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Canzone d'autunno
I singhiozzi lunghi
dei violini d'autunno
mi feriscono il cuore
con languore
monotono.
Ansimante
e smorto, quando
l'ora rintocca,
io mi ricordo
dei giorni antichi
e piango;
e me ne vado
nel vento ostile
che mi trascina
di qua e di là
come la foglia
morta.
P. Verlaine
Ultima strofa de...
CANTO NOTTURNO
DI UN PASTORE ERRANTE DELL'ASIA
Dimmi: perché giacendo
A bell'agio, ozioso,
S'appaga ogni animale;
Me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale?
Forse s'avess'io l'ale
Da volar su le nubi,
E noverar le stelle ad una ad una,
O come il tuono errar di giogo in giogo,
Più felice sarei, dolce mia greggia,
Più felice sarei, candida luna.
O forse erra dal vero,
Mirando all'altrui sorte, il mio pensiero:
Forse in qual forma, in quale
Stato che sia, dentro covile o cuna,
È funesto a chi nasce il dì natale.
G. Leopardi...
Averti tra le braccia é un desiderio
cit. |
solo nella stanza... eh si davvero ora lo sono... con il cado che fa sudare... afoso... notte da solo... notte da sole... che bello passeggiare per Napoli stasera... vicino al mare... avrei camminato per ore... nei miei pensieri.. vago.. al ritmo delle onde.. nella mia testa.. e alcune volte preferisci stare da solo.. nel silenzio della notte... in casa... non c'è rumore... buio... e tanta voglia.. di dormire... ma non chiudi occhio... e finisci per riempire quel buio... con tanti occhi.. e pensieri... e voglie.. che non freni... |
Post n°733 pubblicato il 18 Luglio 2013 da maden2005
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si può credere ancora in qualcosa? si può credere ancora in qualcuno? cosa significa credere?
Non riesco più ad ascoltare... mi disinteresso completamente...
Confessioni di un miscredente parte 1
intanto lei è partita di nuovo, sembrava impossibile rimettere tutto da parte e ricominciare... ricominciare... si ricomincia davvero? È possibile ricominciare davvero senza tener conto del passato? o è meglio ricominciare tenendo conto del passato? Per vivere realmente ho sempre creduto che il passato dovvesse essere un insegnamento o un fattore di crescita per il presente. Credo che la maturità stia qui... Ora lei è lontana, di nuovo lì a Parigi, io qui, a rimuginare come al solito in queste quattro righe. Dico di non credere.. ma credo di nuovo in lei... in me.. in noi... Credo di ricominciare a credere in lei... un miscredente dall'unica fede... umano troppo umano.. |
sono trenta... arrivano i trenta... non pensavi di arrivarci... non ti sei mai immaginato a trent'anni.. ed ora che ci sei non te ne accorgi nemmeno... il merito è di arrivarci giovane... veloce come sempre. La sfida è capire ora cosa ti ritrovi... ci pensi e il panico ti assale... capisci che è una tappa provvisoria... tra aspirazioni e delusioni... Non credevi di essere bravo a scrivere, lo pensi ancora. ma ci provi... ti piace... non credevi di essere bello.. non pensi di esserlo ma sei con la persona che ami... non credevi di riuscire a perdonare.... pensi di poterci provare... e stai bene... le ferite passano... le persone anche...
tanti ricordi... e tante emozioni... tante cose vanno via... tante restano..
hai trent'anni... ora... il bello è non dimostrarli...
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Quante trasfigurazioni ci regala la morte, quante immagini di uomini trasformati in eroi ancora ci regalerà. Come uno specchio deforme. Oggi voglio strapparvi il velo dagli occhi e raccontarvi chi è davvero Nicola. Non un giornalista, né aspirante, mai stato bravo a scrivere, si è scoperto tale senza aver mai provato ad esserlo. All'università è sempre passato nell'anonimato, nessuna elezione vinta, non riesce a rappresentare se stesso figurarsi gli altri. Sempre contro, lo è anche nelle passioni, nessuna bandiera azzurra che sventola, nessuno scudetto, tifa Parma e quella domanda lo perseguita, "perché proprio il Parma?" Non cerca la toga né di aiutare gli altri, non ci crede nel prossimo né in se stesso, chiuso in un lavoro e in troppi sogni infranti. Giace qui davanti a me, tanto sangue in questo specchio. Un pugnale nel petto in una non breve e fulminea morte. Immagino quella ferita ma non vedo Nicola. Vedo me stesso. Racconto di Nicola ma in realtà sono io. L'Io che non esiste più. Vita e morte in un unico paradosso. |
La scrittura è una trappola, una prigione, pensieri rinchiusi in delle lettere. Delle convenzioni che soffocano la tua espressione, quel pensiero che vorrebbe urlare frasi senza senso, perché sei senza senso, come il tuo pensiero, rinchiuso in questa maledetta limitazione. Uahshau bdum abam reoslsh splem, le immagini in testa urlano questa irrealtà, la voglia di andare oltre, ma poi ti trovi ad esprimerti in linguaggi convenzionali, regole grammaticali, costruzioni lessicali, sistemi predefiniti, razionali, e ti senti chiuso, soffocato, come la tua capacità creativa, obbligata a farsi capire. Far capire quello che invece dentro di te è completamente sconosciuto. L'ennesima maschera insoddisfatta. |
e senti quelle sensazioni strane, quando sei con altri e non ascolti, senti ma non ascolti, mentre parlano sei sordo, mi capita spesso di perdermi, nelle parole, non tue, ti sono estranee, tutto ti estraneo, questo senso di straniamento che ti pervade, una volta ero bravo ad ascoltare, ora sento, uditore, solo, senza incamerare nulla, solo con la voglia di restare solo, si fa sempre più forte il senso di fastidio, tutto troppo stretto, con l'età per andare, ma solo quella e basta, le orecchie piene, lo stomaco vuoto e la testa ciondolante. Questa maledetta canzone nelle orecchie, "di chi ti ricordi per sorridere? Di te mi ricordo per sorridere..."
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Il mio sogno è raccontare, e in queste righe racconto i miei sogni. Scrivo di sport, amo il calcio e mi cibo di storie e persone. Non voglio narrare del Napoli, non parlo di quello, gli azzurri sono il mio cuore e lo scudetto in petto è una speranza che va oltre. Lotto per le mie idee, per questo ho tante critiche, molti nemici e tanti mulini a vento. Ricordo della battaglia con il professore di diritto Canonico, quante difficoltà affrontate per difendere quel diritto di ognuno a cercarsi la verità. Da quel primo giorno da rappresentante degli studenti, per tutti ho un altro nome, non più Nicola ma "il Che nolano". La storia inizia con un desiderio non mio, la ricerca di una toga che non mi appartiene. Continua con uno infranto, il tesserino da giornalista. La voglia di testimoniare di un mondo e di uno sport senza più anima. Non riesco a non pensarci e non posso tacerne anche adesso che non ci sono più. Tu che mi leggi sappi che ora sono solo un'idea in tanti coccodrilli, che sono un sogno già morto.
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«Passeggiavo lungo la strada con due amici / il sole stava tramontando / d’improvviso il cielo si tinse di rosso sangue / mi fermai, stanco morto, e mi appoggiai al parapetto / c’erano sangue e lingue di fuoco sul fiordo nero-azzurro e sulla città / i miei amici continuarono a camminare, e io rimasi lì tremando di angoscia / e sentii un urlo infinito attraversare la natura»
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serata malinconica, ascolto musica di altri tempi... perchè ormai son altri tempi... credo che non ci sia più via d'uscita... serata strana questa... perchè così mi sento... sfiduciato... eh si.. la fiducia di cui parlavo... in realtà... non c'è più.. perchè non ho più fiducia in me.. di me... né in ciò che mi circonda... ormai ho la nausea... senza il coraggio... di andare via...
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di solito quando è lontana scrivo molto di più... prima ogni sera mi trovavo a scrivere e riscrivere i mie flussi... in effetti diventava ripetitivo il tutto... come ormai è tutto un pò patetitico il blog... ora la voglia di scrivere viene meno... in questo periodo viene meno la voglia di fare qualsiasi cosa... resto immobile... e penso... accendo e spengo il telefono... e penso se ho fatto o meno gli esercizi.. quando rileggerò questa cosa mi verrà un attacco di vomito per quanto è deprimente quello che ho scritto... però è questo il momento... sto con gli altri.. i miei amici e dopo un pò di tempo devo scappare via... di nuovo in stanza.. solo.. ritorno indietro... assente... fingo.. quello di qualche duecento trecento post fa... lei lontana... in vacanza... io lontano... noi... lontani... distanti...
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scrivo parole stanche, dopo aver lavorato fino a mezzanotte, con la testa altrove, lo spirito strano di chi non sa dove volgere lo sguardo. Confuso, dall'umore altalenante, cerco di razionalizzare questo mese appena passato. Un mese distruttivo, che ha portato un terremoto che nemmeno lontanamente immaginavo. Dopo un mese, sono stanco di arrabbiarmi, stanco di pensarci, stanco di capire. Non riuscirò mai a farlo realmente, perchè da quel che vedo una spiegazione reale non c'è. E' strano quando ti rendi conto che la realtà è più vicina di quanto pensassi. Che capita anche a te, a voi, quel noi, che credevi perfetto ma che in realtà, come tutto, è soggetto alle debolezze. Ora sei qui a scrivere, a pensare, lei distante, oscilli tra pensieri negativi e positivi. Senti sempre la mancanza. E speri in quel fondamento su cui hai basato tutto e che non sai se riesci a ritrovare. Quella fiducia che speri non sia scappata via, anche lei... stanca... |
Mi chiedono di scrivere di una morte, quella che non avrei mai pensato di immaginare, dovrò scrivere infatti, della mia morte. Vi racconto oggi di Daniele Maisto, una persona comune, come tante, semplice ma, cosa più strana in un mondo sempre più incline alla ricerca dell'attenzione, e della prima pagina, non alla ricerca della fama. Ci lascia una vita troppo breve, in una costante voglia di misurarsi con se stesso, complesso, dalle mille sfaccettature, che a trent'anni, perché tanti ne aveva quando è morto, non aveva capito nemmeno lui. Il suo percorso era finalizzato alla ricerca di un sogno, la volontà di lasciare un segno di cambiamento, in un mondo che pensava avesse tanto di sbagliato. Sognava di viaggiare, per questo si era laureato, qualche anno fa, in relazioni internazionali, e voleva conoscere nuove realtà, arricchirsi di esperienze, in quella che era una continua fame di nuove esperienze e di nuove culture. Le sue aspirazioni, i suoi desideri erano in fin dei conti quelli di un ragazzo occidentale nella norma, amava la sua splendida donna, voleva realizzarsi, fare tante cose tutte un po' diverse tra loro, e questa contraddizione che forse lo definiva più di tante parole. Era un uomo dai mille volti, dai mille interessi, contrastanti e contrastati, dalla ricerca di un punto di vista alternativo perché non si accontentava mai della verità più comoda e cercava sempre di farsi mille domande. La morte l'ha portato via troppo presto, nel bel mezzo di quello che era un percorso di crescita personale. Dai mille sogni, pensava di scrivere, nell'ingenuità, credeva che delle parole potessero cambiare il mondo, amava raccontare, nel flusso di coscienza dei suoi pensieri, le contraddizioni del suo io e con più razionalità quelle del mondo che lo circondava. Accorgendosi che, quelle contraddizioni, spesso, si intrecciavano. Lascia ai suoi familiari, alla sua ragazza, ciò che aveva di più caro, il proprio essere, nei suoi scritti. Lascia il suo amore per le diversità e le differenze, per le contrastanti bellezze della vita e la voglia di guardare alla realtà, nonostante i tradimenti, le umiliazioni e i dolori subiti, sempre con il sorriso.
D.M. |
Strada dissestata... Interrotta... Incidenti mortali... Strada chiusa... Sotto sequestro... Mese interminabile... Arresti... Poi finalmente qualcosa si smuove... Assumersi responsabilità non è mai facile... E il progetto vale... Si buttano idee... Progetti e fatiche... Lacrime e sangue... Per non buttare via tutto... Perché tutto torni al suo posto... In modo trasparente... Perché quello che è stato... Non si cancella... Noi come la.ss268... |
Post n°720 pubblicato il 18 Maggio 2013 da tuamak
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Alterni l'umore così tanto in una giornata... Che la sera sei così stanco da non riuscire a chiudere occhio... Ma ti dici... Ti dice... Ti dicono... È normale... È presto... Migliorerà... E non fai che crederci... Sperando... Ti chiedi però... Com'è che ci sei finito in quella situazione... Risposte non ne hai... E aspetti.. |
In linea... Rispondi... Sordo... Non ascolti... Voci inutili... Chiedono, chiedono... Cose inutili... Tu meccanico rispondi... disinteressato... Ripeti la litania... Fingi empatia... chiedi un nove falso... Perché te ne freghi e non dovresti... Ma non sei lì, sei altrove... Senti il vuoto... Vedi il vuoto... È lì... È tutto intorno a te... |
Inviato da: candida.mordillo
il 14/04/2014 alle 14:21
Inviato da: maden2005
il 19/06/2013 alle 23:32
Inviato da: Only.Music1
il 06/06/2013 alle 10:26
Inviato da: tuamak
il 05/05/2013 alle 13:39
Inviato da: P.P.65
il 01/12/2011 alle 08:45