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Canzone d'autunno
I singhiozzi lunghi
dei violini d'autunno
mi feriscono il cuore
con languore
monotono.
Ansimante
e smorto, quando
l'ora rintocca,
io mi ricordo
dei giorni antichi
e piango;
e me ne vado
nel vento ostile
che mi trascina
di qua e di là
come la foglia
morta.
P. Verlaine
Ultima strofa de...
CANTO NOTTURNO
DI UN PASTORE ERRANTE DELL'ASIA
Dimmi: perché giacendo
A bell'agio, ozioso,
S'appaga ogni animale;
Me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale?
Forse s'avess'io l'ale
Da volar su le nubi,
E noverar le stelle ad una ad una,
O come il tuono errar di giogo in giogo,
Più felice sarei, dolce mia greggia,
Più felice sarei, candida luna.
O forse erra dal vero,
Mirando all'altrui sorte, il mio pensiero:
Forse in qual forma, in quale
Stato che sia, dentro covile o cuna,
È funesto a chi nasce il dì natale.
G. Leopardi...
Messaggi del 02/06/2013
Mi chiedono di scrivere di una morte, quella che non avrei mai pensato di immaginare, dovrò scrivere infatti, della mia morte. Vi racconto oggi di Daniele Maisto, una persona comune, come tante, semplice ma, cosa più strana in un mondo sempre più incline alla ricerca dell'attenzione, e della prima pagina, non alla ricerca della fama. Ci lascia una vita troppo breve, in una costante voglia di misurarsi con se stesso, complesso, dalle mille sfaccettature, che a trent'anni, perché tanti ne aveva quando è morto, non aveva capito nemmeno lui. Il suo percorso era finalizzato alla ricerca di un sogno, la volontà di lasciare un segno di cambiamento, in un mondo che pensava avesse tanto di sbagliato. Sognava di viaggiare, per questo si era laureato, qualche anno fa, in relazioni internazionali, e voleva conoscere nuove realtà, arricchirsi di esperienze, in quella che era una continua fame di nuove esperienze e di nuove culture. Le sue aspirazioni, i suoi desideri erano in fin dei conti quelli di un ragazzo occidentale nella norma, amava la sua splendida donna, voleva realizzarsi, fare tante cose tutte un po' diverse tra loro, e questa contraddizione che forse lo definiva più di tante parole. Era un uomo dai mille volti, dai mille interessi, contrastanti e contrastati, dalla ricerca di un punto di vista alternativo perché non si accontentava mai della verità più comoda e cercava sempre di farsi mille domande. La morte l'ha portato via troppo presto, nel bel mezzo di quello che era un percorso di crescita personale. Dai mille sogni, pensava di scrivere, nell'ingenuità, credeva che delle parole potessero cambiare il mondo, amava raccontare, nel flusso di coscienza dei suoi pensieri, le contraddizioni del suo io e con più razionalità quelle del mondo che lo circondava. Accorgendosi che, quelle contraddizioni, spesso, si intrecciavano. Lascia ai suoi familiari, alla sua ragazza, ciò che aveva di più caro, il proprio essere, nei suoi scritti. Lascia il suo amore per le diversità e le differenze, per le contrastanti bellezze della vita e la voglia di guardare alla realtà, nonostante i tradimenti, le umiliazioni e i dolori subiti, sempre con il sorriso.
D.M. |
Inviato da: candida.mordillo
il 14/04/2014 alle 14:21
Inviato da: maden2005
il 19/06/2013 alle 23:32
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il 06/06/2013 alle 10:26
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