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« nel giorno della memoriana canzona pe te »

le viole del pensiero

Post n°62 pubblicato il 10 Febbraio 2016 da lamiamamma57
Foto di lamiamamma57

Erano giorni in cui Vittoria si chiedeva: Vale la pena scrivere un libro?

non era difficile ma qualcosa la teneva nel dubbio

scrivere di cosa poi  della sua vita? facile, troppo facile

NO, doveva inventarsi qualcosa di nuovo, qualcosa che attirasse l'attenzione altrui!

Rimase a fissare il cielo nella speranza di una idea,ma la sua mente era vuota

Assorta nei suoi pensieri non aveva sentito che il vicino la stava chiamando

bussando pesantemente alla sua porta ed urlando a squarciagola il suo nome

Fece per alzarsi dal divano ma qualcosa la bloccava...... Mio Dio non riusciva a muovere le mani!

Con uno sforzo tentò di spostare le gambe in avanti ma nulla ;ferme erano ferme

Allora provò a gridare forte ma il suono della sua voce non era percettibile nemmeno al suo orecchio

Come era possibile?Intanto il telefono squillava e lei si ricordò all'improvviso del suo cellulare

forse se avesse inviato un messaggio a qualche amica, avrebbe potuto chiedere aiuto

ma dove era finito maledizione ...L'aveva lasciato in cucina dopo aver risposto alla sorella che le annunciava il lieto evento della nascita della sua prima nipote

Ricordava quanto era contenta di quella creaturina appena venuta al mondo, tanto attesa e che la faceva sentire un pò più grande,quasi vecchia

Sentì una morsa che le stringeva il petto , voleva piangere Vittoria

Quello le riusciva benissimo visto le lacrime che le scendevano dagli occhi giù fino alla gola

Possibile che nessuno si era accorto che fosse in casa ,che nessuno si preoccupava di vedere cosa le fosse successo? Mah, com'era strana la vita ;un attimo prima canticchiava sotto la doccia che come di consueto mandava getti  di acqua  calda alternati a getti di acqua ghiacciata manco avesse intuito che qualcosa non andava nel corpo di Vittoria

Buffo se ne era accorta l'acqua.....Sorrise

Continuava a pensare a come poter chiedere aiuto ed intanto il tempo scorreva inesorabile

Quel vecchio buffo orologio a muro suonava i rintocchi,quasi a ricordarle che le ore passavano lente e che di lì a poco era ora di pranzo

non aveva preparato nulla e per fortuna non aveva lasciato la pentola sul fuoco. E sì perchè quell'abitudine maniacale di pensare al cibo da gustare alle tredici in punto, stavolta si era lasciata prendere  da necessità più impellenti:Una bella doccia rilassante

Era quasi ora e stranamente non aveva fame,anzi non ne avvertiva minimamente la necessità

Piccoli colpi di sonno le arrivavano all'improvviso e come in un torpore la portavano in un mondo diverso, quasi irreale

Percepiva piccoli cori di bambini festosi, come quando in processione si apprestavano a portare di casa in casa l'allegria del Natale , bussando alle porte per chiedere qualche dono,magari qualche peluche dei tuoi figli per donarlo a coloro che non avrebbero potuto comprarlo

Sentiva il profumo delle violette appena sbocciate, portato dalla leggera brezza pomeridiana che ci ricordava di tornare a casa prima del buio

Come era possibile? Stava sul divano immobile ma era come se si fosse spostata e fosse uscita all'aperto nel suo giardino.......Illusione!

Eppure i suoi occhi vedevano le auto sfrecciare davanti al vialetto della sua casa,gli spazzini ritirare i bidoni di foglie secche,il vicino che aveva portato fuori il cane che, per l'ennesima volta aveva fatto i suoi bisogni davanti la  sua cassetta delle lettere

Strano.......

Si appisolò un poco forse perchè era stanca:Non voleva addormentarsi del tutto,aveva paura di non svegliarsi

Il telefono squillava imperterrito, instancabile e lei fece per rialzarsi

Sollevò una mano......Si muoveva!

Dio pensò ,ma è vero? poi con calma cominciò a muovere un piede poi l'altro......

Era un miracolo..........

Fece uno sforzo per tirarsi su,ad un tratto tutto le parve semplice

Si alzò con facilità dal divano sui cui era rimasta immobile per chissà quanto e fece per affacciarsi alla finestra:  Era l'alba

Per quanto era rimasta in quello stato di immobilità? Un giorno, forse due o erano tre?

Non riusciva a ricordare ............Sapeva solo che era finita!

Vittoria pensò subito che aveva qualcosa da fare prima di uscire da casa

ma non ricordava cosa.Avrebbe raccontato l'accaduto a tutti, forse qualcuno dei suoi tanti amici, le avrebbero saputo dare una spiegazione

Si aggirava per la casa leggiadra come non mai, cercando di sistemare al meglio il letto disfatto da chissà quanti giorni, ma una cosa attirò la sua attenzione

Sul tavolo in salotto un mazzolino di viole che emanavano un profumo tenue

come quello che lei sentiva una volta

Chi le aveva messe lì.......Stupore

Cosa doveva ancora fare prima di andare fuori, proprio non lo ricordava!

I suoi occhi si soffermarono sulla foto di famiglia, tutti e quattro felici  immortalati nel tempo

Le braccia dei suoi ragazzi le cingevano le spalle mentre quelle del suo compagno la vita,quasi a voler rafforzare quel sentimento di amore eterno

Quante cose doveva dire loro ancora, quanto amore doveva donare.....

Un rumore la scosse da questi pensieri,qualcuno era entrato in casa

Fece per correre verso suo figlio ma non riusciva a muoversi: Di nuovo pensò

Mi vedrà si chiese,anche se non riesco a parlare mi vedrà

Chinò la testa Vittoria quando davanti a lei due occhi in lacrime la supplicavano di svegliarsi,

Troppo tardi...........

Ora sarebbe dovuta andare, non poteva rimanere ancora in quella casa

Si voltò a guardare il tavolo  come per indicare al figlio qualcosa

"Senti il loro profumo, gli sussurrò e nei loro colori mi ritroverai

Le viole del pensiero rispecchiano la tenerezza, la forza,la fragilità che è in me

adagiale al tuo cuore e sentirai la mia voce!"


Si abbandonò a quel dolce tepore Vittoria e sorridendo pensò:

Quante cose posso ancora fare da lassù









 
 
 
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