconti se l'esperimento è riuscito?
(Rispondi)
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 30/04/11 alle 21:12 via WEB
Piccole rose sgualcite

- Signora - disse l’assistente sociale - Lei è l’unica parente rimasta a questa povera ragazza. La zia Olga rimase rigida e a braccia conserte guardandomi a labbra serrate mentre ci teneva in piedi sull’uscio senza invitarci ad entrare.
- Non credo che le darà problemi, ma per qualsiasi cosa mi chiami - continuò l’assistente sociale perplessa, in attesa di un gesto o di una parola. Poi la zia finalmente si mosse e in silenzio, prese la mia mano tra le sue dita fredde e dure.
Quando la porta di casa si chiuse dietro le mie spalle fù come fosse stato sbattuto fuori tutto ciò che c’era prima e, da un giorno all’altro, precipitai dal calore e dall’allegria della mia esistenza di benestante ragazza di città, amata e coccolata, dentro una vita austera ed essenziale, parente povera ed indesiderata, isolata in campagna.
Le mie giornate iniziarono a trascorrere monotone, tra precoci sveglie mattutine e pulizie di casa, tanto da far sembrare divertente l’accudimento di quelle quattro galline e delle due pecore che la zia allevava. Lei era di pochissime parole, mai irata e mai affettuosa. Le uniche volte che vidi i suoi occhi prendere vita fu mentre gettava furtiva, certa che io non mi accorgessi, uno sguardo amorevole verso lo spinoso roseto che cresceva selvatico vicino al pozzo.
Gioco forza diventai una solitaria che faceva lunghe passeggiate e passava intere giornate senza udire o pronunciare parola.
Mai seppi dei suoi rapporti con quello che era mio padre e suo fratello, mai riuscii a farle raccontare qualcosa di personale, mai tra noi ci fù una qualche complicità.
La noia era tale che, con la macchina fotografica che avevo ricevuto in dono per il mio ultimo compleanno festeggiato, iniziai a fotografare tutto quello che mi capitava a tiro e che, essenzialmente, erano argentee tele di ragno o pulviscolo che danzava sotto un raggio di sole penetrato tra le fessure delle persiane accostate.
Trascorsero così i successivi quattro anni della mia vita triste e vuota, poi lei morì.
Prima di andarmene verso un futuro incerto e, per molti versi, angoscioso, mi recai sulla sua tomba e vi adagiai un pegno della mia riconoscenza per il cibo ricevuto e il tetto che mi era stato offerto.
Un mazzetto di piccole rose sgualcite.
P.S.: Come vedi non resisto mai ai tuoi stimoli....Un bacio!;))))
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elliy.writer
elliy.writer il 01/05/11 alle 23:07 via WEB
Piccole rose sgualcite dedicate a un cuore che non ha saputo amare... Grazie Carpe, è un vero piacere la tua "non resistenza"! un abbraccio :)
(Rispondi)
graziamariag
graziamariag il 01/05/11 alle 00:13 via WEB
Nic!!! Sono felice di ritrovarti e leggerti, felice di aver ritrovato il desiderio di accendere il pc e cercarti, cercarvi.Un grosso abbraccio(anche se virtuale).A presto
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 01/05/11 alle 23:08 via WEB
Oohhhh! Che bellissima sorpresa! Bentornata, felice che tu abbia riacceso il pc! Abbraccio virtuale, ma... non irreale eh??? A presto!
(Rispondi)
Tesi89
Tesi89 il 01/05/11 alle 00:36 via WEB
Bello questo tema,mi voglio mettere al lavoro presto...Edo m'ispira sempre e le rose ,sgualcite o non,sono il mio fiore preferito!(Shhhhhh!!!...maggio, il mese delle rose, è il MIO mese: fra poco ci siamo...;-)))
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elliy.writer
elliy.writer il 01/05/11 alle 23:10 via WEB
Di nuovo il tuo compleanno? ma, ma... devo essermi distratta un bel po', è già trascorso un anno? azz... ora mi spiego tante cose, davanti allo specchio! ahahahah! Ok Tesina, Edo e le rose son qui che attendono :) baci!
(Rispondi)
springfreesia
springfreesia il 01/05/11 alle 10:29 via WEB
La foto è molto bella e le tue rose perfette, sgualcite ma piene di vita vissuta e perciò vera. Per il giochino letterario non ti prometto niente, sono in fase di trasloco e al di là delle fatiche fisiche c'è anche l' impegno mentale di "liquidare" un passato ( liquidare, che brutta parola ... forse meglio stemperare, riconvertire, che dici? ) che non è di facile collocazione. Un abbraccio affettuoso:-))
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elliy.writer
elliy.writer il 01/05/11 alle 23:14 via WEB
Liquidare... uhm... forse nel senso di renderlo liquido, chissà! e quindi capace sia di scivolare via che di infilarsi nelle fessure più profonde... beh, sempre insidioso e di difficile trattazione questo passato, ma tu sei in gamba e forte Lucia, parecchio! Il giochino qui, per ora non ha scadenza... si vedrà. Auguri per giorni radiosi :)
(Rispondi)
ilike06
ilike06 il 01/05/11 alle 23:55 via WEB
Un mazzo di rose sgualcite giaceva sul suo letto. Lo guardò con gli occhi ancora assonnati e il collo dolorante. Aveva passato la notte buttata sul divano: aveva pianto per ore e poi aveva ceduto al sonno per qualche ora. Guardando quel mazzo di rose si riacuì il dolore che l'aveva tenuta sveglia quasi tutta la notte e le lacrime tornarono ad affiorare. Si impose di trattenerle e massaggiandosi il collo si preparò un caffè. Andò in bagno, si guardò allo specchio: era bella e lui non la meritava. Lavandosi il viso scacciò via le ubbie della notte precedente e si impose di pensare al nuovo impegno che l'aspettava quella sera. Era questo il suo interesse primo: essere adorata dal pubblico. Era lei la "primadonna" e quella sera avrebbe debuttato un nuovo ruolo. Doveva essere un grande successo e non poteva permettere che quel mazzo di rose, ora sgualcite, compromettesse la sua lucidità e la sua performance. Doveva essere in piena forma. Si vestì di tutto punto e uscì diretta in un centro benessere a rilassare i suoi muscoli per prepararli alla grande performance di quella sera. Si fermò vicino ad un cassonetto e, prima di buttarvi il mazzo di rose sgualcite rilesse il biglietto che le accompagnava… “Sei sempre una diva, ma non ti amo più. Queste rose sono un augurio per la tua fulgida carriera. M.” Gettò entrambi nel cassonetto e proseguì a testa alta incontro alla sua nuova vita senza di lui.
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elliy.writer
elliy.writer il 02/05/11 alle 21:31 via WEB
Che bello: le piccole rose sgualcite sono riuscite nell'impresa! Finalmente un racconto di ilike! Ma che bel caratterino la tua fiera protagonista: una scrollatina di spalle, poi dritta al centro benessere e tutto il resto... nel cassonetto!
Grazie, io direi che l'esperimento si può ripetere, no? Baci!
(Rispondi)
 
 
ilike06
ilike06 il 02/05/11 alle 23:20 via WEB
beh, si, rileggendolo, mi rendo conto di aver dato alla protagonista un bel caratterino... però... però le rose sono rimaste sul suo letto tutta la notte e lei ci ha pianto su per ore.... ;-)
(Rispondi)
 
 
 
elliy.writer
elliy.writer il 02/05/11 alle 23:27 via WEB
Sì, ma preferisco la seconda parte, quando le lacrime finiscono e comincia la pronta riscossa! E via, a testa alta!
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geremia_di_Oz
geremia_di_Oz il 02/05/11 alle 12:38 via WEB
ti chiedo scusa...io lascio solo un piccolo saluto. E' sempre bello leggere qui! A presto ;)
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 02/05/11 alle 22:19 via WEB
Un piccolo saluto è un grande regalo, Geremia! Mica si chiede scusa per un così bel pensiero... ciao, un saluto a te!
(Rispondi)
messaggeria.normale
messaggeria.normale il 05/05/11 alle 05:19 via WEB
ci provo, senza troppa fede pero' ellina e solo perché le tue rose sgualcite sono bel-lis-si-me (madonna con le sillabe!)

Dentro, ho una folla di rose sgualcite.
Una folla segreta, come un giardino che nessuno sa.
Ogni tanto capita che qualche anima si affaccia e annusa.
“Infatti, un giardino di rose sgualcite, conferma”.
E se ne va.
O ci rimane.
Non si sa mai.
Dentro,
ho una folla sgualcita di rose segrete che nessuno sa.
Eppure qualcuno,
ogni tanto e perché si,
azzarda il sospetto.
Insospettirsi a volte è una allettante tentazione.
A volte è un irrefrenabile bisogno.
E a volte, come oggi, persino una fatalità.
Oggi un naso piuttosto sottile e sporgente è venuto ad annusare la mia follia di rose sgualcite.
Che imbarazzo!
Perché dovete sapere che il mio giardino, consapevole che io preferisco il profumo lilla della lavanda a quello leggermente signorile delle rose, mi fa sempre il favore di spargere una fragranza delicatamente viola.
Anche a rischio di diventar una ridondanza di sgualcita inadeguatezza, il mio giardino mi accontenta.
“Infatti, un giardino di rose sgualcite che odora di lavanda”,
disse il naso come chi dice “Piove ed io ti amo”.
E non se ne andò.
Anche se non si sa mai, non se ne andò.
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 05/05/11 alle 21:47 via WEB
E meno male che ci provi, Gabrielina... perchè ora qui è tutta una delicata fragranza di rose alla lavanda, bel-lis-si-ma :))) baci!
(Rispondi)
lupi2009
lupi2009 il 05/05/11 alle 12:10 via WEB
Quando all’improvviso la pioggerellina divenne un temporale di quelli che si rovesciano giù in estate, e corse via a trovare un rifugio. La casina era invitante, non era neppure una casa era una specie di grande chiosco in muratura, con grandi vetrate e pieno di fiori. Una serra. Pieno di fiori colorati e grandi foglie verdi. Silenzioso e vuoto di esseri umani sembrava accogliente come un rifugio costruito sui rami di una quercia, rassicurante come l’asilo in cui andava fino a qualche anno fa. Piano piano il broncio sucitato dalla mamma stava passando. Proprio non gli piaceva che non gli prestasse tutta la sua attenzione. Era la mamma o no ? Perbacco ! Ma quelle stesse roselline virtuali che lei stava guardando nel pc, erano decisamente più belle viste dal vero. Profumavano come l’acqua di colonia della nonna, non sembravano neppure tanto stropicciate e poi… poi …..parlavano !!!! Ce ne erano un gruppetto rosse come …una Ferrari.. che attiravano la sua attenzione con risatine timide. Una data nel cartellino sotto di loro 1985 “..noi siamo le prime rose regalate alla tua mamma”. Dietro di loro una dozzina di rose screziate, dal gambo lunghissimo, che facevano a gara per raccontare “ lei era a cena per festeggiare la sua laurea quando è arrivato il cameriere ed anziché il secondo ha portato noi , lei guardava noi , il cameriere e l’uomo che cenava con lei e non riusciva a capire se fosse un regalo del Ristorante o dell’amico..che risate!” In un vaso di cristallo dal collo lungo e stretto come un cigno, una rosa meravigliosa sorrideva con un velo di tristezza “..io ho conosciuto tuo nonno sai , mi ha chiesto lei di fargli compagnia in quel viaggio lì..” intanto le tre foglie di quel lungo ramo sfioravano i petali di altre sorelle allegre e colorate “ noi siamo venute ad accoglierti quando sei nato tu.." eppoi tante altre che ridevano allegre o riflettevano pensierose. Il piccolo Edo rimase così…. frastornato e divertito, un po’ cresciuto e un po’ più piccolo. Meraviglioso con quella rosellina tra le mani da portare alla mamma.
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elliy.writer
elliy.writer il 05/05/11 alle 21:51 via WEB
Oh-oh! Ecco che abbiamo scoperto il lato più tenero e romantico del piccolo Edo... Grazie Lupi, un abbraccio :)
ps - deliziose quelle rose rosse... come una Ferrari!
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malgradopoi.it
malgradopoi.it il 05/05/11 alle 12:52 via WEB
Sono una persona pessima, non ho ancora scritto nulla per "piccole rose sgualcite". Ho i miei tempi.. che stridono con quelli dell'universo. Ma scriverò, scriverò..
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elliy.writer
elliy.writer il 05/05/11 alle 21:55 via WEB
Uh! Sapessi quanto stridono i miei, guarda a che ora riesco sempre a collegarmi! Ma senti, splendida persona scintillante, sono sicura che avrai mille impegni variamente assortiti e quindi... stai pur tranquillo. Anche se io continuerò ad aspettare, ovvio :)
(Rispondi)
Tesi89
Tesi89 il 08/05/11 alle 12:31 via WEB
Eccomi qua.Ci provo,anche se l'umore non è dei migliori...mi spiace Ellina ,ma il raccontino non è dei più allegri...:)Un bacio! PICCOLE ROSE SGUALCITE - La donna scese dal treno con un sospiro di sollievo: il viaggio era stato abbastanza breve, nemmeno due ore, ma la stanchezza accumulata durante la giornata cominciava a farsi sentire. A passo svelto si avviò verso la fermata dell'autobus, in mano aveva un bouquet di piccole roselline rosse, il gambo avvolto nella carta argentata. Sorrideva, mentre aspettava alla fermata, ripercorrendo con il pensiero quelle ore appena trascorse che ancora le illuminavano gli occhi e le alleggerivano il cuore: lui riusciva sempre a farla sentire speciale, ogni volta era una sorpresa e nello stesso tempo una conferma.Con lui si sentiva la più bella del mondo, l'unica, anche se sapeva bene che non era vero. Il treno non era ancora partito che già aveva iniziato a sentire la sua mancanza, ma in fondo, si diceva, era quasi meglio così...metà del piacere di stare insieme derivava proprio dalla rarità dei loro incontri, dalla brevità di quei momenti vissuti pienamente in cui niente andava sprecato.E dalla voglia di programmare la volta successiva. Salì sull'autobus che ancora sorrideva, e continuava a sorridere quando arrivò davanti al portone di casa, infilò la chiave nella serratura ed entrò nell'atrio. Sorrideva ancora, stordita appena dal profumo lieve delle roselline e dalla pienezza dei recenti ricordi, mentre entrava in casa e accendeva la luce: il led della segretria telefonica lampeggiava, allegro...o almeno così le sembrò. Posò i fiori sul tavolo d'ingresso e andò in cerca di un vaso adatto a loro, prima che si sciupassero: i messaggi avrebbero aspettato ancora un po', pensò accarezzando con cura le roselline odorose.Aveva quasi paura solo a pensarlo, tanto era enorme per lei quella parola, ma incredibilmente si sentiva felice... grazie a lui,felice... si ripetè assaporando a fior di labbra quella felicità inaspettata e perciò così preziosa. Fu solo quando uscì dalla doccia avvolta nell'accappatoio bianco, rinfrancata dal getto bollente della doccia, che rivolse di nuovo lo sguardo alla segreteria telefonica lampeggiante; si sedette comoda in poltrona, schiacciò il tasto e si dispose ad ascoltare. La voce di lui all'improvviso risuonò nella stanza, stranamente impersonale e astratta. "Hai dimenticato il cellulare spento." Il tono era seccato, velato di fastidio...meccanicamente lei controllò il telefonino: era vero, aveva dimenticato di riaccenderlo al momento della partenza...sempre stordita, sorrise di sè, ma debolmente ora... "Non ho voluto dirtelo prima per non rovinarti il viaggio di ritorno, ma questa era l'ultima volta che ci vedevamo. Ho deciso che è meglio così, la nostra non è mai stata nemmeno una vera storia...Mi dispiace, ma devi fartene una ragione. Ciao." Il segnale acustico di fine messaggio fece ripiombare la stanza nel silenzio assoluto. Un silenzio assurdo e insopportabile, dopo le risate, le parole, i sussurri. Un silenzio definitivo...quasi stupita, lei pensò che in vita sua non avrebbe mai più potuto sentire niente, tanto questo silenzio era assordante, sovraccarico di parole e parole inespresse. Era successo ancora una volta, ancora una volta qualcuno aveva deciso per lei, e ancora una volta lei glielo aveva permesso: appena tre ore prima erano insieme, ora restava solo un cumulo enorme di bugie, nient'altro. Rimase a lungo immobile, stordita e senza forze, poi si lasciò scivolare dalla poltrona, vinta. E mentre il tremito trattenuto dentro di lei si scioglieva lentamente nel pianto liberatorio lo sguardo annebbiato le cadde su quella macchia confusa di rosso sul tavolo dell'ingresso: strano, i petali ora sembravano quasi accartocciati, come ripiegati in se stessi sotto il peso di un improvviso colpo di vento... un bouquet di piccole, profumate roselline sgualcite...
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elliy.writer
elliy.writer il 09/05/11 alle 16:59 via WEB
Non è allegra questa storia, ma neanche troppo triste e offre interessanti spunti di riflessione. Ad esempio: una parte di felicità c'è stata, le rose sono sbocciate e profumavano da stordire. Poi sono avvizzite rapidamente, è vero, ma almeno hanno avuto il loro momento di splendore! Poi basta... basta buttare i fiori marciti nel bidone della spazzatura e procedere a testa alta, come nel racconto di ilike, hai letto quassù? Grazie Tesi, baci!
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ilike06
ilike06 il 09/05/11 alle 22:29 via WEB
in effetti stavo per far notare che c'è un denominatore comune nel mio racconto e in quello di tesi... e il tuo suggerimento lo mette in evidenza. io credo che sia abbastanza ovvio ricollegare delle rose sgualcite ad un amore finito :))
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elliy.writer
elliy.writer il 09/05/11 alle 23:21 via WEB
Il collegamento è forse naturale proprio perchè le rose vengono universalmente considerate come simbolo dell'amore, in particolare quelle rosse. Ma le rose possono essere sgualcite anche per altri motivi, oltre che per la mancanza d'amore... magari sono soltanto un po' tristi perchè... oppure si sentono un po' indebolite perchè... e se si fossero rattrappite alla vista della macchina fotografica??? gasp!
:)
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ilike06
ilike06 il 10/05/11 alle 20:01 via WEB
ovviamente hai ragione :) ma ad una inesperta come me, il primo collegamento balzato in mente è stato quello banale con l'amore finito ;-)
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Tesi89
Tesi89 il 08/05/11 alle 12:35 via WEB
Al solito..gli a capo sono tutti saltati!Pazienza..:)Ciao
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socrate52
socrate52 il 11/05/11 alle 00:03 via WEB
oggi ho trovato delle rose sgualcite come le tue ..non avevo l'attrezzo dietro ,ma domani non mi scapperanno....ahahah! Ciao ellina :))
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elliy.writer
elliy.writer il 11/05/11 alle 20:44 via WEB
Le hai trovate anche tu?? allora vai e colpisci... le voglio vedere!!!
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sillylamb
sillylamb il 11/05/11 alle 15:38 via WEB
... Quell’anno la primavera tardava ad arrivare e quel mattino Edo fece soltanto pochi passi sotto la solita pioggerellina di quello strano mese di aprile, quando all’improvviso sentì il suo stomaco brontolare e un tuono gli fece eco in lontananza. "Ecco - mugugnò Edo - niente colazione e niente merenda oggi. E piove e nn ho nemmeno il mio ombrello preferito con le paperelle. La mamma dovrebbe ricordarsele certe cose. Invece perde tempo dietro alle roselline sgualcite. Quella siepe c'è da sempre dietro al nostro giardino, chissà com'è che se ne è accorta solo in questi giorni e continua a fotografarle. E poi... sgualcite! Come fanno le rose ad essere sgualcite!" Camminando e prendendo a calci una lattina vota si era proprio avvicinato a quel cespuglio di rose. Gli parve di udire un lamento. Si fermò e tese le orecchie. NN era il rumoroso ronzare degli insetti, era proprio un lamento. Si avvicinò al cespuglio e scrutò tra le foglie imperlate di pioggia e i piccoli petali rosa. Sembravano davvero sgualcite, spiegazzate. Lì, seduta tra gli stimmi, c'era una figura minuscola. Un cappello a punta, un abito verde e rosa che si camuffava con i fiori, 2 gocce di pioggia come orecchini. Teneva in mano un ago fatto con una spina e si succhiava un dito. Sentendosi osservata, la fatina si voltò e si trovò a fissare gli occhi grandi ed esterefatti del bambino. Fece un piccolo balzo: le regole del suo mondo le impedivano di farsi vedere dagli umani. Era però anche vero che le avevano dato un compito ingrato: rammendare tutte quelle piccole rose sgualcite dalla pioggia incessante! Si era dimentcata che alle prime luci dell'alba doveva tornare invisibile, nascondersi tra le foglie. Guardò Edo e le parve che il bambino nn fosse nuovo al mondo della magia. Forse come tutti i bambini ne aveva conosciuto alcune regioni grazie alla sua fantasia. Perciò si fece coraggio e gli disse: "Cos'hai da restare lì impalato? NN hai mai visto una fata delle Rose? E nn vedi come sono tutte rovinate? Vieni qui e dammi una mano se nn vuoi che ti tramuti in un afide!" Edo era rimasto con la bocca aperta: ci sarebbero potute volar dentro le mosche. Perciò nn fu abbastanza rapido da trovare una risposta, anche perchè la minaccia della fatina l'aveva un po' intimorito. La fata ne approfittò per lanciargli un altra minuscola spina. "Devi fare così" gli spiegò, lisciando tra le mani un petalo e dando piccolissimi punti lungo il bordo. Edo come ipnotizzato si sedette sotto al cespuglio e iniziò a ripetere i gesti. I petali erano morbidi, come velluto. Gli ricordavano la pelle della mamma quando si chinava a baciarlo prima di spegnere la luce alla sera. E il verde delle foglie gli ricordava i suoi occhi. "Quando torno a casa dovrò chiederle scusa" pensò il bambino, continuando a rammendare le piccole rose sgualcite. Nel frattempo aveva smesso di piovere e un arcobaleno si tendeva sopra ai tetti della città.
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elliy.writer
elliy.writer il 11/05/11 alle 20:51 via WEB
E' una favola bellissima Silly! Anche io sono rimasta con la bocca aperta... grazie :)
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Erasmo69
Erasmo69 il 07/06/11 alle 21:32 via WEB
PICCOLE ROSE SGUALCITE
- Ci risiamo – sbuffò il piccolo Edo guardando di traverso sua madre che se ne stava incollata allo schermo del computer mormorando di tempi e diaframmi e focali e pixel, continuando a sfogliare in continuazione album virtuali di foto virtuali di fiori virtuali e... sospirando!
- Ma', dov'è la mia colazione, il latte? E la cartella? E i calzini verdi? Ti avevo detto i calzini verdi, verdi, mamma! Perché mi hai tirato fuori quelli blu, non li voglio quelli blu!
La mamma neanche si voltò:
- Edo, aspetta, vieni, vieni a vedere – lo invitò entusiasta con un gesto della mano – guarda, guarda queste piccole rose, sembrano piccole rose sgualcite, delicatissime, guarda...
- Ciao, io vado! – urlò Edo sbattendo la porta e continuando a borbottare:
- ... ci mancavano pure le roselline sgualcite, adesso. Da quando ha comprato la macchina fotografica nuova si è scimunita del tutto!
Quell'anno la primavera tardava ad arrivare e quel mattino Edo fece soltanto pochi passi sotto la solita pioggerellina di quello strano mese di aprile, quando all’improvviso...
Edo vide suo padre nel giardino, seduto a terra, sull'erba.
"Papà ma cosa stai facendo seduto li? Tu dovresti essere in vacanza a Parigi, con Raffaella".
Edo aveva diciassette anni, suo padre Mario e sua madre Adele si erano separati quando lui ne aveva dieci. Il suo papà veniva in quella casa raramente solo per vederlo. I rapporti con sua madre con gli anni erano diventati buoni, ora erano quasi in sintonia, forse per la routine forse perché ormai ognuno di loro aveva scelto la propria strada, i propri hobby... la propria vita.
La mamma si era innamorata del personal computer, della sua macchinetta fotografica e usciva solo per andare al cinema, nei musei o a qualche visita guidata. Coi vecchi amici fidati e con Anna, la sua amica del cuore. Aveva avuto una storia con un uomo molto più grande di lei ma poi basta.
Il papà si comportava come un ventenne: frequenti uscite mondane, partita settimanale di calcetto, ballo della salsa, oppure in giro con la moto, uscite fuori porta e quant'altro. Sempre alla ricerca di un qualcosa... qualcosa di nuovo, ma cosa?
Quante persone aveva conosciuto Mario in quei sette anni e, soprattutto, quante donne!
Ne aveva cambiate di compagne quel dongiovanni del suo papà ma in ognuna riusciva, pian piano, col tempo, a trovare dei difetti che lo facevano allontanare e lo portavano alla rottura del rapporto.
Alcune volte le lasciava lui, altre volte si comportava in modo tale da portare loro a lasciarlo.
"Papà ma cosa è successo perché stai piangendo?"
Era strano per Edo vedere il padre così assorto, raccolto nei suoi pensieri, triste e timoroso.
"Stavo andando a Parigi, in macchina, con Raffaella" iniziò Mario "Ma, ad un certo punto, mentre guidavo, mi sono girato alla mia destra e vedere al mio fianco lei e non Adele mi ha dato fastidio" continuò "Però in quel momento ho capito che cosa volevo, ho capito che io non amo Raffaella, come non ho amato Luisa, Valentina, né Ann"” si fermò, fece un respiro profondo, e riprese "La stanza del mio cuore che avevo arredato per Adele, tua madre, è sempre rimasta vuota, lei è l’unica donna che io posso amare, da oggi per il resto dei miei giorni" riprese a piangere, con un voce triste ma consapevole "Lei mi ha lasciato libero, mi ha lasciato vivere la mia vita, mi ha alleggerito la responsabilità di essere genitore, ha sopportato il mio desiderio verso le novità: nessuna altra donna al mondo me lo permetterebbe".
Edo non sapeva cosa rispondere, alla nuova scoperta, anzi riscoperta, del padre, seppe solo dire:
"Alcuni rapporti soffrono la crisi del settimo anno, tu, invece, dopo sette anni hai scoperto cosa cercavi forsennatamente, ma ce l’hai a portata di mano, vai dalla mamma e parlale, no?"
Mario era frenato, da un istinto infame, aveva come paura di stoppare un sogno.
"Mio caro Edo, tu mi inviti a fare la cosa più semplice e, credo, la più giusta, lo farò" e sospirò ancora "ma il mio timore è di avere sciupato tutto, parafrasando la mia paura... posso dirti che temo di aver avuto la possibilità di avere delle splendide rose da raccoglie ma di averle lasciate sciupare col tempo, di averle fatte sgualcire, trascurandole".
Mario si girò e rimase a guardare alla sua sinistra, Edo prese sotto braccio il padre guardò nella stessa direzione: per un attimo vide la stessa immagine che la mamma aveva fotografato e postato sul suo blog!
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elliy.writer
elliy.writer il 07/06/11 alle 22:57 via WEB
Edo è cresciuto ed è diventato un grande saggio :) Grazie Eras per questo racconto! Baci :)
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Non affidarti alla mia immaginazione
non ti fidare, io non ti conservo,
non ti metto da parte per l'inverno,
io ti apro e ti mangio in un boccone.

Patrizia Cavalli

 

Credo che sia stato il sorriso
Fu il sorriso che aprì la porta
Era un sorriso molto luminoso
invitava ad entrarci, a togliersi i vestiti
infilarsi dentro quel sorriso.
...
E. de Andrade

 

Con un fiore - Con una lettera
Con un agile amore -
Se fisso il Chiodo più saldo -
Definitivamente saldo - lassù -

Non importa la mia Incudine ansimante!
Non importa il Riposo!
Non importano i volti fuligginosi
Che si sbracciano alla Fucina!

L'acqua, è insegnata dalla sete.
La terra - dagli oceani traversati.
Il trasporto - dallo spasimo -
La pace - dai suoi racconti di battaglie -
L'amore, dalla memoria di un ritratto -
Gli uccelli, dalla neve.

(E. Dickinson)

 

Non respingere i sogni perché sono sogni.
Tutti i sogni possono
essere realtà, se il sogno non finisce.
La realtà è un sogno. Se sogniamo
che la pietra è pietra, questo è la pietra.
Ciò che scorre nei fiumi non è acqua,
è un sognare, l'acqua, cristallina.
La realtà traveste
il sogno, e dice:
"Io sono il sole, i cieli, l'amore".
Ma mai si dilegua, mai passa,
se fingiamo di credere che è più che un sogno.
E viviamo sognandola. Sognare
è il mezzo che l'anima ha
perché non le fugga mai
ciò che fuggirebbe se smettessimo
di sognare che è realtà ciò che non esiste.
Muore solo
un amore che ha smesso di essere sognato
fatto materia e che si cerca sulla terra.

Pedro Salinas

 

Un regalo di Dimanto... per Nonno Sabin!

 
 

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