Creato da elliy.writer il 25/09/2008
INFINITE DIVERSITA' IN INFINITE COMBINAZIONI...

PER DIRLO CON UN FIORE

mughetti

 

Secondo il linguaggio dei fiori, il mughetto è simbolo della felicità ritrovata, della serenità dopo i travagli. Questo perché, secondo leggenda, il fiore sarebbe nato dal sangue di San Leonardo, ferito ma vittorioso contro il demonio. Regalo azzeccato per festeggiare guarigioni, riconciliazioni, nuovi incontri con vecchi amici, amori ritrovati.
 

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Poesia

.

Cadde tanto in basso
nella mia considerazione
che lo udii battere in terra
e andare in pezzi sulle pietre
in fondo alla mia mente.

Ma rimproverai la sorte che lo 
abbatté
meno di quanto denunciai me stessa,
per aver tenuto oggetti placcati
sulla mensola degli argenti.

(Emily Dickinson)

 

Amore e guerra

 

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« La signora di quarant'anniParentesi e poesia »

MURI - un racconto di Elliy Writer

Post n°263 pubblicato il 22 Agosto 2010 da elliy.writer
 

Muri

Spense la tv e rimase solo.
Il silenzio invase la stanza, insieme al buio.
Aspettò che il chiarore dei lampioni e l’abitudine lo aiutassero a disegnare i contorni del mobile basso, del tavolo, della libreria. Le sue cose. Quasi sue.
Abbandonato sul divano, restò in ascolto, ma ebbe in risposta soltanto il ronzio del frigorifero  e il guaito lontano di un cane. E quel dolore, quel malessere indefinito, in un punto che non avrebbe saputo dire.
Buttò da un lato il telecomando, scolò la birra ormai tiepida e col cellulare infilato sotto l’elastico delle mutande uscì sulla terrazza.
Era una notte d’agosto, una di quelle notti feroci, col cielo pesante di nuvole basse, senza vento, senza stelle, senza sonno.
Fece qualche passo verso la balaustra, si appoggiò per guardare intorno e poi giù. La strada era deserta, perfino i gatti randagi erano spariti. Tutte le finestre erano chiuse.
L’aria, immobile, si attaccava alle pelle. Il respiro alla gola.
Si sporse di più, come faceva da bambino e la mamma gli urlava “smettila, attento, vai a finire di sotto, stupido!” e ancora un po’e ancora un po', fino all’estremo, fino a sollevare i piedi nudi, prima uno, poi l’altro, e a dondolare sulle braccia, avanti e indietro, avanti e indietro... poteva valere la pena spingersi del tutto in avanti; bastava poco.
- Serata di merda, eh Rino?
Si bloccò, mise giù i piedi di scatto e si girò di lato, verso la voce:
- E tu che vuoi, chi sei? E il muro?  – il muro divisorio, quel muro costruito con tenacia, un mattone sull’altro, un giorno dopo l’altro, impastando calce viva e sangue, per separare, proteggere, nascondere.
- Il muro? E’ caduta una stella, Rino, e ho espresso un desiderio.
- Non ci sono stelle stanotte, solo nuvole.
L’altro non disse nulla, si limitò a tirare ancora due boccate di fumo prima di spegnere la cicca.
- Hai una sigaretta? – gli chiese, indugiando con lo sguardo su quei capelli radi, sulla pelle morbida del viso e sulle rughe profonde che lo segnavano, incapaci di mentire.
- Tu non fumi più.  – fece l’altro di rimando.
Rino rimase in silenzio qualche secondo prima di mormorare:
- E allora?
- E allora, vuoi ricominciare stasera?
- E perché no? E’ una serata di merda, lo hai detto anche tu. Serata perfetta.
- Perfetta per cosa?
- Per l’ultimo desiderio, quello del condannato.
Ancora una volta l’altro non replicò. Tossì e rimase a osservare intorno. Poi, fissandolo dritto negli occhi:
- Allora buttati, subito.
- Sta’ zitto, che ne sai tu.
- So che basta poco, una piccola spinta e sei giù. Fine.
- Smettila.
- Buttati, adesso! Cos’è, hai paura? Sempre paura, Rino, sempre questa fottuta paura. Sei tu che sei di merda, qui, non la serata, sei un vigliacco, un fantoccio, senza volontà, senza palle. Buttati e falla finita!
- Zitto, zitto! – urlò Rino, staccandosi dalla balaustra e voltando le spalle al vuoto.
- Bene – disse l’altro – forse stavolta hai voltato le spalle al momento giusto. Ora guarda con attenzione.
- Guardare cosa?
- Quello che hai.
Rino sfiorò con lo sguardo il perimetro della terrazza, il dondolo, la play station rotta abbandonata in un angolo, la griglia del barbecue ancora da risistemare, gli infissi da riverniciare, la finestra della camera da letto spenta. Tutte le sue cose. Quasi sue.
- Ma che devo guardare? Quando saranno pagate tutte le rate del mutuo e dei mobili e dei debiti... avrò forse la tua età.
- Cosa c’è che non va, nella mia età? – provocò  l’altro , accarezzandosi la pancia rotonda e accendendo un’altra sigaretta.
 - C’è che ormai hai chiuso, alla tua età. Niente sogni, fine delle possibilità, attento a bere e a mangiare, niente fumo e non puoi più nemmeno scopare! E se ci arrivi dopo una vita di questa merda...
L’altro sorrise:
- Solo merda e nuvole, eh, Rino?
Poi aggiunse, ammiccando verso la play station, lì, ai piedi del dondolo:
– Rob ormai è cresciuto, no?
- Rino fece di sì con la testa.
- E sua madre ha altro a cui pensare, giusto?
Rino assentì ancora una volta, mentre quello continuava a insistere:
- A lei hai pensato? – gli chiese, indicandogli il cellulare ancora infilato nelle mutande.
Rino nicchiò:
- Lei chi?
- Marisa, no? cioè no, forse Angela.... Marianna?  Non ricordo tutti i nomi, li confondo ormai.
- Serena – rispose Rino – ma Serena è soltanto una parentesi.
- Una delle parentesi, vorrai dire. Una delle parentesi possibili.
- Non è vita reale, serve solo per...
L’altro lo interruppe:
- Possono salvarti la vita, le parentesi, Rino.
- Ma tu che vuoi da me stanotte? Abbatti muri, vomiti certezze pensando di avere tutte le risposte… Vattene.
Quello aspirò un’ampia boccata di fumo che poi soffiò via piano piano,  di nuovo senza replicare. Continuava a fumare, e basta.
Rino tornò a voltarsi verso la balaustra, a sporgersi. Lontano, ancora quel guaire solitario.
Improvviso, un soffio di vento bucò le nubi  per regalare allo sguardo un pezzo di cielo stellato.
Rino sospirò, prese il cellulare e compose il numero, ma proprio mentre di là una voce assonnata rispondeva “tesoro”, di qua una luce  si accendeva nella stanza alle sue spalle e una figura in pigiama, coi capelli arruffati, ferma dietro di lui, con voce altrettanto assonnata, lo interrogava:
- Rino, ancora non vieni a letto? Ma sei al telefono? A quest’ora? Con chi parli?
Lui si girò di scatto, nascondendo il cellulare dietro la schiena:
- Giova’ non rompere, non ho sonno e non sono al telefono. Sto qui a parlare con lui! – e con gesto brusco glielo indicò.
Fu così che andò a sbattere le nocche contro il muro. E ricominciò a sanguinare.

 

 
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Commenti al Post:
socrate52
socrate52 il 22/08/10 alle 15:34 via WEB
Voi femminucce avete la menopausa ...mo anche il climaterio ... te lo raccomando!
Però è vero che quando si smette di sognare si è già morti ...aspetta che mi affaccio al balcone ...
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 23/08/10 alle 14:57 via WEB
e l'età è questione relativa ...
(Rispondi)
socrate52
socrate52 il 22/08/10 alle 15:35 via WEB
...tranquilla .. il mio balcone è basso ..ahahah! Ciao ellina :))
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 23/08/10 alle 14:57 via WEB
Fiuuu... meno male, allora sto tranquilla :))) Ciao Socrate!
(Rispondi)
belf9
belf9 il 22/08/10 alle 23:05 via WEB
Un racconto che ti cattura dopo le prime righe e si fa seguire fino alla fine. Anche i muri parlano. Incredibile! :-))))))
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 23/08/10 alle 14:59 via WEB
Parlano, sì, soprattutto quelli che ci costruiamo da soli, delle autentiche fortificazioni, a volte necessarie, altre meno... grazie Belf, ciao!
(Rispondi)
ilike06
ilike06 il 23/08/10 alle 08:54 via WEB
torno appena possibile a leggere. ora devo correre :) ciaooo
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 23/08/10 alle 14:59 via WEB
Ciao cara, nessuna fretta! a presto :)
(Rispondi)
faropoeta1970
faropoeta1970 il 23/08/10 alle 09:06 via WEB
Mi sa che oltre a parlare, i muri ascoltano... :) bel racconto, un bello scambio di battute...utilizzabile... :)elliy è tornata dal torbido caldo estivo più fresca che maiiiii!!!! :)
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 23/08/10 alle 15:03 via WEB
Ascoltano, assorbono e poi... restituiscono al mittente, con un'eco micidiale talvolta. Grazie Faruccio... facciamo un corto?
p.s. - fresca??? sto sudandoooo :)
(Rispondi)
sabinferraris
sabinferraris il 23/08/10 alle 14:11 via WEB
A volte è incredibile quanto sia difficile parlare con se stessi. Bisogna appunto abbattere dei muri immaginari ben più solidi di quelli reali.
Mi piace questo simbolo che hai usato per scrivere su un argomento che tocca tanti o forse tutti noi; ma non solo gli uomini... dico bene?
Ora mi aspetto che qualche maschietto raccolga la sfida e descriva un'analoga situazione ma vista al femminile.
Intanto... complimenti ed un abbraccio.
:))
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 23/08/10 alle 15:09 via WEB
No, il discorso riguarda soltanto gli uomini, poichè le donne non hanno problemi di sorta con nessuno, tantomeno con se stesse...

ahahahah! ci hai creduto? scherzetto!!!
In realtà non esiste distinzione di sesso quando si parla di questi argomenti, secondo me. Siamo tutti delle piccole creature accomunate dalla ricerca di una "salvezza", di qualcosa (un credo, un sogno, una parentesi...) che riesca ad attenuare quel dolore indefinibile.
Ciao, grazie!

(Rispondi)
semplicementeilnulla
semplicementeilnulla il 23/08/10 alle 15:29 via WEB
.."possono salvarti la vita le parentesi"...
( bello)
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 23/08/10 alle 20:49 via WEB
E' una possibilità, una delle possibilità.
:)
(Rispondi)
messaggeria.normale
messaggeria.normale il 23/08/10 alle 16:05 via WEB
non diro' dei muri che parlano ne' dei muri che ascoltano ne' di come questi muri li facciamo noi... non diro' che mi sono riconosciuta in tante briciole...e senza dubbio non diro' quanto sei brava :), non diro' nulla, ma mi masticherò per tutta la giornata questo "Possono salvarti la vita, le parentesi"...
dico sì un bacio, ma lo dico solo perche' questo è un mondo fatto di parole e se non lo dico chissà se ti arriva...
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 23/08/10 alle 20:59 via WEB
Anche io sto continuando a "masticare" quelle parentesi. Perchè se è vero che possono salvare, è anche vero che nel finale c'è sangue, Rino riprende a sanguinare, il suo dolore non è stato sconfitto. E allora, forse dipende da quello che mettiamo nelle parentesi? Da come decidiamo di gestirle? Da come ci muoviamo al loro interno? Domande e domande...
Cara Gabry, in questo nostro mondo fatto di tante parole, io credo che il bacio sarebbe arrivato lo stesso, ma a volte è bello anche dirli, i baci, e leggerli :)
Vediamo se arriva questo abbraccio...
(Rispondi)
 
 
messaggeria.normale
messaggeria.normale il 24/08/10 alle 00:27 via WEB
arrivato eccome! :)
(Rispondi)
 
 
 
elliy.writer
elliy.writer il 24/08/10 alle 15:17 via WEB
funziona! :))
(Rispondi)
santodopo
santodopo il 23/08/10 alle 17:13 via WEB
Anche nel mio mondo , fatto di punteggiature sparse e talvolta inattese , le parentesi sono indispensabili. Bel racconto. Un saluto.
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 23/08/10 alle 21:02 via WEB
A volte sono indispensabili, sì, ma come per ogni cosa credo ci sia un prezzo da pagare, in qualche modo. Grazie, un saluto a te!
(Rispondi)
pietro.pandino
pietro.pandino il 23/08/10 alle 23:54 via WEB
ogni cosa ci può fare compagnia, anche la solitudine, serve a ritrovare la vera anima di noi stessi. infondo abbiamo una grande necessità di dialogare con noi stessi.
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 24/08/10 alle 15:20 via WEB
Ciao Pietro! Dialogare con noi stessi, affrontare e risolvere i combattimenti interni (senza uscirne troppo pesti, possibilmente) è una necessità primaria e un grande impegno, che ci può tenere occupati per tutta la vita credo...
(Rispondi)
lauro_58
lauro_58 il 24/08/10 alle 00:03 via WEB
Ciao Elliy, certo che queste notti d'agosto sono proprio strane! Il respiro che ti si attacca alla gola, muri che parlano proprio quando tirando le somme, provi a mettere un punto. Poi capita di vedere una stella cadente, qualcuno esprime un desiderio e tutto cambia. Per quanto non si sa, ma cambia ... Ciao Lauro
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 24/08/10 alle 15:33 via WEB
Se siamo capaci di trasformare i detriti di una cometa in scintillanti custodi cui affidare la realizzazione dei nostri desideri, possiamo anche credere che un cambiamento, quando si verifica, è per sempre. Nulla e nessuno rimane uguale a se stesso (tranne taluni casi patologici - sigh!), l'universo è in costante movimento, siamo tutti in continua trasformazione, ma niente può tornare ad essere come prima, prima del cambiamento. Nel bene e nel male naturalmente. (perchè adesso mi viene da pensare alle rughe? va beh, sorvoliamo).
Ehi Lauro, ma... ho letto bene??? anche qui hai messo un PUNTO???
Ciaooo :)))
(Rispondi)
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 24/08/10 alle 11:33 via WEB
Ripasso che ora sono di preparazione pranzo :)
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 24/08/10 alle 15:34 via WEB
oggi non è pasta, vero? no no, quella solo nel fine settimana, meno male :)))
(Rispondi)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 25/08/10 alle 09:01 via WEB
Purtroppo fin quando non comincia la scuola, tocca fare pasta ai mostri anche nei giorni feriali :)))
(Rispondi)
sottoilsette
sottoilsette il 24/08/10 alle 13:24 via WEB
Interessante che il desiderio l'abbia espresso "l'altro"... è vero, possono salvarti la vita, o almeno modificarla, le parentesi. Splendida battuta. Avrei voluto scriverla io ;-))))
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 24/08/10 alle 15:37 via WEB
E' che talvolta siamo così bravi a erigere fortificazioni che dimentichiamo anche come si fa a esprimere un desiderio, non alziamo più nemmeno gli occhi per cercare le stelle. Ci limitiamo a guarare giù.
Grazie, sei molto gentile, ciao :)))
(Rispondi)
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 24/08/10 alle 14:08 via WEB
Le parentesi e i punti esclamativi ti permettono di sognare e gioire. Quelli interrogativi di crescere. Il punto e virgola è il sentiero verso il punto finale. Dopo il quale, chi lo sa, magari troveremo tanti puntini di sospensione e resteremo in attesa di un altro sentiero da ricominciare a percorrere. Ma mai interromperlo. Brava Ellina, bellissimo racconto, si legge d'un fiato :)
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 24/08/10 alle 15:40 via WEB
Sto sorridendo all'idea di quei puntini di sospensione che potrebbero traghettarci verso un altro sentiero, è delicata e molto consolatoria :) Grazie Carla, un abbraccio!
(Rispondi)
sabinferraris
sabinferraris il 25/08/10 alle 20:47 via WEB
Provo a spezzare una lancia contro il "muro". E' una citazione trovata proprio oggi per caso sul retro della copertina di un libro di Jean-Louis Fournier, il cui titolo è già tutto un programma:"Il mio ultimo capello nero".
"Un tempo ero impaziente di crescere. Quando avevo ancora la vita davanti a me, volevo tutto e subito. Ora ho molta meno fretta, come se potessi aspettare. In passato svuotavo il bicchiere molto velocemente, volevo finirlo subito, credevo che mi serbasse una sorpresa in fondo. Non ci ho trovato nulla. Prima, bruciavo la vita, a fuoco vivace. Adesso la lascio stufare, a fuoco lento. Ci si impiega di più, ma viene meglio"
:))
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 25/08/10 alle 22:46 via WEB
E' interessante questa riflessione, anzi questo invito alla calma (oh! quanto ne ha bisogno la sottoscritta!!!), ad assaporare la vita senza ingurgitarla, a vivere slow. Avremmo anche meno problemi con i nostri muri, dici? ci sto pensando su...
(Rispondi)
 
 
socrate52
socrate52 il 25/08/10 alle 23:37 via WEB
Credo di aver capito cosa vuol dire Sabin. Guarda , però , che non è una virtù che possiamo scegliere e non è neanche frutto della "saggezza acquisita" ...è solo la conseguenza di stati d'animo e deficienze fisiche , che porta i più fortunati a ..."riconvertirsi" e gli altri alla depressione ahaahah! Ciao a tutta la compagnia :))
(Rispondi)
 
 
 
elliy.writer
elliy.writer il 26/08/10 alle 16:07 via WEB
Oh Socrate! Ma sei ... spietato! Vuoi stracciar così la consolante veste della saggezza???
:)
(Rispondi)
fashioniste
fashioniste il 26/08/10 alle 18:50 via WEB
racconti che assorbono e muri invisibili che ostacolano come fossero catene.
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/08/10 alle 00:16 via WEB
Sono terribili quei muri che non si vedono, ma ci negano la libertà. Come catene, già. Ciao, grazie :)
(Rispondi)
fulov
fulov il 27/08/10 alle 11:21 via WEB
'Sti muri, "costruiti con tenacia, un mattone sell'altro, un giorno dopo l'altro, con calce e sangue, per separare, proteggre..." Siamo bravi a costruirci i muri, un po' tutti, ma che sollievo quando questi muri cadono, si sgretolano, crollano... e come ci sentiamo stupidi, dopo. Bel racconto, Elliy, complimenti. Evviva le parentesi:) !!!
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/08/10 alle 15:22 via WEB
Quando cadono... già, quando cadono possiamo sentirci leggeri leggeri oppure... oppure spaventarci e ricominciare subito la costruzione.
Ciao, grazie! Un saluto a te :)
(Rispondi)
socionica
socionica il 27/08/10 alle 12:08 via WEB
Buongiorno Elliy...bellissimo questo racconto.... ah questi muri tirati su a nascondere le nostre paure..il nostro desiderio di andare via...e invece vigliaccamente si preferisce andare a sbatterci contro facendosi male, piuttosto che volarne oltre... <br< le vacanze mi hanno fatto predre un sacco di post...rimedierò
Sereno w.e....un abbraccio*****
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 27/08/10 alle 15:23 via WEB
Più che alla vigliaccheria io penso al tormento interiore. E' dalle laceranti battaglie contro noi stessi che riportiamo le ferite più dolorose...
Bentornata dalle vacanze, ciao Chiara :)
(Rispondi)
ilike06
ilike06 il 01/09/10 alle 19:17 via WEB
è proprio il caso di dire che, a volte, si sbatte contro i muri.... ma anche questo può essere occasione di autoanalisi e risoluzione di alcuni problemi. complimenti per il racconto :)
(Rispondi)
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Non affidarti alla mia immaginazione
non ti fidare, io non ti conservo,
non ti metto da parte per l'inverno,
io ti apro e ti mangio in un boccone.

Patrizia Cavalli

 

Credo che sia stato il sorriso
Fu il sorriso che aprì la porta
Era un sorriso molto luminoso
invitava ad entrarci, a togliersi i vestiti
infilarsi dentro quel sorriso.
...
E. de Andrade

 

Con un fiore - Con una lettera
Con un agile amore -
Se fisso il Chiodo più saldo -
Definitivamente saldo - lassù -

Non importa la mia Incudine ansimante!
Non importa il Riposo!
Non importano i volti fuligginosi
Che si sbracciano alla Fucina!

L'acqua, è insegnata dalla sete.
La terra - dagli oceani traversati.
Il trasporto - dallo spasimo -
La pace - dai suoi racconti di battaglie -
L'amore, dalla memoria di un ritratto -
Gli uccelli, dalla neve.

(E. Dickinson)

 

Non respingere i sogni perché sono sogni.
Tutti i sogni possono
essere realtà, se il sogno non finisce.
La realtà è un sogno. Se sogniamo
che la pietra è pietra, questo è la pietra.
Ciò che scorre nei fiumi non è acqua,
è un sognare, l'acqua, cristallina.
La realtà traveste
il sogno, e dice:
"Io sono il sole, i cieli, l'amore".
Ma mai si dilegua, mai passa,
se fingiamo di credere che è più che un sogno.
E viviamo sognandola. Sognare
è il mezzo che l'anima ha
perché non le fugga mai
ciò che fuggirebbe se smettessimo
di sognare che è realtà ciò che non esiste.
Muore solo
un amore che ha smesso di essere sognato
fatto materia e che si cerca sulla terra.

Pedro Salinas

 

Un regalo di Dimanto... per Nonno Sabin!

 
 

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