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Emergenza Ambiente Abruzzo è una rete di associazioni comitati e singoli cittadini, che si occupano e difendono l'ambiente, già 60 associazioni hanno aderito, e se riusciamo a costruire una rete di mutuo soccorso, sarebbe straordinario, non trovate.. cliccando quì (cliccate free user e poi aspettate i secondi sino a quando vi appare il bottone download) trovate il doc. di denunce e proposte che ci tiene insieme
Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono, poi vinci. Gandhi
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INCENERITORI
HERMANN DALY
Hermann Daly, uno dei fondatori dell' economia ecologica fornisce la seguente ricetta per una economia sostenibile (notare bene che parla di "economia" e non "sviluppo")
1-Sfruttare le risorse rinnovabili ad un ritmo che non superi la capacità di rigenerazione dell' ecosistema.
2-Limitare l'uso di tutte le risorse, in modo da produrre un livello di rifiuti che possano essere assorbiti dall'ecosistema
3-Sfruttare le risorse non rinnovabili ad un ritmo che, per quanto possibile, non superi il ritmo di introduzione di sostituti rinnovabili
NON È UNA TESTATA GIORNALISTICA
« Prevedere non è così dif... | 25 aprile, liberiamoci d... » |
clicca immagine e attenti alla crepa
L'Abruzzo di questi giorni è saturo di storie che mai avremmo voluto sentire; si sa la vita delle persone e quindi la tua, l'afferri- in questa folle corsa dell'oggi perpetuo, senza i domani-, quando lo strazio irrompe nelle nostre case attraverso i mas media, oppure perchè un tuo fratello, un amico un..., non correrà più con te.
Se gridi fermiamoci, sei uno iettatore, un signor no, un disfattista, un untore.
Noi sappiamo che i disastri ecologici e quelli geologici hanno una stessa matricie :
AVIDITÀ, INCURIA, DISUMANITÀ, IGNORANZA
La vita corre davanti a te per un dove sempre più sconosciuto; per una Italia fatalista già di per se che grida Silvio salvaci tu, il più è fatto. 2000 anni fa, ci fu chi disse : la verità, vi renderà liberi .
Noi ci crediamo e la cerchiamo in quei rari attimi tra un salto ad ostacoli, un ingiuria e un : ma chi te lo fa fare
CHIETI, città che il terremoto dell'Aquila ha solo sfiorato, ma per i suoi nuovi palazzi dell'A.T.E.R. forse è bastata quella semplice e ruvida carezza per allertare un geologo scrupoloso, che preferisce il ruolo scomodo di sentinella, piuttosto del comodo silenzio:
ESPOSTO
Alla cortese attenzione di
Procura della Repubblica presso il Tribunale di CHIETI
Via Bertrando Spaventa, 4, 66100 CHIETI (CH)
Raccomanda AR anticipata da FAX ed E-mail:
procura.chieti@giustizia.it Fax 0871 - 4238301 / 4238361
Io sottoscritto Francesco Stoppa residente in ..........
espongo
quanto di seguito riportato affinché l' Autorità competente, valutati i fatti, prenda i provvedimenti e le iniziative che riterrà opportune.
A seguito degli eventi sismici verificatisi in Abruzzo e in particolare della scossa del 6 aprile 2009, in qualità di Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università ho avuto modo di seguire l’andamento del fenomeno e di fare una ricognizione speditiva e di massima dei danni in provincia dell’Aquila, di Pescara e di Chieti. Da tale ricognizione si evince che alcuni edifici di Chieti hanno fornito una risposta sismica che può essere considerata anomalamente negativa rispetto all’andamento generale. L’Intensità media a Chieti è stata pari al 5-6 grado della scala mcs, mentre in tali edifici il danno è stato tra il 6 e il 7 grado di tale scala. Ciò può essere dovuto a varie cause locali e specifiche anche concomitanti tra loro di cui alcune potrebbero essere riferite ad inadeguatezza tecnico –strutturale degli edifici o abnormità. Inoltre trovandosi Chieti in seconda categoria si suppone che eventuali lavori di ripristino o consolidamento degli edifici siano certificati per tale categoria allorché questi vengano effettuati.
La peggior risposta sismica a Chieti è stata osservata in un gruppo di edifici dell’ATER situati in via Amiterno e in via Pescara. In particolare almeno una delle palazzine di via Amiterno presenta danni a una o più travi del I piano e quindi tale danno sarebbe “strutturale” per definizione e richiede un attenta analisi per individuare possibili conseguenze sulla statica dell’edificio e la sua risposta sismica futura ad eventi tellurici anche più ampi dell’attuale cosi come previsto dalla collocazione del Comune di Chieti in seconda categoria e dalle carte di pericolosità dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dalla pregressa storia sismica di Chieti (2 eventi storici conosciuti tra il 7 e l’8 grado MCS nel 1882 e 1706). Si può per ora solo ipotizzare che tale danno “strutturale” possa essere dovuto a una o più delle cause sottoelencate: cedimento fondale dovuto ad eccessivo carico-sollecitazione e/o scarsa resistenza al taglio del terreno di fondazione e/o inadeguatezza della fondazione; o, più probabilmente, vulnerabilità dell’edificio dovuto a: qualità scadente del manufatto e/o dei materiali utilizzati, variazioni rispetto al calcolo strutturale originale senza che l’edificio sia stato riadeguato (es. aggiunta di altri piani o carichi), edificio non particolarmente o malamente rinforzato per ciò che riguarda la sua capacità di resistenza a sforzi di taglio; altre vulnerabilità da definite etc. I testimoni residenti riferiscono di danni estesi fino all’ultimo piano dell’edificio/i.
Si è osservato anche che alcuni pilastri in cemento armato del pianterreno sono “ingrossati” mediante giustapposizione d’opera muraria che ovviamente si è comportati in maniera “differenziale” durante la sollecitazione sismica cosi come pure le temponature e i rivestimenti che sono risultati distaccati, lesionati e crollanti. Si osservano ad oggi interventi repentini di “ripristino” (effettuati quindi dopo il danneggiamento) con conseguente copertura e altrazione del danno visibile. Per maggior completezza si allega localizzazione approssimativa degli edifici danneggiati (indicati da frecce rosse) e foto di alcuni dettagli dei danni qui sopra descritti.
Con osservanza
Prof. Francesco Stoppa
20/04/2009
Professore Ordinario di Vulcanologia.
Ex membro Commissione Nazionale Grandi Rischi.
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PETROLIO CHI DECIDE COSA
A ME GLI OCCHI
Il linguista Noam Chomsky ha elaborato la lista delle “10 Strategie della Manipolazione” attraverso i mass media.
1 - La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.
Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare.
3 - La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi.
4 - La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato.
5 - Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente.
6 - Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l'emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell'analisi razionale e, infine, del senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti….
7 - Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori" (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).
8 - Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti...
9 - Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta
10 - Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.
Noam Chomsky
Fonte: www.visionesalternativas.com.mx