SEMPLICEMENTE MIOSapeva ascoltare, e sapeva leggere. Non i libri, quelli sono buoni tutti, sapeva leggere la gente. |
VISTO CON GLI OCCHI DI UN UOMO
CHE UOMINI
CHE DIRE DI LUI LO ADORO
HA CARISMA ANCHE CON UN POLLO IN BOCCA
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ABITUDINI
Post n°41 pubblicato il 30 Maggio 2006 da demy_moore37
Ogni mattina mi svegliavo con il solito pensiero :"Odio le sveglie" A dire il vero odiavo proprio essere svegliata..... Ora che sono diventata grande e non ho molti impegni... anzi per essere più precisa posso gestire come voglio la mia giornata .....
ancora assonnata metto giù il primo piede e poi l'altro quindi lascio il mio letto definitivamente... mi reco come un automa in cucina.... e come un rito preparo la macchinetta del caffe' la metto sul fuoco e aspetto che esca...... quando sento il rumore inconfondibile .... del caffe' che sta uscendo..... prendo la tazzina ci metto tre cucchiaini di zucchero e verso quella bevanda nera fumante .... che mi consente di iniziare la giornata........ in perfetta solitudine e nella penombra .... mi accendo una sigaretta... i pensieri cominciano a prendere forma nella mia mente....... Alcune volte però mi avvicino alla finestra e per prima cosa guardo il cielo..... per vedere se il sole fa da re ma come questa mattina .... per esempio il re si è dimenticato di svegliarsi e il cielo è coperto di nuvole...... dalla mia finestra ho una bellissima veduta ... la cucina della mia dirimpettaia che abita in un palazzone di sette piani.... e un giardino messo li alla rinfusa che solo a guardarlo mette nervosismo tutto questo per arrivare alla solita domanda che contraddistingue il mio blog....
Voi che cosa vedete dalla finestra della vostra cucina? Avete dei comportamenti che ripetete ogni giorno come se fossero riti ? |
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Un giorno, quando i miei figli saranno abbastanza grandi per capire la logica che motiva le madri,
gli dirò:
Ti ho amato abbastanza, da chiederti dove
andavi, con chi e a che ora saresti tornato a casa.
Ti ho amato abbastanza, da insistere perché risparmiassi il denaro per comperarti una bicicletta anche se noi, tuoi genitori, avremmo potuto comperartene una.
Ti ho amato abbastanza, da tacere e lasciarti scoprire che il tuo nuovo e migliore amico
era un matto.
Ti ho amato abbastanza da darti fastidio e starti addosso, per due ore, mentre mettevi in ordine la tua stanza, un lavoro che avrebbe preso a me solo 15 minuti.
Ti ho amato abbastanza da lasciarti intravedere nei miei occhi, la mia collera, delusione e lacrime.
Anche i figli devono capire che non siamo perfette.
Ti ho amato abbastanza da lasciare che ti prendessi la responsabilità delle tue azioni, anche se spesso le punizioni mi spezzavano il cuore.
Però, soprattutto, ti ho amato abbastanza da dirti “NO” anche se sapevo che mi avresti odiata
per questo..
Queste sono state le battaglie più difficili per me.
Però sono contenta per averle vinte,
perché alla fine hai vinto anche tu.
E un giorno o l’altro, quando i tuoi figli saranno sufficientemente grandi per capire la logica che motiva i genitori, tu gli dirai:
“Ti ho amato abbastanza da fare tutto quello che ho fatto per te”.
