Un blog creato da Glamyo il 14/01/2011

Emozioni

Elementi umani e non umani

 
 
 
 
 
 

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Paura..della Paura

Post n°4 pubblicato il 22 Maggio 2011 da Glamyo
Foto di Glamyo

Paura.

 

E' un'emozione che conosciamo bene, credo un pò tutti noi.

Spesso l'accezione che ne diamo è negativa, ma se essa non fosse presente nel nostro interno probabilmente affronteremmo molte situazioni nella nostra vita con poche pochissime certezze.

 

Perchè allora la evitiamo, la demonizziamo? E' fondamentale per la nostra sopravvivenza, senza di essa non potremmo conoscere i nostri limiti.

 

Ma paura di cosa? E qui che va fatta una precisazione, in quanto la Paura appunto prevede un oggetto, sul quale indirizzare tale emozione. Ad esempio non va confusa con l' Angoscia che di oggetti non ne prevede e difatti lacera l' animo, perchè non possiamo veicolarla e controllarla verso qualcosa, mentre la Paura si.

 

Non sono interessato ora a trattare la Paura di qualcosa in particolare ( di un oggetto, di sè stessi..) ma della Paura come emozione, come riflesso ambivalente dell'essere umano ( ma anche molti animali provano paura ), che da una parte ci mostra un correlato fisologico e dall'altro un cambiamento della nostra struttura psichica.

 

Con la Paura possiamo trovare l'aumento della pressione sanguigna, il rossore in volto, il tremolio degli arti, il blocco della parola, la sudorazione eccessiva, possiamo provare uno stato confusionale, un vuoto nei nostri pensieri..ma allora perchè è importante se poi tutti questi fenomeni non ci fanno star bene?

 

Viviamo questa emozione in uno stato passivo, non agiamo la Paura, ma ne subiamo gli effetti su di noi e la conseguenza ultima ( a volte ) è il permesso a proseguire nella vita.

 

Se però proviamo Paura e ciò è del tutto naturale e necessario perchè propedeutico alla sopravvivenza, a differenza dell' essere animale, abbiamo la possibilità di prenderne consapevolezza e di arrivare a non avere paura della Paura; perchè è questo che dobbiamo temere.

 

Della Paura non ne dobbiamo avere paura, ma rispetto e fiducia. Ben sapendo ( laddove sia possibile ) quale è l' oggetto in questione della Paura ).

 
 
 

Riflessioni sulle Emozioni ( primarie, secondarie e di fondo )

Post n°3 pubblicato il 04 Febbraio 2011 da Glamyo
Foto di Glamyo

Tutti noi siamo in gradi di sperimentare un'emozione ( a meno che non subiamo dei danni neurologici tali da impedircelo ), sia che siamo bambini sia che siamo degli adulti.Sappiamo bene come ci si sente una volta che un 'emozione si manifesta, dentro il nostro corpo e poi fuori da esso. Sono elementi che condividamo a livello universale; tanto è vero che indipendentemente dalla cultura e dai valori espressi di un individuo l' emozione che si  è in grado di provare è riconosciuta nei suoi tratti essenziali da altri individui con valori culturali differenti.

 

Ma quali sono poi le emozioni?

 

Solitamente, in ambito clinico, si fa il distinguo fra l' emozioni primarie e quelle secondarie. Prendendo spunto da un noto neuroscienziato ( Antonio Damasio ) aggiungo anche quelle di fondo.

 

Emozioni primarie ( o universali ) : Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia, Sorpresa e Disgusto.

 

Emozioni secondarie ( o sociali ) : Imbarazzo, Gelosia, Colpa e Orgoglio.

 

Emozioni di fondo : Benessere o Malessere, la Calma o la Tensione.

 

Alla base di tutti questi elementi vi è un nucleo biologico comune, che ci è necessario per ripristinare l' integrità di un individuo perchè, se quest' ultima fosse minacciata, il pericolo più grande sarebbe la Morte; per questo le emozioni sono utili ai fini della sopravvivenza.

 

Qual' è l'oggetto della Gelosia? Che differenza c'è fra la Paura e l' Angoscia? L' Orgoglio è un' emozione positiva o negativa?

 
 
 

Umani e non umani

Post n°2 pubblicato il 15 Gennaio 2011 da Glamyo
Foto di Glamyo

Il titolo non deve trarre in inganno, in quanto si potrebbe pensare che il post parta da una prospettiva antropocentrica. In realtà il focus del blog ( di cui i post ne sono i mattoni ) è posto sull' Emozioni.

 

Elementi umani e non umani.

 

Che facciano parte dell' esistenza umana non pare esserci dubbio, ma che appartenga anche a mondi non umani..beh, qui molti storceranno il naso. E' possibile attribuire ad un gatto l' Amore? E l' emozione chiamata Paura potrebbe far parte della vita di un aragosta? Oppure esseri umani che hanno subito danni cerebrali possono provare tutta la gamma emozionale?

 

Cosa sono le Emozioni?

 

Si potrebbe rispondere da un punto di vista filosofico, piscologico o neuroscientifico,  ma forse una risposta che vedrebbe queste tre posizioni allineate sarebbe quella relativa all' adattamento;  le emozioni sono fattivamente responsabili delle circostanze vantaggiose dell' organismo che le esibisce.

 

Sono utili ai fini della sopravvivenza;  si pensi alla Paura, ad esempio. Senza di essa saremmo persi, saremmo estremamente vulnerabili dinnanzi ai pericoli che inevitabilmente ci si porrebbero sul cammino.  Sono un veicolo nella regolazione delle relazioni interpersonali, ci permettono di mostrare con autenticità un nostro modo di essere ( basti considerare che il rossore della timidezza è tale per cui le parole atte a negarla non possono farlo nel momento in cui essa si manifesta ).

 

Sono vitali e, sembrerebbero molto antiche, per cui gli esseri umani sarebbero soltanto gli ultimi a beneficiarne. Importante è comprendere che un conto sono le Emozioni e un altro la consapevolezza di esse. Sono due questioni differenti che pongono ad un certo punto l' essere umano si di un piano diverso rispetto a tutto il resto dell' essere.

 

Inoltre una distinzione fondamentale è quella fra Emozione e Sentimento.  Il primo è il risultato di cambiamenti che avvengono nel corpo e nel cervello ( cambiamento di postura, mimica facciale, etc.. ) e mantiene un carattere pubblico, può manifestarsi ad una terza persona. Mentre il secondo ha un carattere privato, interno, intimo, ha a che fare con un " sentire " interno.

 

Queste considerazioni riguardo i Sentimenti e le Emozioni traggono beneficio dagli ultimi studi in campo neuroscientifico che, a detta degli addetti ai lavori, è il primo passo verso la scoperta dell' insondabile. Ma se pensiamo a chi si ispirano gli scienziati oggi ( pionieri nel campo dello studio delle  Emozioni ) la mente ci torna immediatamente a quei bellissimi paesaggi dell' arcipelago delle Galapagos e alle loro famose tartarughe..

 



 
 
 

Cosa siamo

Post n°1 pubblicato il 14 Gennaio 2011 da Glamyo
Foto di Glamyo

Il " Cogito .." ormai ha fatto il suo tempo,  merito e onore a Descartes che sotto l'insegna della razionalità ci ha aperto la mente..ma poco il cuore. Anche se lui stesso ammise alcune questioni,  come ad esempio il fatto che .." ci deve pur essere qualcosa oltre l' orizzonte del Logos ". Il  che detto da uno dei campioni della ragione fa indubbiamente un certo effetto.

 

Cosa siamo?

 

Questa è una domanda che sostanzialmente da tempo immemore ci si pone, probabilmente ancor prima dello sviluppo del linguaggio,  forse perchè è insito in noi il perchè delle cose..a partire da chi se la pone,  la domanda.

 

Cartesio mette al centro dell' essere la ragione quale conditio sine qua non e pone come sfondo il dualismo Mente - Corpo; rendendo in tal modo l' essere l' insieme di due parti, fra loro in collegamento ( tramite la ghiandola pineale - ipofisi ) ma sempre pur distinte e separate.

 

Questa dicotomia è stata cavalcata dalla scienza per numerosi secoli e, solo ora, nel periodo fecondo delle neuroscienze, trova risoluzione.

 

Cosa siamo?

 

Oggi si parla di un essere con un cervello, una mente e un corpo..e non solo.  Di un tutto che vive e si muove all' unisono, dove la concezione frenologica dell' Homunculus appare oramai più  che tramontata.  Inoltre l ' idea che la mente esiste è ampiamente accettata, ma la sua localizzazione non lo è così universalmente.

 

E' opinione anche di una buona parte della comunità scientifica che la mente ( si sa che c' è ma non si sa dove ) sia localizzata da qualche parte all' interno del cervello. Qualche studioso avanza l 'ipotesi che altresì essa risulterebbe non solo nella teca cranica.

 

Senza perdersi nella matassa spesso aggrovigliata dei pareri autorevoli o meno degli scienziati potremmo provare a rispondere a questa religiosa domanda partendo da una presa di coscienza nei nostri confronti; quanto la mente influenza il corpo tanto quanto questo si comporta viceversa. O meglio. Il tutto che noi siamo si autodetermina.

 

Cosa siamo..

 


 
 
 
 
 
 
 
 
 

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