« Kate. Niente sarà più co...Parole e pensieri! »

Un piccolo assaggio del libro...

Post n°2 pubblicato il 22 Febbraio 2011 da banz6

Finalmente era giunta la sera dell’incontro. Guardò l’orologio, erano già passate diverse ore, mancava poco più di un quarto d’ora all’appuntamento e ancora non aveva un’idea sufficientemente buona per uscire. Stava quasi per rassegnarsi, quando una voce agghiacciante entrò nella sua testa e iniziò a parlarle. Lo riconobbe subito, non poteva essere altri che lui. «Adele ti ha giocato un brutto scherzo, non vuole che ci incontriamo, teme per la sua preziosa nipotina; davvero divertente. Non pensavo sarebbe arrivata addirittura a barricarti in casa.» Emise la sua ormai famigliare risata. «Per fortuna me lo aspettavo e ho già pensato a tutto» proseguì. Kate era molto seccata, anche lui si stava prendendo gioco di lei. «È tutta la sera che ci penso senza nessun risultato, sono davvero impaziente di sentire la sua brillante idea. Inoltre, la casa è completamente sorvegliata» rispose sarcastica. Riusciva chiaramente a vederlo nella sua mente: indossava abiti scuri, ampi, mentre il viso era celato dal solito passamontagna. «Sono solo degli umani, non saranno un problema. Dammi del tu per favore, mi fai sentire vecchio» rispose tranquillo. «Se li farai sparire, a qualcuno potrebbe non far piacere!» rispose acida. Anthony ignorò la provocazione e alzò innocentemente le spalle. «So che ieri sei entrata nella mia stanza, ma di questo parleremo dopo, ad ogni modo hai scoperto uno dei miei passaggi, per questa volta ti concederò il permesso di usarlo.» La sua voce era dura, asciutta, ma non sembrava arrabbiato, o forse lo mascherava molto bene. «Solo una domanda: come pensi di raccogliermi da terra?» chiese, ancora più sarcastica. «Pensi davvero che ti lascerei cadere? Ovviamente verrò a prenderti io stesso, ti aspetterò nella mia stanza, non si sa mai, potresti essere talmente maldestra da farti male aprendo l’armadio o rimanere incastrata appesa fuori dalla finestra, e dopo chi lo spiegherebbe ad Adele? Non voglio problemi.» «Affare fatto, ci vediamo lì tra dieci minuti» tagliò corto Kate. Sua nonna non le permetteva di mettere il naso fuori di casa senza una scorta, ed era evidente che anche lui pensava non fosse in grado di badare a se stessa. Era davvero delusa, nessuno aveva fiducia in lei. Altro che bei discorsi, ancora una volta i fatti parlavano chiaro. Nonostante avesse appena preso accordi con un vampiro sanguinario, si sentiva sollevata, quell’ evasione la elettrizzava, erano settimane che non poteva fare niente da sola. Si preparò, prese il giubbotto grosso, fuori doveva fare piuttosto freddo, indossò le scarpe comode e uscì guardinga dalla stanza, attenta a ogni minimo movimento, non voleva certo essere seguita. Percorse in fretta il corridoio fino alla stanza di Anthony, rimanendo sempre in punta di piedi e cercando di fare il minor rumore possibile. Si guardò intorno, era tutto tranquillo, così abbassò lentamente la maniglia ed entrò..
...Si ritrovò in una stanza avvolta interamente nell’oscurità. Per quanto possibile era ancora più buia della precedente, non riusciva neppure a distinguere qualche forma, era nel nulla, al buio più completo. L’unica certezza era una superficie dura sotto i piedi e il fatto di non essere sola. Le narici si riempirono di un odore acre, stantio, l’aria rarefatta e satura di polvere le irritava gli occhi e le mucose, facendola starnutire animatamente. Dovevano essere secoli che quel posto non veniva a contatto con aria pulita. Lentamente girò su se stessa per cercare di orientarsi, ma era troppo terrorizzata per muoversi o cercare di toccare qualche oggetto vicino a lei, che magari le permettesse di capire dov’era. Anthony si allontanò, senza dire una parola. Tese le orecchie per percepire anche il minimo brusio, era così spaventata, il cervello iniziò a proiettare immagini terribili, ragni e altre creature strisciavano e si avvicinavano a lei furtive, approfittando del buio per aggredirla. Ogni singolo muscolo era teso, pronto a scattare. Rimase perfettamente immobile, rigida, la paura stava dilagando in ogni sua cellula. All’improvviso, vide un piccolo bagliore, una luce tremolante e fioca. Anthony fece ritorno con in mano un candelabro acceso. Perché non ci ho pensato prima ad evocare una luce, mi sarei risparmiata di vagare al buio, si rimproverò mentalmente. «Mi sono ricordato che non riesci a vedere al buio, così sono andato a cercarti un po’ di luce» si giustificò, come se fosse la cosa più normale del mondo. Proseguì dicendo che il passaggio non era studiato per più persone e si scusò se erano stati un po’ stretti. «Ti avrei lasciata scendere da sola, ma non saresti atterrata nello stesso modo, mentre se fossi sceso per primo, sono sicuro che saresti scappata, per cui, era l’unico modo per portarti qui. Benvenuta nella mia umile dimora!» scherzò, per allentare la tensione. Il suo sguardo si posò su di lei, come se volesse guardarle dentro per capire a cosa stesse pensando. «Il corpo di tuo nonno non è conservato nel sarcofago perché è cenere, Adele lo porta sempre con sé nel ciondolo appeso al collo.» Kate era senza parole, ancora sotto shock. «Va bene, ne parleremo un’altra volta, non sei attenta.» Era piuttosto seccato. Approfittò della fioca luce per guardarsi intorno e cercare di capire dove l’avesse trascinata. Si trovava in una stanza molto più ampia rispetto a prima, il soffitto era davvero alto, in un angolo in cima vi era una specie di condotto dell’aria senza grata. Si chiese se quello fosse il tratto finale del tunnel che aveva preso poco prima. La risposta era piuttosto scontata, poiché non vi erano altri punti d’ingresso. Immediatamente, ebbe la certezza che l’aveva protetta. Se l’avesse lasciata cadere da quell’altezza, si sarebbe sicuramente schiantata al suolo. Altre candele a poco a poco si accesero, come per magia. Finalmente riusciva a vedere nitidamente anche un tavolino e un vecchio divano posto in un angolo. Le ragnatele e la polvere regnavano sovrane ovunque posasse lo sguardo, ma per fortuna non vi erano ragni o creature striscianti visibili. Anthony le fece segno di sedersi. Ubbidì, come se fosse stata sotto un controllo invisibile. Con un movimento fluido e aggraziato prese posto accanto a lei. Il contatto con la sua pelle fredda la fece trasalire. «Senti freddo?» le chiese, molto premurosamente. «Mi dispiace ma noi non vivi non sentiamo più certe sensazioni» cercò di giustificarsi. Kate mosse silenziosamente la testa, in segno di assenso. «Se vuoi, possiamo porvi rimedio» le sorrise in modo ambiguo. «Lo stesso per il volo. Non ci vuole molto tempo, pochi minuti e sarai anche in grado di volare senza bisogno di alcun aiuto, proprio come me!» Appena terminata la frase, le si avvicinò con uno strano sguardo negli occhi. Kate trasalì, si alzò di scatto, come se avesse preso la scossa, e iniziò a scuotere la testa in modo scoordinato. «St sto bene come sono! Se la natura mi ha fatta in questo modo, ci sarà un motivo. Non, non avvicinarti!» balbettò, mentre si allontanava lentamente da lui. Anthony parve divertito dal suo comportamento, prima abbozzò un sorriso, poi lasciò andare ogni decoro, e rise di gusto. «Kate, ti stai rendendo davvero ridicola! Torna in te per favore!» la sbeffeggiò. «Pensi davvero che ti abbia portata qui per farti del male o trasformarti? Davvero divertente!» Continuò a ridere di gusto. «Dovresti conoscere il mio soprannome. Se ti hanno parlato di me, come penso sia successo, sai che per ucciderti e farti a pezzi non avrei avuto alcun bisogno di portarti fin qui.» Le sue parole non la rassicurarono per niente. Inaspettatamente si tolse il cappello e la sciarpa scura, mostrandole, per la prima volta, il suo volto alla luce. Rimase stupefatta da quello che le si presentò. Il suo viso era molto diverso da come se lo aspettava, non era deforme, spaventoso o pieno di cicatrici, tutt’altro, era quasi angelico, perfettamente rasato. Gli occhi erano color del mare in tempesta, lo sguardo misterioso e inquietante, non riusciva a fare a meno di guardarlo. I capelli neri come la notte, perfettamente pettinati e raccolti in una coda. Bello e dannato, assolutamente irresistibile, non c’era altro da dire, non assomigliava affatto all’idea che si era fatta di lui. Dovette attendere diversi istanti prima di riprendersi dallo stupore. «La morte mi dona, non trovi?» cercò di distrarla. Kate sorrise, ma non disse nulla. Subito dopo si chiese perché le stesse mostrando il viso senza alcuna riserva, le avevano detto che nessuno l’aveva mai visto, o era rimasto vivo sufficientemente a lungo per raccontarlo. Probabilmente non la riteneva una minaccia, o forse aveva già deciso che non sarebbe uscita viva da lì sotto. Continuava a guardarlo con molta attenzione per scorgere anche il minimo bagliore nei suoi occhi, qualcosa che le permettesse di prevedere le sue mosse. «Questo posto è molto sicuro, è protetto da antichi incantesimi che nessun mago conosce, e da altri che quelli come me non possono sciogliere. Mi è costato molto tempo renderlo così sicuro, e non avrei certo messo tutto a repentaglio mostrandotelo, se non mi fidassi di te.» «Forse hai la consapevolezza che non uscirò viva da qui» disse, con un filo di voce. «Forse» rispose evasivo. Kate continuava a osservarlo senza sapere cosa fare. «Se Adele non mi trova passerai dei guai seri» tentò di minacciarlo. «Sei ripetitiva, ad ogni modo non hai scelta, sei intrappolata quaggiù con me, dove nemmeno tua nonna può arrivare, perciò, fintanto che respiri autonomamente, approfittane per soddisfare le tue curiosità.» Aveva ragione, purtroppo non aveva molte alternative. Era decisamente arrogante e irritante quando voleva. Pensò alla sfera dei desideri, ma non fece in tempo a usarla che sparì dalla sua tasca, per comparire, pochi istanti dopo, nella mano destra di Anthony. «Molto carina, ma purtroppo qui sotto non funziona. Ora torniamo a noi, non vorrei perdere tutta la notte in questo modo, vorrei arrivare almeno a una conclusione entro l’alba e vorrei anche mangiare. Quando ho i crampi della fame, divento estremamente irritabile e aggressivo.» A quest’affermazione il suo stomaco rispose con una fitta. Quella mattina, quando si era svegliata e aveva cercato di immaginare il loro incontro, l’ultimo posto in cui avrebbe pensato di trovarsi era diversi metri sotto terra, chiusa in una tomba con un vampiro affamato, dove oltretutto nessuno poteva entrare a salvarla. Si chiese come avesse fatto a cacciarsi in quella situazione. Ovviamente aveva agito d’istinto, senza seguire i consigli di Daniel e sua nonna, concluse mentalmente. «Tornando al mio discorso di prima, vorrei spiegarti ciò di cui parlavo» continuò Anthony, sorridendo e distogliendola dai suoi pensieri. Si alzò, dirigendosi verso di lei, che immediatamente s’irrigidì, preparandosi al peggio..
 
 
 
banz6
 
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