AVVISO URGENTE
A TUTTI I PARTECIPANTI
AL GIOCO LETTERARIO
SCRIVOLANDO - "SOTTO MENTITE SPOGLIE"
***
Alcuni degli scritti pervenuti superano il limite massimo di battute consentito dal gioco: 3.500 - spazi inclusi.
Invitiamo - TUTTI I PARTECIPANTI - a ricontrollare il proprio racconto, eventualmente tagliando e limando ove necessario, in modo da rientrare nel suddetto limite, e ad inviarlo di nuovo
ENTRO IL 31 OTTOBRE p.v.,
inserendolo nel post dedicato, cioè:
QUI (clicca)
Avvertiamo che i racconti che non risponderanno ai requisiti richiesti verranno considerati FUORI GARA e rimessi comunque in gioco nella successiva competizione riservata alla categoria, per aggiudicarsi la famosa (o famigerata?)
torta
appositamente cucinata da Elliy, con l'indispensabile aiuto di Bob (che si è formalmente impegnato a reperire alcuni degli ingredienti).
Nell'attesa... porta altra legna, Booobb!
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SONICOLDBOY il 31/10/09 alle 17:36 via WEB
RACCONTO DI SONICOLDBOY
Lo aveva letto chiaramente su quel messaggio, arrivato dopo 3 giorni di pensieri colati come
gocce inquietanti di vernice sul muro.
Quel messaggio arrivato in maniera così fulminante sul suo tavolo, in barba a tutto lo
scibile tecnologico fatto di e-mail e sms, attraverso una parabola tesa e inattesa fiondata
attraverso la finestra aperta.
Con un pezzo di carta avvolto in un sasso, come chi senza troppe ciarle si pone
autorevolmente al centro dell'attenzione. "Ti aspetto qui" e un pennarello rosso
cerchiava
un incrocio preciso sulla fotocopia della mappa. Sì lo aveva letto chiaramente sul messaggio,
lo aveva captato nelle sue intenzioni e infatti, contrariamente a quanto si potesse immaginare,
il suo
viso non mostrava nè sorpresa nè smarrimento ma un accresciuta consapevolezza che qualcosa si
doveva compiere. E il momento di muoversi era proprio ora.
Prese la giacca e mise in tasca il foglio. L'ora dell'incontro era vicina.
Anche se c'era l'autobus decise di fare il tragitto a piedi. Camminare era come una preparazione
un dare la carica alle sue intenzioni, uno scuotersi dal torpore per essere al meglio di sè.
Ad ogni angolo di strada che girava sentiva uno schiaffo di determinazione che annullava le
titubanze di cui era spesso preda, quelle a cui aveva sempre cercato l'antidoto.
Quando arrivò all'ultima svolta prima di vedere l'incrocio designato, rallentò
l'andatura, come chi deve calcolare bene i passi per fare il grande salto. Un fiotto d'aria
e decisione soffiò fuori dalle sue labbra e in quel momento svoltò l'angolo di netto. Lui
era lì. Ricurvo sulla sua fisarmonica, col sorriso di chi si è abituato alla sofferenza come
stato naturale del vivere. Il vecchio Riky, l'uomo che aveva trovato casa in quella panchina
perchè non ne aveva altre. Ma Paolo questa volta aveva raccolto tutta la sua volontà per offrirgliene una.
"Ciao Riky" "Uè testa tonda, vuoi sentire il mio valzer per i colombi, vuoi sentirlo eh?"
"Sì voglio sentirlo ma questa volta lo suoni al caldo...vuoi venire a casa mia a riscaldarti
un pò?" "Magari testa tonda...mi offri un caffè?" "Sì e anche un letto se vuoi". Riky inclinò
di scatto il mento a sinistra:"Che dici testa tonda!?" "Vieni che ti offro il caffè, poi ne parliamo"
Paolo mise la mano in tasca: la mappa non c'era più. Quel messaggio
non aveva mai avuto un mittente reale.
Era la sua voglia di umanità che, sotto mentite spoglie, si era scagliata da quella finestra,
risvegliando la sua naturale inclinazione alla pietà, al bene, alla condivisione.
E d'ora in avanti non l'avrebbe fatta più assopire.
(Rispondi)
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Inviato da: emilytorn82
il 23/12/2016 alle 13:01
Inviato da: emilytorn82
il 23/12/2016 alle 13:00
Inviato da: diletta.castelli
il 23/10/2016 alle 16:28
Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 26/08/2016 alle 11:41
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il 29/12/2015 alle 17:37