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IL LADRO DI RICORDI

Post n°13 pubblicato il 15 Gennaio 2007 da emanuele6791
 

 “La scala dei giganti, piccoli passi dopo una lunga giornata lavorativa, ancora pochi minuti e potrò essere a casa. Una doccia calda per lavarmi. Chiudere gli occhi e con il sapone magico laverò via oltre che le impurità della pelle anche i pensieri della giornata.

Le mie lunghe gambe vanno avanti in modo spontaneo, ho impostato direzione casa, e il pilota automatico si occupa di portarmi. Sono anni che faccio questa strada, anni che vivo da sola nel mio accogliente appartamento, è stata la mia piccola conquista di grandezza.”

 Ero completamente ignara del fatto, che da lì a pochi minuti qualcosa sarebbe cambiato, che sarei ritornata a dormire nel mio letto d’adolescente.

 L’alba è ancora lontana eppure sono già sveglia. Sono nel letto di camera mia, eppure non è più mio. C’è tanto silenzio attorno a me, me ne accorgo quando viene interrotto dal rumore del frigorifero. Guardo il soffitto che fa da schermo alla proiezione delle immagini della mia memoria. E’ come vedere il trailer di un film “La mia vita, anni 26, un giorno da dimenticare!”.

 “Arrivata davanti a casa mia ci sono persone che gridano, la situazione è caotica, io vedo quel ladro del quale non avrebbe avuto senso fare poi un identikit, che rubava tutti i miei averi, che divorava tutti i miei ricordi. Io sono lì immobile che non riesco a muovermi, con lo stomaco che mi si riduce ad una noce. Avrei voluto fare qualcosa ma non ci riuscivo.”

 Ecco che il silenzio è nuovamente interrotto, sono i passi di mia madre li riconosco, cerca sempre di camminare a qualche centimetro da terra per non disturbare, apre la porta “Sei ancora sveglia”, “Sì non riesco a dormire”, mi si avvicina “Sempre il solito sogno?”, “Sì, il solito!”

 Il sogno: “Cammino, sto ritornando a casa, sono nervosa, vorrei fumare una sigaretta ma non trovo l’accendino, poi incontro sempre nello stesso punto una persona, ha un cappuccio che gli copre il volto, gli chiedo se ha d’accendere. Lui non mi risponde, alza il braccio e dalla manica compare un accendino trasparente. Avvicino l’estremità di tabacco a quella piccola fiamma, inspiro e la sigaretta inizia ad ardere, la cenere cade immediatamente a terra come un tizzone sul vestito dell’uomo senza volto che prende fuoco, la terra sotto di noi inizia a bruciare, i palazzi, tutto va a fuoco. Tutto si sgretola, le fiamme mi raggiungono ma non sono calde, i vestiti che indosso velocemente svaniscono. Rimango completamente nuda e tutto attorno a me un buio che fa eco ai miei pensieri”.

 Mia madre mi sorride e mi dice: “Cerca di essere Fenice”, qualche settimana fa, la prima volta che me lo disse, avevo capito “Cerca di essere felice”, e abbiamo riso così tanto da svegliare mio padre.

 “Mentre assistevo al furto mi vennero in mente le cose più disparate. Quelle domande che ci si fa da adolescenti, “Se dovessi partire per un’isola deserta, che libro porteresti con te?”. Ho pensato che quello fosse il giorno giusto per smettere di fumare. Guardavo le fiamme che maestose danzavano fuori dalle mie finestre, vedevo chiaramente l’armadio vicino al letto che bruciava.

La mia vita stava letteralmente andando in fumo.

Tutte le cose che possedevo stavano perdendo i loro colori e si stavano trasformando in bianco e nero. Tutto stava diventando cenere. Il maglione viola che avevo preso l’altro giorno, la mia collezione di scarpe comprese quello splendido paio di Jimmy Choo che avevo ordinato direttamente dagli stati uniti tramite ebay, le foto delle mie vacanze, la scatola con le lettere dei miei ex, il computer portatile, la biancheria da femme fatale, e inoltre c’era una cosa che avrei voluto salvare con tutta me stessa.

 Settimana dopo settimana il brutto sogno scomparve. Gli operai finirono i lavori, fortunatamente la casa era assicurata.

 Mi piace intingere il pennello nella pittura. Mi piace l’idea di ridipingere le pareti di casa, mettere un nuovo colore.

“Ed eccola che canta nel suo nido mentre riversa secchi di vernice nella sua casa”

“La sua vita stava tornando a colori”

“Come la Fenice risorge dalle sue ceneri più luminosa che mai”

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Commenti al Post:
PelucheMaudit
PelucheMaudit il 16/01/07 alle 19:00 via WEB
Sempre affascinato dai tuoi scritti... ...fin dai tempi del "BIC-di-GO" ; ) Un Bacio Sporco
 
emanuele6791
emanuele6791 il 16/01/07 alle 19:56 via WEB
...Grazie Peluche... Anche se non mi è ancora chiaro il concetto di bacio sporco :) Ps: Fico: BIC-di-GO
 
 
PelucheMaudit
PelucheMaudit il 16/01/07 alle 20:31 via WEB
Il concetto non è chiaro neanche a me... Ma tu fai il vago... fingi di aver colto... ammicca con fare complice... fischietta un motivetto inventato sul momento... Ps: in effetti, mentre scrivevo BIC-di-GO pensavo "questa è proprio di-un-certo-LIVELO, Ema l'apprezzerà" ; )
 
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