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FUORI IL PETROLIO DALL'ABRUZZO

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INCENERITORI

Inceneritori:La legge di Lavoisier applicata ai rifiuti: La legge di Lavoisier (o di costanza delle masse nelle reazioni chimiche) ci dice che “la quantità di materia totale di un sistema chiuso rimane costante”. Il che significa che è possibile trasformare le sostanze, ma non annullare la loro massa. Dalla combustione di una tonnellata di rifiuti bruciata si ottengono complessivamente circa due tonnellate di sostanze: - una tonnellata di fumi - 280kg/300kg di ceneri solide, cancerogene, da smaltire in discariche speciali - 30 kg di ceneri volanti (estremamente tossiche) - 650 kg di acqua sporca (da depurare) - 25 kg di gesso Nel processo di incenerimento, ai rifiuti da bruciare occorre infatti aggiungere calce viva e una rilevante quantità di acqua. Nulla si crea, nulla si distrugge, e tutto si trasforma, viene insegnato in seconda media, eppure, in modo bipartisan, i nostri politici sono ancora suggestionati dal “mito prometeico”.
 

HERMANN DALY

Hermann Daly, uno dei fondatori dell' economia ecologica fornisce la seguente ricetta per una economia sostenibile (notare bene che parla di "economia" e non "sviluppo")

1-Sfruttare le risorse rinnovabili ad un ritmo che non superi la capacità di rigenerazione dell' ecosistema.
2-Limitare l'uso di tutte le risorse, in modo da produrre un livello di rifiuti che possano essere assorbiti dall'ecosistema
3-Sfruttare le risorse non rinnovabili ad un ritmo che, per quanto possibile, non superi il ritmo di introduzione di sostituti rinnovabili

 

 

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Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/03/2001. Le foto presenti sul blog sono dei rispettivi autori, nel caso violino i diritti d'autore saranno rimosse in seguito a pronta comunicazione.
 

 

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APPROVATO iter decadenza permesso di ricerca Bucchianico

Post n°136 pubblicato il 19 Marzo 2009 da emergenzambiente
 

 

 CHIETI Consiglio Provinciale

PREMESSO

 

che il permesso di ricerca “Bucchianico”, concernente il Petrolchimico richiamato in oggetto, è datato anno 1996 e quindi, per legge, non prorogabile oltre il 31 Dicembre 2007 (data ultima contenuta/indicata nel Decreto Ministeriale che ha concesso l’ultima proroga possibile);

che la conseguente istanza di concessione di coltivazione denominata “Miglianico”, presentata esplicitamente ex lege n.9/91,  riguarda un’area (pressappoco) di soli 29,3 kmq e, ad oggi, risulterebbe che l’ENI non ha presentato altre domande di concessione per la rimanente parte territoriale;

che i due D.M del 2002 e del 2005 (che hanno rilasciato la concessione di coltivazione per “Miglianico”) prevedevano prescrizioni quali: rispettare le prescrizioni della Regione, completare la progettazione, terminare le perforazioni dei pozzi e la costruzione del Centro Oli (sempre entro l’ultima data prevista ossia, il 31 Dicembre 2007, come indicato nel D.M 2005) ed a parere dello scrivente omettendo, il D.M. 2002, la Legge 443/01, la 109/94 ed il D.M 2005, di assoggettare la variante a diverse norme contenute nella 239/04, 443/01, 190/02, 109/94 e 239/04;

che, ad oggi, sembrerebbe non esistere la “Pronuncia di compatibilità ambientale” di competenza del Ministero dell’Ambiente: nemmeno i due D.M citati ne fanno menzione;

che sembrerebbe, ad oggi, non esserci alcuna dichiarazione di “pubblica utilità” da parte di nessun Ente competente in tal senso;

che il procedimento amministrativo-autorizzativo seguito dall’ENI presenta non poche perplessità in quanto sembrerebbe che l’ENI non abbia seguito l’iter previsto dalla Legge Obiettivo (Legge Obiettivo che, seppure intervenuta 2 mesi dopo la prima istanza di concessione di Miglianico datata Ottobre 2001, prevedeva il Centro Oli) quanto piuttosto la procedura prevista dalla Legge n.9 del 1991;

che allo scrivente non appare possibile che un D.M (in questo caso due) possa “superare” la Legge Obiettivo, avendo un D.M le caratteristiche di una “Ordinanza”;

che la concessione “Miglianico”, realisticamente, induce profonde modificazioni in due (o forse tre) corpi idrici, uno dei quali sotterraneo e che dalla Relazione rimessa alla Provincia di Chieti dal Centro Ricerche “Mario Negri Sud” (cui il sottoscritto rimanda ) sorgono numerose, forti e fondate preoccupazioni in tema di attività sismica (prgf 1.1.1), di ricadute delle emissioni nocive nei centri abitati (prgf 3.1), dei valori di emissione delle sostanze anidride solforosa, anidride carbonica e di ossido di azoto rispettivamente fino a 5 volte, 15 volte e 20 volte superiori rispetto ai dati presentati dall’ENI (prgf 3.1), di emissione di altre sostanze dannose all’ambiente ed alla salute umana (COV, particolato, IPA, metalli pesanti, ecc…- prgf 3.3 e 3.4) evidenziando possibili ricadute negative su salute ed ambiente “nel lungo termine ed in seguito ad esposizione prolungata” e di cui “..non è possibile definire una soglia sotto la quale non si hanno effetti sulla salute..” e che secondo l’OMS “…i rischi aumentano all’aumentare dell’esposizione..”;

 

DELIBERA

 

Di impegnare il Presidente della Provincia di Chieti, Tommaso Coletti e la Giunta Provinciale tutta, ad intervenire sulla questione sulla base delle rilevanze espresse in premessa ed ai sensi dell’art.19 comma 1 del T.U.267/00, verificando i presupposti dell’avvenuta decadenza del permesso di ricerca “Bucchianico” e della conseguente concessione di coltivazione “Miglianico” e, quindi, accertata l’esistenza dei suddetti presupposti, attivare l’iter procedurale ai fini della dichiarazione di decadenza  del permesso di ricerca “Bucchianico” e della conseguente concessione di coltivazione “Miglianico”, entro 30 giorni dall’approvazione della presente mozione, rendendo edotto il/i Ministero/i competente/i, stante le già richiamate funzioni dell’Ente Provincia elencate nell’art.19 comma 1 del T.U.267/2000 sugli Enti Locali.

Il Consigliere Provinciale

Chieti, 02 Marzo 2009 Alex Caporale

3 consiglieri in quota AN sono usciti 

PS.: per chi non lo sapesse il permesso di ricerca Bucchianico aveva al suo interno la porzione Miglianico( 2 pozzi con concessione di coltivazione che scade nel 2022, e il progetto Centro Oli)

 

 
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Data di creazione: 05/04/2008
 

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FUORI IL PETROLIO DALL'ABRUZZO

PETROLIO CHI DECIDE COSA

Lo schema delle autorità competenti può essere riassunto così: -La Direzione Generale dell’Energia e delle Risorse Minerarie è la massima autorità nel campo energetico nazionale nell’attribuire i titoli minerari. Nel suo ambito opera l’Ufficio Nazionale per gli Idrocarburi e Geotermia (UNMIG), con tre uffici periferici a Roma, Bologna e Napoli, al quale è demandato il compito del rilascio dei permessi, delle concessioni e il controllo delle attività produttive. -Il Comitato Tecnico per gli Idrocarburi e la Geotermia è il principale organo consultivo del Ministero dell’Industria in materia. E’ nominato per decreto dal Ministro dell’Industria e dura in carica per tre anni. Il Comitato esprime un parere, peraltro non vincolante, sull’assegnazione dei titoli minerari richiesti in concorrenza, e valuta le varie situazioni su cui è chiamato a pronunciarsi, quali la variazione dei programmi di lavoro, l’unificazione degli stessi fra titoli adiacenti interessati alla stessa tematica, l’assegnazione di concessioni di coltivazione alla società o gruppo che ha scoperto il giacimento ecc. Le riunioni del comitato avvengono a intervalli trimestrali. -Il Ministero dell’Ambiente, attraverso la Direzione Generale della Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) è l’istituto preposto a fornire la valutazione dell’impatto ambientale di ogni singolo progetto industriale e quindi anche di quello relativo al settore degli idrocarburi. Si avvale anche del parere della Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali, competenti territorialmente. Alcune competenze specifiche sono demandate direttamente alle Regioni interessate e attraverso deleghe, a Provincia e Comuni.
 

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A ME GLI OCCHI

Il linguista Noam Chomsky ha elaborato la lista delle “10 Strategie della Manipolazione” attraverso i mass media.
1 - La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.
Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare.
3 - La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi.
4 - La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato.
5 - Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente.
6 - Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l'emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell'analisi razionale e, infine, del senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti….
7 - Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori" (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).

8 - Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti...

9 - Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta

10 - Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.

Noam Chomsky
Fonte: www.visionesalternativas.com.mx

 
 

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