Creato da Frau_Blucher_II il 26/04/2011
cerebralmente commossa.
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[co]atto unico.
Post n°48 pubblicato il 08 Febbraio 2012 da Frau_Blucher_II
Ecco. Quelli si danno alla fuga perché hanno fatto una rapina, e perché il palo s'è dato. Mi chiamo Alvaro e faccio il barista al bar in piazza San Calisto. Lo sono da oggi, martedì, perché ho deciso di cambiare vita. Quel signore fissa la signora che si specchia nella vetrina, e decreta, che è la donna della sua vita, anche se lui una vita non ce l'ha. La signora si sistema l’onda dei capelli specchiandosi nella vetrina del bar, poi controlla se ha del rossetto sugli incisivi passandoci la lingua sopra come una casalinga porno. Una zingara legge il futuro nei fondi pensione, all’angolo del bar. Ha appena detto ad un uomo con la divisa sbiadita e sgualcita da poliziotto, che avrà fortuna, che non deve avere paura di niente, che i dottori commettono sbagli. Lui beve il caffé ed esce dal bar. L'ultimo della sua vita, 90 centesimi senza scontrino. Ha male in mezzo al torace, ma la zingara gli ha detto che deve temere nulla. Lui che da giovane percorreva i cento metri in 10” netti, e sto fijo de mignotta lo prende. E spara. Eccolo il proiettile. Attraversa tutta la piazza in direzione bar, saltando due stop e un’edicola. Io sono il barista del bar San Calisto, da oggi, perché ho deciso di cambiare vita. Questo è il quarto cappuccino della mia prima giornata di lavoro e quello che mi è arrivato nel petto è il mio primo pezzo di piombo a forma di supposta fabbricato dalla spettabile ditta Buscheri e Pellagri. Me lo dicevano, il lavoro fa male. Avrei fatto meglio a non cambiare vita di martedì, e continuare a fare il palo. |