Words and words

tra pensieri e farneticazioni...

 

CIAO V.


 

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Canzone d'autunno

I singhiozzi lunghi
dei violini d'autunno

mi feriscono il cuore
con languore
monotono.

Ansimante
e smorto, quando

l'ora rintocca,
io mi ricordo

dei giorni antichi
e piango;

e me ne vado
nel vento ostile

che mi trascina
di qua e di là

come la foglia
morta.
 

P. Verlaine

 

Ultima strofa de...

CANTO NOTTURNO

DI UN PASTORE ERRANTE DELL'ASIA


Dimmi: perché giacendo

A bell'agio, ozioso,


S'appaga ogni animale;


Me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale?

 
 

Forse s'avess'io l'ale


Da volar su le nubi,


E noverar le stelle ad una ad una,


O come il tuono errar di giogo in giogo,


Più felice sarei, dolce mia greggia,


Più felice sarei, candida luna.


O forse erra dal vero,


Mirando all'altrui sorte, il mio pensiero:


Forse in qual forma, in quale


Stato che sia, dentro covile o cuna,


È funesto a chi nasce il dì natale.

 

G. Leopardi...

 
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Messaggi di Giugno 2013

Nicola sono io

Post n°730 pubblicato il 28 Giugno 2013 da maden2005
 

Quante trasfigurazioni ci regala la morte, quante immagini di uomini trasformati in eroi ancora ci regalerà. Come uno specchio deforme. Oggi voglio strapparvi il velo dagli occhi e raccontarvi chi è davvero Nicola. Non un giornalista, né aspirante, mai stato bravo a scrivere, si è scoperto tale senza aver mai provato ad esserlo. All'università è sempre passato nell'anonimato, nessuna elezione vinta, non riesce a rappresentare se stesso figurarsi gli altri. Sempre contro, lo è anche nelle passioni, nessuna bandiera azzurra che sventola, nessuno scudetto, tifa Parma e quella domanda lo perseguita, "perché proprio il Parma?" Non cerca la toga né di aiutare gli altri, non ci crede nel prossimo né in se stesso, chiuso in un lavoro e in troppi sogni infranti. Giace qui davanti a me, tanto sangue in questo specchio. Un pugnale nel petto in una non breve e fulminea morte. Immagino quella ferita ma non vedo Nicola. Vedo me stesso. Racconto di Nicola ma in realtà sono io. L'Io che non esiste più. Vita e morte in un unico paradosso.

 
 
 

limiti

Post n°729 pubblicato il 26 Giugno 2013 da maden2005
 

La scrittura è una trappola,

una prigione,

pensieri rinchiusi in delle lettere.

Delle convenzioni che soffocano la tua espressione,

quel pensiero che vorrebbe urlare frasi senza senso,

perché  sei senza senso,

come il tuo pensiero,

rinchiuso in questa maledetta limitazione.

Uahshau bdum abam reoslsh splem,

le immagini in testa urlano questa irrealtà,

la voglia di andare oltre,

ma poi ti trovi ad esprimerti in linguaggi convenzionali,

regole grammaticali,

costruzioni lessicali,

sistemi predefiniti,

razionali,

e ti senti chiuso,

soffocato,

come la tua capacità creativa,

obbligata a farsi capire.

Far capire quello che invece dentro di te è completamente sconosciuto.

L'ennesima maschera insoddisfatta.

 
 
 

sentire senza ascoltare...

Post n°728 pubblicato il 26 Giugno 2013 da maden2005
 

e senti quelle sensazioni strane,

quando sei con altri e non ascolti,

senti ma non ascolti,

mentre parlano sei sordo,

mi capita spesso di perdermi,

nelle parole,

non tue,

ti sono estranee,

tutto ti estraneo,

questo senso di straniamento che ti pervade,

una volta ero bravo ad ascoltare,

ora sento,

uditore,

solo,

senza incamerare nulla,

solo con la voglia di restare solo,

si fa sempre più forte il senso di fastidio,

tutto troppo stretto,

con l'età  per andare,

ma solo quella 

e basta,

le orecchie piene,

lo stomaco vuoto 

e la testa ciondolante.

Questa maledetta canzone nelle orecchie,

"di chi ti ricordi per sorridere?

Di te mi ricordo per sorridere..."

 

 
 
 

Il mio sogno è raccontare

Post n°727 pubblicato il 19 Giugno 2013 da maden2005
 

Il mio sogno è raccontare, e in queste righe racconto i miei sogni.

Scrivo di sport, amo il calcio e mi cibo di storie e persone.

Non voglio narrare del Napoli, non parlo di quello, gli azzurri sono il mio cuore e lo scudetto in petto è una speranza che va oltre.

Lotto per le mie idee, per questo ho tante critiche, molti nemici e tanti mulini a vento. Ricordo della battaglia con il professore di diritto Canonico, quante difficoltà affrontate per difendere quel diritto di ognuno a cercarsi la verità.

Da quel primo giorno da rappresentante degli studenti, per tutti ho un altro nome, non più Nicola ma "il Che nolano".

La storia inizia con un desiderio non mio, la ricerca di una toga che non mi appartiene. Continua con uno infranto, il tesserino da giornalista.

La voglia di testimoniare di un mondo e di uno sport senza più anima.

Non riesco a non pensarci e non posso tacerne anche adesso che non ci sono più.

Tu che mi leggi sappi che ora sono solo un'idea in tanti coccodrilli, che sono un sogno già morto.

 

 

 

 
 
 

l'urlo

Post n°726 pubblicato il 18 Giugno 2013 da maden2005
 

«Passeggiavo lungo la strada con due amici /

il sole stava tramontando /

d’improvviso il cielo si tinse di rosso sangue /

mi fermai, stanco morto, e mi appoggiai al parapetto /

c’erano sangue e lingue di fuoco sul fiordo nero-azzurro e sulla città /

i miei amici continuarono a camminare, e io rimasi lì tremando di angoscia /

e sentii un urlo infinito attraversare la natura»

 

 
 
 

fuori tempo...

Post n°725 pubblicato il 06 Giugno 2013 da maden2005
 

serata malinconica,

ascolto musica di altri tempi...

perchè ormai son altri tempi...

credo che non ci sia più via d'uscita...

serata strana questa...

perchè così mi sento...

sfiduciato...

eh si..

la fiducia di cui parlavo...

in realtà...

non c'è più..

perchè non ho più fiducia in me..

di me...

né in ciò che mi circonda...

ormai ho la nausea...

senza il coraggio...

di andare via...

 

 
 
 

indietro....

Post n°724 pubblicato il 05 Giugno 2013 da maden2005
 

di solito quando è lontana scrivo molto di più...

prima ogni sera mi trovavo a scrivere e riscrivere i mie flussi...

in effetti diventava ripetitivo il tutto...

come ormai è tutto un pò patetitico il blog...

ora la voglia di scrivere viene meno...

in questo periodo viene meno la voglia di fare qualsiasi cosa...

resto immobile...

e penso...

accendo e spengo il telefono...

e penso se ho fatto o meno gli esercizi..

quando rileggerò questa cosa mi verrà un attacco di vomito per quanto è deprimente 

quello che ho scritto...

però è questo il momento...

sto con gli altri..

i miei amici e dopo un pò di tempo devo scappare via...

di nuovo in stanza..

solo..

ritorno indietro...

assente...

fingo..

quello di qualche duecento trecento post fa...

lei lontana...

in vacanza...

io lontano...

noi...

lontani...

distanti...

 

 
 
 

sentieri stanchi...

Post n°723 pubblicato il 03 Giugno 2013 da maden2005
 

scrivo parole stanche,

dopo aver lavorato fino a mezzanotte,

con la testa altrove,

lo spirito strano di chi non sa dove volgere lo sguardo.

Confuso,

dall'umore altalenante,

cerco di razionalizzare questo mese appena passato.

Un mese distruttivo,

che ha portato un terremoto che nemmeno lontanamente immaginavo.

Dopo un mese, sono stanco di arrabbiarmi,

stanco di pensarci,

stanco di capire.

Non riuscirò mai a farlo realmente,

perchè da quel che vedo una spiegazione reale non c'è.

E' strano quando ti rendi conto che la realtà è più vicina di quanto pensassi.

Che capita anche a te, a voi, quel noi, che credevi perfetto ma che in realtà, come tutto, è soggetto alle debolezze.

Ora sei qui a scrivere, a pensare, lei distante, oscilli tra pensieri negativi e positivi.

Senti sempre la mancanza.

E speri in quel fondamento su cui hai basato tutto e che non sai se riesci a ritrovare.

Quella fiducia che speri non sia scappata via, anche lei...

stanca...

 
 
 

coccodrilli...

Post n°722 pubblicato il 02 Giugno 2013 da maden2005
 

Mi chiedono di scrivere di una morte, quella che non avrei mai pensato di immaginare, dovrò scrivere infatti, della mia morte.

Vi racconto oggi di Daniele Maisto, una persona comune, come tante, semplice ma, cosa più strana in un mondo sempre più incline alla ricerca dell'attenzione, e della prima pagina, non alla ricerca della fama.

Ci lascia una vita troppo breve, in una costante voglia di misurarsi con se stesso, complesso, dalle mille sfaccettature, che a trent'anni, perché tanti ne aveva quando è morto, non aveva capito nemmeno lui. Il suo percorso era finalizzato alla ricerca di un sogno, la volontà di lasciare un segno di cambiamento, in un mondo che pensava avesse tanto di sbagliato.

Sognava di viaggiare, per questo si era laureato, qualche anno fa, in relazioni internazionali, e voleva conoscere nuove realtà, arricchirsi di esperienze, in quella che era una continua fame di nuove esperienze e di nuove culture. Le sue aspirazioni, i suoi desideri erano in fin dei conti quelli di un ragazzo occidentale nella norma, amava la sua splendida donna, voleva realizzarsi, fare tante cose tutte un po' diverse tra loro, e questa contraddizione che forse lo definiva più di tante parole.

Era un uomo dai mille volti, dai mille interessi, contrastanti e contrastati, dalla ricerca di un punto di vista alternativo perché non si accontentava mai della verità più comoda e cercava sempre di farsi mille domande. La morte l'ha portato via troppo presto, nel bel mezzo di quello che era un percorso di crescita personale. Dai mille sogni, pensava di scrivere, nell'ingenuità, credeva che delle parole potessero cambiare il mondo, amava raccontare, nel flusso di coscienza dei suoi pensieri, le contraddizioni del suo io e con più razionalità quelle del mondo che lo circondava. Accorgendosi che, quelle contraddizioni, spesso, si intrecciavano.

Lascia ai suoi familiari, alla sua ragazza, ciò che aveva di più caro, il proprio essere, nei suoi scritti. Lascia il suo amore per le diversità e le differenze, per le contrastanti bellezze della vita e la voglia di guardare alla realtà, nonostante i tradimenti, le umiliazioni e i dolori subiti, sempre con il sorriso. 

 

D.M.

 
 
 
 
 

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Un blog di: maden2005
Data di creazione: 31/10/2006
 


 

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