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Perché non ho un dottore per amico?
Un amico dottore al quale non spillare pareri medici o prestazioni gratuite, ma al quale (poveretto!) porre alcuni quesiti, tipo:
Perché non riesco a interloquire con i dottori?
Come si fa dire delle cose a un dottore senza che questi si mostri risentito, a spiegargli: a, b, c e poi a chiedergli f? g? h?
Perché per quanto io tenti di modulare la voce in modo da eliminare eventuali tracce di acidità, di tenere a freno la lingua, di essere deliziosamente apparentemente calma e persino di sorridere, sempre si percepisce tensione nell’aria e la loro reazione è spesso algida, se non stizzita?
Eppure evito ormai di esprimere opinioni personali troppo decise, di mostrare cognizione di causa nel merito e – soprattutto – evito accuratamente di insinuare l’idea che possa aver letto qualcosa su internet!!! In cosa sbaglio dunque?
Perché quel loro sussiego, quel parlare dall’alto in basso, quel trattarti da merda deficiente?
Perché quando passa ‘o professore non si può disturbare finchè è in visita e subito dopo Egli scompare e devi rincorrerlo lungo i corridoi e poi aspettare che finisca di scherzare coi colleghi oppure di parlare al cellulare oppure, oppure, oppure... ?
E perché quando fai una domanda precisa si mostrano seccati, salvo poi chiedere, a cosa fatta: ma non vi avevano spiegato?
Ma sto generalizzando e non è giusto, me ne rendo conto...
Lo so, abbiamo in Italia, in particolare a Roma, come ho scoperto di recente, un inverosimile numero di Ospedali ufficialmente riconosciuti come CENTRI DI ECCELLENZA, ai quali devono per forza corrispondere altrettanti luminari, alcuni dei quali magari avranno pure sembianze umane... peccato che di questa specie non ricordi di averne mai incontrati.
Come argomento di inizio anno non è il massimo, lo so, ma purtroppo è quello che la vita offre in questo momento.
Perché non ho un dottore per amico?
... perchè sono una rompiscatole, vero?
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elliy.writer il 07/01/11 alle 21:48 via WEB
Mi dispiace Loretta che l'argomento sia doloroso anche per te. Io sono stremata in questi giorni, forse anche perchè ho un carattere ansioso, d'accordo, ma ecco un esempio, fresco fresco.
Passa il medico A e dice: c'è un piccola complicazione X, occorrono 72 ore di osservazione.
Passa il medico B e dice: si tratta di una piccola Xy, ma dovrebbe rientrare...
Passa il medico C, il mattino successivo, e dice: per me sta bene così, non c'è niente.
Chiedo al medico D, che dice: non sapevo di questa cosa, ma se fosse una X non sarebbe preoccupante, se fosse Xy magari lo sarebbe un po' di più, ma in entrambi i casi non sarebbe potuta rientrare. Se ci fosse stata, dovrebbe ancora esserci.
...
E poi due medici, davanti al paziente appena operato (con esito incerto), ovviamente spaventato e confuso, si mettono a discutere: io non avrei operato, o almeno avrei fatto cosà. No, bisognava fare così. No, perchè doveva essere fatto colì.
E il medico cui chiedo: ma scusi, se uno dice una cosa e un altro ne dice una diversa, secondo lei il paziente come deve sentirsi? cosa deve pensare?... Beh, quel medico risponde: C'è da dire una cosa, c'è medico e medico.
Cavoli, come diceva Fulov qualche commento più su: c'è 'u medico e 'u medico, come c'è 'u miracolo e 'u miracolo, quello di Troisi e Lello Arena!
E' vero che la medicina non è una scienza esatta, ma insomma...
L'unica conclusione cui mi pare di poter giungere è una sola: che il Signore ci assista.
Ps - Iellina nooooo :)
(Rispondi)
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il 23/12/2016 alle 13:01
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