end[or]fine.

L'amore ai tempi del cos'era.

Yehochou Murphy aveva un nome strano e puzzava di spurgo dei pozzi.  Era cresciuto tra proverbi senza senso e un pescivendolo di Oshawa che ogni martedì giurava il nulla alla madre, con le braghe calate e degli osceni pedalini con giarrettiere. A 15 anni con la prima peluria sotto il naso, ebbe il suo primo lavoro. Lì imparò molte cose. Specie da Mia Chan. Da lei conobbe, dopo una settimana ispezioni nella patta con le mani scheggiate, che con l'uccello non si piscia e basta e anche di avere un padre mai conosciuto che gli aveva lasciato un’autoclave. Sì, un’autoclave per il liquame, un paio di galosce e una pompa con ventisette metri di condotto in gomma. Un pomeriggio, mentre sturava uno snodo di scarico, conobbe Abigayle Ambarsan. Abigayle, dopo averlo visto all'opera, disse che ventisette metri di condotto in gomma erano un buon presupposto per maritare un uomo. Si sposarono.  Yehochou avrebbe dovuto capirlo subito. Quella prima volta nell’anticamera. Vestito di soli pedalini color cachi. Da quella frase . " Yehochou e io che ci ricavo a venire a letto con te?". Già, avrebbe dovuto capirlo subito che il sesso con Abigayle, era un sovrapprezzo ebdomadario alla masturbazione. Yehochou sgombrava i suoi condotti spermatici dentro di lei e gli costava solo 20 dollari canadesi a settimana.  Abigayle, dopo sei anni di onorata professione di moglie, mise da parte 67,810.0000 dollari che quel giovedì di aprile le permisero di comprarsi una Cadillac Eldorado del '55 e scappare a Bodega Bay con un rappresentante. Le lasciò il suo amore e la puzza di spurgo dei pozzi. Già. Abigayle Ambarsan  era quel tipo di donna che se si è fortunati s’incrocia solo una volta nella vita. Se si è sfigati, pure due.