Creato da turres il 09/03/2013

IO NON FESTEGGIO

Questo blog e' dedicato a tutti gli emigrati meridionali nel mondo

 

 

Cosa fecero i savoia ai sudditi del Regno delle due Sicilie

Post n°4 pubblicato il 15 Marzo 2013 da turres
Foto di turres

Un episodio poco noto, con un oscuro prodromo, distingue la partecipazione italiana alla guerra di secessione americana dalla parte dei confederati. Avendo il Gen. Cialdini espresso la sua preoccupazione pel gran numero dei prigionieri borbonici, si avanzò la proposta che fossero deportati negli Stati Confederati d'America (quelli schiavisti del sud), recentemente staccatisi dall'Unione. Con l'approvazione del console americano a Napoli Joseph Chandler (certamente sudista), si diede il benestare al Capitano Hoskiss di reclutare uomini fra i prigionieri e gli sbandati. Nel dicembre 1860 e nei primi mesi del 1861, le navi "Elisabetta" Olyphant- Utile - Charles & Jane - Washington - e Franklin iniziarono il trasporto dei prigionieri borbonici a New Orleans, a quel tempo il porto più grande del sud. Giunti a destinazione, furono assegnati a diverse unità militari confederate dello stato della Luisiana. Questa prassi non era nuova ed era già stata inaugurata anni prima. Gli Austriaci la imponevano spesso quando commutavano le pene di morte in carcere a vita o esilio (al di fuori dei territori Europei). Nel giugno 1861, in seguito a proteste per la polverizzazione di questi emigrati in tutti i reggimenti, furono create le 3 brigate europee, tra cui il 6° reggimento "Guardia italiana" (Italian guards) circa 300 uomini e il 5° reggimento "Cazadores Esp." tra cui il battaglione "Garibaldi Legion" di circa 300 uomini. Il nome di Garibaldi fu eliminato in seguito a proteste (evidente conflitto d'interesse e non solo d'immagine), e il battaglione fu rinominato "Legione Italiana". Combattevano sotto la bandiera italiana con il motto: "Vincere o morire". Furono impegnati in varie battaglie, tra le quali:First Bull Run, Cross Keys, North Anna, Bristoe Station, Po River, Mine Run, Spotsylvania, Wilderness, Cold Harbor, Strawberry Plain, Petersburg. Spesso italiani contro italiani. Riguardo allo stato della Luisiana, furono reclutati circa 640 uomini nel 6° reggimento delle brigate Europee: nel 10° Louisiana,  la Compagnia I era esclusivamente composta da ex soldati borbonici come la  F del 22°.

 
 
 

Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 15 Marzo 2013 da turres
Foto di turres

http://youtu.be/38vywJbTFLo da brivido

http://youtu.be/87uNp5d3Rmo chiedo scusa ai meridionali da Beppe Grillo

http://youtu.be/aqxF4t1m_2U Il figlio di garibaldi conbatte contro suo padre

 

 
 
 

Il Plebiscito del Regno delle due Sicilie

Post n°2 pubblicato il 15 Marzo 2013 da turres
 
Foto di turres

PLEBISCITO. Il giorno 21 ottobre 1860 vi fu a Napoli e in tutte le provincie del Regno la farsa del Plebiscito. A Napoli, davanti al porticato della Chiesa di S. Francesco di Paola, proprio di fronte al Palazzo Reale, erano state poste, su di un palco alla vista di tutti, due urne: una per il Sí ed una per il NO. Si votava davanti ad una schiera minacciosa di garibaldini, guardie nazionali e soldati piemontesi. Il giorno prima erano stati affissi sui muri dei cartelli sui quali era dichiarato "Nemico della Patria" chi si astenesse o votasse per il NO. Votarono per primi i camorristi, poi i garibaldini, che erano per la maggior parte stranieri, e i soldati piemontesi. Qualcuno dei civili che aveva tentato di votare per il NO fu bastonato, qualche altro, come a Montecalvario, fu assassinato. Poiché non venivano registrati quelli che votavano per il Sí, la maggior parte andò a votare in tutti e dodici comizi elettorali costituiti in Napoli. Allo stesso modo si procedette in tutto il Regno, dove si votò solo nei centri presidiati dai militari con ogni genere di violenze ed assassini

 
 
 

Chi era garibaldi

Post n°1 pubblicato il 15 Marzo 2013 da turres
 
Foto di turres

Garibaldi era di corporatura bassa, alto 1,65, ed aveva le gambe arcuate. Era pieno di reumatismi e per salire a cavallo occorreva che due persone lo sollevassero. Portava i capelli lunghi perché, avendo violentato una ragazza, questa gli aveva staccato un orecchio con un morso. Era un avventuriero che nel 1835 si era rifugiato in Brasile, dove all’epoca emigravano i piemontesi che in patria non avevano di che vivere. Fra i 28 e i 40 anni visse come un corsaro assaltando navi spagnole nel mare del Rio Grande do Sul al servizio degli inglesi che miravano ad accaparrarsi il commercio in quelle aree. In Sud America non è mai stato considerato un eroe, ma un delinquente della peggior specie. Per la spedizione dei mille fu finanziato dagli Inglesi con denaro rapinato ai turchi, equivalente oggi a molti milioni di dollari. In una lettera, Vittorio Emanuele II ebbe a lamentarsi con Cavour circa le ruberie del nizzardo, proprio dopo "l’incontro di Teano": "... come avrete visto, ho liquidato rapidamente la sgradevolissima faccenda Garibaldi, sebbene - siatene certo - questo personaggio non è affatto docile né cosí onesto come lo si dipinge e come voi stesso ritenete. Il suo talento militare è molto modesto, come prova l’affare di Capua, e il male immenso che è stato commesso qui, ad esempio l’infame furto di tutto il danaro dell’erario, è da attribuirsi interamente a lui che s’è circondato di canaglie, ne ha eseguito i cattivi consigli e ha piombato questo infelice paese in una situazione spaventosa".

 
 
 

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