SEMPLICEMENTE MIOSapeva ascoltare, e sapeva leggere. Non i libri, quelli sono buoni tutti, sapeva leggere la gente. |
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Post N° 226
Post n°226 pubblicato il 07 Aprile 2008 da demy_moore37
LA MORTE E L'ULTIMO DESIDERIO
La morte è forse una delle poche, se non l’unica, certezza che un uomo ha della vita. E avere questo come unico punto fermo della propria esistenza non è di certo rassicurante. ( aspetto negativo) Ma la morte è, per l’uomo, in tutta la sua negatività, anche un grande impulso a migliorarsi, a scoprire nuove cose, a progredire. Se infatti non ci fosse un punto di arrivo e vivessimo in eterno probabilmente condurremmo una vita piatta, sapendo tanto di avere sempre il modo di riscattarci, in futuro.( aspetto positivo) Ovviamente non parlerò di morte lo trovo un argomento alquanto triste ..... ma vi porrò' una semplice domanda .... Se oggi fosse il vostro ultimo giorno di vita cosa fareste? Vi è permesso proprio tutto .... |
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Un giorno, quando i miei figli saranno abbastanza grandi per capire la logica che motiva le madri,
gli dirò:
Ti ho amato abbastanza, da chiederti dove
andavi, con chi e a che ora saresti tornato a casa.
Ti ho amato abbastanza, da insistere perché risparmiassi il denaro per comperarti una bicicletta anche se noi, tuoi genitori, avremmo potuto comperartene una.
Ti ho amato abbastanza, da tacere e lasciarti scoprire che il tuo nuovo e migliore amico
era un matto.
Ti ho amato abbastanza da darti fastidio e starti addosso, per due ore, mentre mettevi in ordine la tua stanza, un lavoro che avrebbe preso a me solo 15 minuti.
Ti ho amato abbastanza da lasciarti intravedere nei miei occhi, la mia collera, delusione e lacrime.
Anche i figli devono capire che non siamo perfette.
Ti ho amato abbastanza da lasciare che ti prendessi la responsabilità delle tue azioni, anche se spesso le punizioni mi spezzavano il cuore.
Però, soprattutto, ti ho amato abbastanza da dirti “NO” anche se sapevo che mi avresti odiata
per questo..
Queste sono state le battaglie più difficili per me.
Però sono contenta per averle vinte,
perché alla fine hai vinto anche tu.
E un giorno o l’altro, quando i tuoi figli saranno sufficientemente grandi per capire la logica che motiva i genitori, tu gli dirai:
“Ti ho amato abbastanza da fare tutto quello che ho fatto per te”.
