« Messaggio #11Messaggio #14 »

A VITA NORMALE NON SI ARRIVA A NULLA

Post n°12 pubblicato il 09 Giugno 2006 da elpube77

Non molto tempo fa ero in un bar della mia zona a passare la serata con uno dei peggiori pazzi alcolizzati della medesima. Bobby.
Ci vorrebbe un libro intero per descrivere le travagliate avventure di Bobby.
Lui da ragazzino prendeva gli uccellini e gli strizzava la testa con le pinze. Il crac della testa abbinato al rumore delle ali che sbattono lo facevano stare bene, ma per poco, infatti si stufava presto e correva in giardino, prendeva i coniglietti di sua madre e li infilava in un secchio pieno d’acqua. Godeva nel veder salire le bollicine, un po’ come me quando sono steso nella vasca e scoreggio. Tante ciliegine piene d’aria risalgono verso la superficie facendomi felice e solleticando la mia pancia, anche se, giunte in superficie non mi piacciono più. In culo alla Jacuzzi. Ma questo è un altro discorso.
Quando Bobby è cresciuto ha scoperto che aveva un sacco di soldi da spendere e poi ha scoperto quella cosa morbida, calda, a volte profumata, quella cosa che fa andare avanti il mondo, nel bene e nel male. La figa.
Dai sedici ai quaranta anni ha vissuto in un mondo platinato fatto di soldi, figa, macchine e gioco d’azzardo, un mondo dove l’eccesso era prassi e il lavoro merda. Dopo tutto questo si era ritrovato senza una lira. Si era rombato tutto.
“Sai Frenky?” disse Bobby dopo l’ennesimo sorso di birra.
“A vita normale non si arriva a nulla.”
Annui con la testa scolando la mia birra. Ne ordinai altre due.
La gente lo prende sempre per il culo per quella frase che un po’ il suo motto, ma la gente è fatta così, non capisce la profonda verità di quelle parole. In tanti sognano una vita piena di soldi figa e di non fare un cazzo ma quando uno ci passa diventa un casino ricominciare da capo e privarsi di soldi, figa e di non fare un cazzo. Cioè, nel senso, diventa dura se uno deve alzarsi, andare a lavorare, tornare, parlare con la moglie, rombare il sabato ed in altre date preordinate dopo che un o ha passato venticinque anni vivendo sopra le righe. A vita normale non si arriva a nulla è proprio una frase vera, sincera e reale mi viene da dire a me. Alla gente viene da prenderlo per il culo, ma la gente è fatta così.
“Merda Bobby! Guarda che corpo ha quella ragazza!” dissi io.
“Carina” disse lui.
“Carina?” esclamai “Dai Bobby quella donna ha un gran fisico. Devi ammetterlo. Di tanto in tanto la natura o dio o qualcosa del genere si decide di mettere insieme un fisico così!”.
“Solo ogni tanto” sottolineò lui.
“Guardati intorno” continuai “Guarda tutti questi corpi con un po’ di attenzione. Scoprirai che le gambe sono troppo corte o troppo lunghe, uguale le braccia, oppure il collo, troppo sottile o troppo tozzo!”.
Il mio tono di voce saliva e Bobby sorrideva consapevole del mio livello alcolico.
“I fianchi troppo alti o troppo bassi e quello che conta di più, il culo, è quasi sempre fuori servizio, una delusione, troppo grosso, troppo piatto, troppo rotondo, per niente rotondo o penzolante come una parte separata, una roba appiccicata lì quando era ormai troppo tardi!”. Detti un sorso alla mia birra.
“Il culo è la faccia dell’anima del sesso” sentenziò Bobby.
Con questa sua frase capii la sottile differenza tra follia e genialità. Lui era semplicemente un folle.
Ordinammo altre due birre e rimanemmo in silenzio qualche minuto sorseggiando dai nostri bicchieri e fumando sigarette.
Bobby ordinò delle patate, ne mangiò alcune e disse “Sai che mangiamo un sacco di robaccia?”.
“Si lo so” risposi io.
“E sai da cosa lo ho capito?”
“No, non lo so”.
“E vuoi che te lo racconti?”.
“E come no? Lo sai che con me puoi parlare, io sono più matto di te, lo sai questo vero?”. Ridemmo insieme, poi Bobby mollò una scoreggia e iniziò a parlare.
“Io mi ricordo quando ero giovane, andavo al cesso, cagavo, mi alzavo e pisciavo sulla striscia marrone che rimane sempre sul fondo della tazza. Andava via! Si staccava con facilità! Capisci?”
Non capivo ma finsi di farlo. “Cazzo è proprio vero! Volava via in un lampo!”.
Il suo volto si coprì di tristezza mentre bisbigliava con un filo di voce “Prova a farlo adesso. Quella fottutissima striscia di merda rimane lì attaccata come un francobollo su una cartolina. Ci puoi pisciare per dieci minuti ma lei resterà lì imperterrita guardandoti con occhio fiero”.
Mi fermai alcuni secondi a fissarlo stupefatto.
“Ecco da cosa lo ho capito” concluse Bobby.
Con questa sua frase capii di nuovo la sottile differenza tra follia e genialità. Lui era semplicemente un genio.
Scolò la birra e riprese “le cose che ci mangiamo non sanno più di niente. Il mondo non sa più di niente. La vita non so più di niente. Non credi sia così?” mi domandò lui.
“Poi da quando hanno inventato il bidet anche la figa non sa più di niente!” risposi io.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

I miei link preferiti

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

max_718machilosa_72amartinixgennaroesposito77Vinidrakamilka_OKkami.no.kazezuppetta1979elpaterLagunablu6dgl0chattanooga73go.lisaGIN1989simonalemmetti
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963